Da sempre gli appassionati sostengono che i dischi in vinile offrono un suono più caldo e realistico rispetto ai CD, nessuno però avrebbe immaginato il miracolo: i dischi in vinile potrebbero presto superare le vendite dei CD.
Il ritorno del vinile è in corso da anni, prima con vendite di edizioni speciali di album di artisti famosi e non, successivamente anche con l’introduzione di numerosi giradischi da parte di diversi costruttori, dispositivi in grado sia di riprodurre questi supporti, che di collegarsi tramite Bluetooth e Wi-Fi per sfruttare speaker di ultima generazione e sistemi audio esistenti più o meno recenti o infine per convertire la musica analogica in formato digitale.
Tra questi troviamo per esempio il sistema Serie 600 di Bowers & Wilkins o il giradischi Bluetooth di Como Audio creato dal leggendario Tom DeVesto che Macitynet ha incontrato e intervistato alla Milano Design Week 2019.
Già a marzo dello scorso anno le vendite sommate di dischi in vinile e CD avevano superato quelle ormai in calo da tempo della musica in download digitale, ormai soppiantata dallo streaming. Le avvisaglie del miracolo impossibile nel primo trimestre di quest’anno: le vendite di vinile hanno toccato quota 224,1 milioni di dollari, mentre le vendite di CD sono state di 247,9 milioni di dollari.
Naturalmente gli abbonamenti per la musica in streaming continuano d avere la parte del leone ammontando all’80% dell’intero fatturato del settore. Ma tenendo presente che le vendite di CD sono in calo da anni e che invece le vendite di dischi in vinile continuano ad aumentare, è possibile e anche probabile che i dischi in vinile supereranno le vendite di CD. Se e quando questo si verificherà sarà la prima volta dal lontano 1986.
Se e quando questo si verificherà sarà come tornare in un balzo al 1986.
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