DeepL, azienda specializzata in IA linguistica, ha presentato il white paper “La rivoluzione linguistica: come migliorare la comunicazione aziendale con l’IA”.
Basato sui risultati di un sondaggio condotto tra i leader aziendali dell’area EMEA e degli Stati Uniti oltre che su fonti esterne, il report esplora l’intersezione tra lingue e IA in ambito lavorativo, affrontando argomenti cruciali che vanno dalle tendenze di adozione dell’IA a livello globale, al prezzo di una comunicazione inefficace sulle aziende internazionali, fino all’impatto e al valore reale degli strumenti di IA linguistica.
“L’inglese è la lingua internazionale del business, eppure solo circa il 20% della popolazione mondiale lo parla correntemente” dichiara Jarek Kutylowski, amministratore delegato e fondatore di DeepL. “L’impatto su aziende e professionisti internazionali è notevole: oltre la metà dei dirigenti di livello C perde più di un’ora al giorno a causa di una comunicazione scadente.
È una sfida che si estende anche ad altri livelli di gestione e leadership. Per risolvere questo problema, la nostra ricerca ci dice che sempre più aziende stanno ricorrendo a soluzioni di intelligenza artificiale: nel 2025 il 72% intende integrare l’IA nelle operazioni quotidiane, mentre il 25% la utilizzerà per attività specifiche come la traduzione”.
Di seguito alcuni dati interessanti emersi dal report (qui quello completo):
- Le aziende stanno stanziando fondi per l’integrazione dell’IA: nel 2025 le aziende potranno riscontrare più chiaramente l’impatto positivo dell’IA in termini di ROI. In tutti i mercati i principali stanziamenti per l’IA includono le operazioni aziendali (28%), gli strumenti per il lavoro (19%) e attività specialistiche come la traduzione (25%).I Paesi Bassi mostrano il più alto impegno di spesa per l’IA, con il 30% delle aziende che intende integrare l’IA in tutte le operazioni. Li seguono a stretto giro Germania (29%), Belgio (28%), Francia (26%) e Stati Uniti (25%).
- Le barriere comunicative sono un grande problema per le aziende internazionali: con l’espansione su scala globale delle aziende e l’ingresso in nuovi mercati, le barriere linguistiche stanno diventando una sfida fondamentale. L’espansione del mercato (35%), l’engagement dei clienti all’estero (32%) e il servizio clienti (24%) sono citati come i principali ostacoli linguistici per le aziende che cercano di affermarsi a livello internazionale.In particolare, l’espansione in nuovi mercati è una sfida significativa per le imprese europee che operano in aree geografiche con più lingue ufficiali o con economie orientate all’esportazione, come il Belgio (45%), la Germania (41%), il Regno Unito (44%) e gli Stati Uniti (37%), con questi ultimi che rappresentano la seconda economia di esportazione al mondo. Tra i mercati presi in esame, Francia (42%), Stati Uniti (38%) e Belgio (38%) hanno segnalato le sfide più significative nel servire i clienti di altri mercati, enfatizzando l’importanza di solide competenze multilingui in questi Paesi.
- Strumenti di IA specializzati come DeepL stanno risolvendo le sfide principali della comunicazione d’impresa: l’IA linguistica agevola una crescita e un’efficienza significative per le aziende internazionali, consentendo di sfruttare il linguaggio come risorsa strategica per attingere meglio al potenziale della comunicazione e della collaborazione sia internamente che esternamente, il tutto creando legami più forti e ampliando la portata globale.
Le aziende stanno combinando le soluzioni di IA linguistica con l’esperienza e la supervisione umana per risolvere le sfide comunicative urgenti e ridurre al minimo i problemi legati alla comunicazione interculturale, in particolare nei settori altamente regolamentati e con comunicazioni ad alto rischio come quello legale e manifatturiero. Ciò significa che l’IA linguistica non viene utilizzata da sola, ma insieme ad agenzie di traduzione esterne (32%), per supportare i team di traduzione interni (31%) e integrandola nei prodotti chiave (26%).
- La comunicazione interna è una priorità crescente nei mercati europei: le barriere linguistiche interne impediscono alle aziende internazionali di scalare in modo efficace ed efficiente. In particolare, i Paesi Bassi (31%) e la Francia (25%) segnalano la maggiore pressione per supportare la comunicazione tra team che parlano lingue diverse, evidenziando come questo aspetto influisca sia sul coinvolgimento dei clienti sia sulla collaborazione sul posto di lavoro.
I risultati di DeepL (qui il report completo) sono in linea con quelli di unostudio di Forbes del 2024, secondo cui la metà dei dipendenti aziendali dichiara di riscontrare problemi di comunicazione.
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