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Stop alla pubblicità fantasma: da Google il piano anti clickjacking

Google ha implementato nuove protezioni per contrastare il fenomeno del clickjacking, un tipo di attacco via web in cui l’aspetto di un sito viene modificato in modo che l’utente non si accorga che, durante la navigazione, sta cliccando su uno o più annunci pubblicitari.

Un esempio pratico è quando un utente, convinto di fare clic su un video o su un menu, fa invece clic su una pubblicità invisibile. Questa attività illecita, che genera traffico non valido nella Rete Display ed è diventata una emergenza fin dall’inizio dell’anno, viene affrontata dai team di Google grazie a una difesa combinata di tecnologia, interventi e regole.

«Quando il nostro sistema individua un tentativo di clickjacking, analizziamo istantaneamente il traffico attribuito a quel posizionamento, e lo rimuoviamo dai successivi report di pagamento, per garantire agli inserzionisti che quei clic non gli verranno addebitati». La società, in un post sul blog, spiega che questo reindirizzamento del clic è maggiormente diffuso negli annunci basati sul costo per clic (CPC), per i quali hanno così predisposto nuovi strumenti per proteggere gli inserzionisti.

clickjacking

Se già all’inizio dell’anno sono stati sospesi tutti gli account incriminati e rimosse le parti coinvolte nell’uso di questa tecnica contro gli utenti, gli ingegneri di Google stanno ora lavorando a un filtro di prossima pubblicazione che escluderà automaticamente questo tipo di traffico non valido dagli annunci display, tagliando immediatamente fuori i publisher che violano le norme di Google.

Questa futura protezione funziona su una scala considerevole, grazie alla valutazione di un ampio insieme di caratteristiche e all’analisi del posizionamento degli annunci display su desktop e mobile. Quando il sistema individua un tentativo di clickjacking, viene analizzato istantaneamente il traffico attribuito a quel posizionamento, e viene rimosso dai successivi report di pagamento, per garantire agli inserzionisti che quei clic non gli verranno addebitati.

«Siamo orgogliosi del lavoro che facciamo per proteggere il nostro sistema pubblicitario da minacce come il clickjacking» conclude la società «e continueremo a mantenere altissima la nostra attenzione nella nostra lotta contro le frodi».

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