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Blocco attivazione iPhone funziona: diminuiscono i furti

Il blocco attivazione, la nuova funzione che impedisce di riattivare un iPhone e ripristinarlo se non si conosce la password dell’Apple ID, funziona. A dirlo sono i dati diffusi da Eric Schneiderm, procuratore generale di New York.

Le informazioni in possesso del magistrato, dicono che i furti riguardanti gli iPhone sono diminuiti del 19% nei primi mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2013.  Ma Schneiderm non è il solo a sostenere che ci sono passi avanti in questa forma di crimine che, spesso, è sfociata in atti violenti e addirittura in omicidi: anche nel Regno Unito una persona su tre ha subìto furti, e oltre il 50% degli scippi di iPhone accaduti a Londra tra agosto del 2012 e gennaio del 2014 riguardavano iPhone e ora amche la polizia di Londra conferma il declino dei furti di iPhone, e dichiara di aver notato inoltre una riduzione dei prezzi al mercato nero dei telefoni Apple, segno probabile che chi tratta i dispositivi rubati, sa di non riuscire a venderli.

A San Francisco, una città dove contro i furti di iPhone era stata addirittura istituita una squadra speciale, sono diminuiti del 38%, contro il 12% in meno dei Samsung.

Anche se non ci sono informazioni precise sulle ragioni per cui questo atto criminale che spesso è sfociato in atti violenti e a volte addirittura in omicidi, sembra logico attribuire il fenomeno all’introduzione di Blocco Attivazione, funzione che in caso di furto o smarrimento di iPhone, iPad o iPod touch, rende più difficile l’uso o la vendita da parte di terzi. Il blocco, infatti, rende obbligatorio l’inserimento dell’ID Apple e della password prima che sia possibile disattivare “Trova il mio iPhone” sul dispositivo, uscire da iCloud sul dispositivo, inizializzare e riattivare il device.

Con iOS 8 Apple ha migliorato la funzione di blocco abilitandola automaticamente quando sul dispositivo si attiva Trova il mio iPhone; altra novità è l’invio dell’ultima posizione ad Apple quando il livello della batteria è estremamente ridotto. La Casa della Mela ha anche attivato un servizio web per controllare lo stato di “blocco attivazione” sui dispositivi iOS.  Inserendo l’IMEI o il numero di serie del dispositivo (si può ottenere toccando Impostazioni -> Generali -> Info) è possibile verificare se il blocco è attivo o no. Se abbiamo ricevuto il dispositivo da un’altra persona, possiamo contattare il precedente proprietario per chiedere di cancellare il dispositivo e rimuoverlo dal suo account; se vogliamo vendere o cedere il dispositivo bisogna sempre uscire da iCloud e cancellare tutti i contenuti e le impostazioni prima di cederlo (basta andare in Generali -> Ripristina – Cancella contenuto e impostazioni)

“Trova il mio iPhone”, lo ricordiamo, è la base di tutto il sistema. Grazie ad esso è possibile di tenere traccia o individuare un dispositivo smarrito o rubato. Se attiva, tale funzionalità permette di individuare il dispositivo ed eseguire azioni aggiuntive per ripristinarlo e proteggere i dati. Si può accedere a iCloud da un Mac o un PC o usare l’app l’app Trova il mio iPhone su un altro dispositivo iOS. È possibile visualizzare la posizione del dispositivo su una mappa e se il dispositivo si trova nelle vicinanze, è possibile attivare la riproduzione di un suono per consentire a noi o a qualcuno nelle vicinanze di trovarlo. Apple consente anche di attiva la modalità “Smarrito”; usando quest’ultima è possibile bloccare il dispositivo in remoto tramite un codice di quattro cifre, fare in modo che sul Blocco schermo del dispositivo smarrito venga visualizzato un messaggio personalizzato con il proprio numero di telefono e tenere traccia della posizione del dispositivo. È anche possibile inizializzare in remoto il dispositivo, per impedire a terzi di accedere ai dati presenti su di esso.

Il furto di smartphone è un problema molto esteso al punto che negli Stati Uniti è indicato il 40% delle volte nell’elenco dei crimini più diffusi nelle città più grandi. La FCC (la Commissione federale delle comunicazioni degli Stati Uniti) indicava nel 2012 che la perdita di dispositivi mobili, principalmente smartphone, costava complessivamente ai malcapitati 30 miliardi di dollari. Della questione si è interessata la polizia, magistrati e anche la politica con la richiesta e, in alcuni stati americani, come la California, l’obbligo di sistemi antifurto come il cosiddetto Kill Switch, un sistema che impedisce al telefono di tornare a funzionare. Il governatore democratico dell’importante stato USA ha firmato una legge al proposito a fine agosto.

Meccanismi simili a quelli usati da Apple per questo saranno entro il prossimo anno adottati anche da altri produttori, consentendo di diminuire drasticamente il problema dei furti.

 

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