Anche se l’inverno non “è più quello di una volta”, quando si tratta di elettronica è meglio lasciare da parte i modi di dire e prendere le precauzioni di sempre a fronte di freddo, umidità neve e pioggia: tenere il dispositivo lontano dal freddo, evitare l’umidità e proteggerlo da urti e rischi inutili. Ma ci sono situazioni dove questo non è sempre così facile mettere in atto il piano, anzi alcune volte è quasi impossibile e il caso più immediatamente intuibile lo si riscontra quando si vuole fotografare all’aria aperta.
In condizioni come queste le precauzioni basiche restano quelle che abbiamo appena citato. Anche se le macchine fotografiche e gli obbiettivi sono ormai protetti dall’acqua al punto che la pioggia non è un problema, restano numerosi problemi di cui tenere conto e varie soluzioni per affrontarli. Tra gli altri ci sono la durata delle batterie che possono subito pesanti riduzioni di autonomia per le temperature basse (tenetene sempre una di scorta in una tasca interna), la stabilità della macchina su terreni per natura instabili, la protezione dal pulviscolo, la tutela delle schede di memoria e così via.
Vediamo qui di seguito quali sono le situazioni più classiche in cui ci si può imbattere e come prevenire il danneggiamento oppure come aggirare le difficoltà sfruttando gli accessori giusti
Neve, fango e treppiede
La prima cosa (dopo la fotocamera) che serve per foto all’aria aperta è un cavalletto le cui caratteristiche devono essere stabilità, dimensioni e peso ridotti. In questo scenario il nostro consiglio è per un prodotto come il Sirui AM-025K. Il marchio non è così noto come quello di alcuni leader del mercato ma si tratta di un eccellente compagno di escursioni. È realizzato in fibra di carbonio e pesa meno di un KG. Arriva fino a 1.32 cm di altezza e porta fino a 6 KG di peso. La fibra di carbonio ha un grande vantaggio: è del tutto insensibile agli sbalzi di temperatura ed è un materiale che potremmo definire “isolante”. In pratica non si raffredda anche se lasciato a contatto con la neve. Molto interessante anche il Benro Mach3 S4 che però si colloca su una fascia superiore di prezzo ma ha caratteristiche decisamente di alto livello.
Interessante specialmente se la neve è fresca è anche l’acquisto di queste piastrine che si applicano alla punta del treppiede. Impediscono al supporto di sprofondare sotto il peso della fotocamera e della lente e perdere la “messa in bolla”. Su Amazon sono in vendita queste di Manfrotto che si adattano ad un grande numero di cavalletti e se vogliamo a molte situazioni. Ad esempio possono anche essere utili su un terreno sabbioso.
Obbiettivi e fotocamera al sicuro
Altro fondamentale “pezzo” dell’attrezzatura del fotografo è l’obbiettivo (la “lente”, come si dice in gergo echeggiando il termine americano). Come detto questi accessori sono ormai spesso protetti da polvere, acqua e umidità, ma non per questo non serve tutelarli ad esempio da un urto o dal pulviscolo. Un’altra ragione perché si deve pensare di coprire un obbiettivo mentre lo si usa all’aria aperta è per mimetizzare meglio l’attrezzatura, aspetto importante per chi fotografa fauna selvatica. A questo scopo può essere utile un accessorio come questo.
Stesso discorso se parliamo di fotocamera. Come detto le apparecchiature fotografiche sono ingegnerizzate con alti livelli di protezione dagli agenti atmosferici e possono tranquillamente superare uno scroscio di pioggia o l’accumularsi della neve. Ma questo non vi esimere dal pensare di proteggerle per aumentarne la longevità. Un’eccellente modo è una cover come questa di proteggere macchina e obbiettivo.
Schede di memoria e accessori
Anche gli accessori come le schede di memoria e altri oggetti che ci portiamo dietro nelle trasferte possono subire danni dalla pioggia e dall’umidità. Ecco che, in particolare per le schede, può venire utile una scatoletta resistente all’acqua e agli urti come questa di JJC. Ha una guarnizione di chiusura che impedisce l’ingresso della pioggia, un interno in schiuma ed è realizzata per comparti che impediscono che le schede vagolino al suo interno.
Se la protezione deve essere per tutto, potete comprare questa valigetta di Peli che ha fama di essere indistruttibile ed è infatti garantita a vita. È impermeabile, a prova di urti e a tenuta di polvere con certificazioni IP67, Def Stan 81-41, STANAG 4280. Ha una guarnizione, valvola di compensazione della pressione, un nucleo in acciaio ed è testata per temperature tra -40 ⁰C e 99 ⁰C. Infine galleggia se il peso del contenuto non supera i 5,60 kg. Ce n’è a sufficienza per riposare tranquilli.
Dentro ad una valigetta come questa, infine, ci metteremmo anche un essiccante in gel di silice. Sì quel prodotto che troviamo dentro alle scatole in quasi tutti gli accessori di elettronica il cui compito è assorbire l’umidità in maniera che non si depositi sui circuiti. Potete comprare in stock proprio le stesse bustine che siamo abituati a vedere oppure qualche cosa di più sofisticato e riciclabile come queste di Wisedry che sono riutilizzabili. Cambiano colore quando le perline sono cariche di umidità e le si rigenera mettendole in un forno. Possiamo usare anche questa soluzione; è una scatoletta in alluminio nata per finire dentro ad una borsa, uno zaino. Anche qui le perline si rigenerano.
Lo zaino
Ovviamente un occhio di riguardo dovrebbe averlo lo zaino. Anche se il fattore di protezione di un accessorio come questo non è lo stesso di una valigetta di Peli o di Nanuk la comodità è di molto superiore. Tra i prodotti capaci di proteggere adeguatamente la fotocamera e i suoi accessori dalla pioggia c’è lo zaino di K&F Concept. È diviso in due parti, una indumenti personal e una per le fotocamere e i suoi accessori. La parte arrotolata può essere estesa a seconda delle necessità, le parti inferiori ospitano l’attrezzatura fotografica. Altro zaino molto interessante Lowepro Whistler Rucksack 450; non siamo ai livelli dei Dryzone (che purtroppo in Italia non sono facili da reperire), ma la protezione dagli elementi atmosferici è impeccabile e anche gli urti sono molto meno problematici.
Se la resistenza alla pioggia di questi zaini non vi soddisfa, potreste pensare ad un sacco impermeabile come questo. Infilando lo zaino vero e proprio in questo involucro avrete una protezione di classe IP66, completamente a prova di polvere e resistente a forti spruzzi d’acqua. Può finire immerso anche in un metro d’acqua e in più galleggia. È perfetto anche come zaino grazie a spallacci comodi e una superficie aderente alla schiena traspirante.
E noi?
Anche il fotografo si merita la sua protezione. Giacca a parte, che ciascuno comprerà di suo gusto, il nostro suggerimento va ai poncho. Questo è grande a sufficienza per ospitare anche uno zaino e può diventare a seconda della bisogna un telo da mettere a terra o una tenda di protezione.
Infine ecco la protezione per lo strumento più indispensabile del fotografo assieme gli occhi: le mani. I guanti per la fotografia sono assimilabili a quelli che si usano per scattare foto: devono avere una parte touch. Ad esempio questi hanno la punta del guanto che si stacca e vi offre la possibilità di usare le fotocamere a punta delle dita nude.