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Recensione Celly Ultraboost, lo speaker bluetooth semplice e dinamico

Celly, marchio di proprietà del distributore Esprinet, amplia la sua gammoa di prodotti per il mondo della musica con un prodotto interessante, con caratteristiche sfiziose ed un prezzo davvero accessibile.

L’abbiamo provato per alcune settimane per capirne il vero valore al di la del prezzo e pensiamo di aver inquadrato il tutto, utente tipico compreso.

Pronto da subito

La scatola del Celly Ultraboost accompagna l’ingombro dello speaker, perché davvero pochissimo più grande: all’interno trova posto lo speaker stesso, protetto da una composizione di cartone per preservarlo dagli urti, un cavo USB-A/USB-C e un cavo jack audio per l’ingresso analogico.

Tolto dalla scatola, lo abbiamo subito messo in funzione accoppiandolo ad un iPhone, operazione che abbiamo poi ripetuto anche con il Mac e con l’iPad senza problemi: lo speaker si ricorda l’ultimo device accoppiato e all’accensione lo ricerca da solo, fornendo un feedback sonoro subito dopo il pairing.

La batteria era carica circa alla metà, e abbiamo fatto subito le prime prove tipiche: non c’è una App di supporto e tutto è demandato alle funzionalità tipiche del device a cui lo si accoppia.

Recensione Celly Ultraboost, lo speaker democratico per i più giovani

Dimensioni importanti

Le dimensioni sono abbastanza importanti: 8,5 centimetri di diametro della base per 19,3 cm di altezza piena, con un peso di 553 gr, dovuti probabilmente in gran parte alla batteria di 1800 mAh presente all’interno.

Il rivestimento laterale è in un materiale rigido a maglia, con i pulsanti in rilievo mentre la parte in alto e quella in basso sono in gomma morbida, adatta ad attutire gli impatti forti: nella parte in alto, il subwoofer è a vista e toccandolo con un dito la vibrazione è percepibile.

In basso, nella parte coperta dalla gomma morbida, trovano post due piccoli LED colorati che indicano il funzionamento, la carica e l’accoppiamento, modalità sulla quale torniamo tra poco.

Recensione Celly Ultraboost, lo speaker democratico per i più giovani
Un ottimo aiuto da parte del nostro tester, che rappresenta di sicuro uno dei target di questo prodotto

Dietro c’è un piccolo laccio utile per l’aggancio a maniglie o per un più comodo trasporto e in basso, dalla parte opposta rispetto ai LED, il connettore MicroUSB per la ricarica e l’ingresso analogico via jack, entrambi coperti da un coperchio di gomma.

Celly Ultraboost, va detto, ha una costruzione che lo rende resistente all’acqua: non può essere sommerso, ma non ha problemi a suonare sotto la pioggia o anche sotto la doccia, in modo che non sia un problema portarlo al mare o al lago per suonare in wireless.

Tra l’altro, essendo poco più largo di una lattina standard, lo speaker ci sta anche nelle tasche laterali della maggior parte degli zaini, in modo che sia comodo da suonare magari andando o tornando da scuola (con moderazione).

Recensione Celly Ultraboost, lo speaker democratico per i più giovani
Volendo, Celly Ultraboost sosta anche nelle tasche dello zaino, così lo potete far suonare nel mentre che camminate

Come suona

Dotato di una potenza sonora di 10W, Celly Ultraboost è pensato per un ascolto “personale”: connesso via Bluetooth, il suono riempie una stanza o una postazione al mare, ma anche al massimo volume non va molto oltre. Se se volete dare una festa in giardino, magari c’è altro, mentre per l’ascolto della musica in ufficio, sopra l’asciugamano al mare o nello zaino durante una camminata in montagna va più che bene.

Nel mentre che scriviamo queste righe lo speaker sta suonando la colonna sonora del nuovo film “Top Gun: Maverick“, ma abbiamo fatto tutte le prove del caso.

Per come è costruito il Celly Ultraboost e per il pubblico a cui si rivolge, propriamente ragazzi giovani, è chiaro che brani come Bohemian Rhapsody dei Queen non sia il massimo, anche perché si tratta di un brano complesso, già meglio Everything burns di Anastacia e Ben Moody che si fa apprezzare, anche se mancano i bassi più accentuati, fattore che emerge anche in Welcome To The Jungle dei Guns N’ Roses.

Ci è piaciuta di più Shout dei Tears For Fears e Somewhere Over The Rainbow di Israel Kamakawiwo’ole, che hanno mostrato i muscoli (per modo di dire) dalle tonalità medie.

Sia chiaro, si tratta di un prodotto pensato per l’uso casual, quindi adatto alla musica di sottofondo o per ascoltare brani all’aperto oppure in casa, ma sempre come ascolto occasionale.

Su brani più complessi come Tell Me Now di Hans Zimmer & Moya Brennan oppure The great song of indifference di Bob Geldof si sente che manca qualcosa per la definizione cristallina delle vocali, mentre a sorpresa si è difeso bene con le tonalità ribelli e romantiche di True Colors di Cyndi Lauper, così come non ci è dispiaciuta la versione pop di Come, Sweet Death (Komm, Süsser Tod), cantata da Arianne e parte della colonna sonora della saga Evangelion.

Recensione Celly Ultraboost, lo speaker democratico per i più giovani
Non è male neppure da far suonare in cucina, nel mentre che preparate l’Anitra all’arancia per la cena

Batteria e comandi

La parte bella di questo Celly Ultraboost è che il suono è a 360°, quindi sostanzialmente non conta molto dove lo mettete, il suono non cambia da una parte all’altra della stanza, con una potenza sufficiente a soddisfare l’ascolto privato oppure di un piccolo gruppo all’aperto.

Interessante la funzione TWS, che permette di accoppiare due Celly Ultraboost in modo che suonino in formato stereo, il che dovrebbe migliorare sensibilmente alcuni aspetti dei brani (funzione che non abbiamo provato perché avevamo un solo sample).

Recensione Celly Ultraboost, lo speaker democratico per i più giovani
Il connettore USB-C per la ricarica e a fianco quello jack per l’ingresso analogico

La batteria dura molto, 6 ore dichiarate e possiamo dire che se non le raggiunge, ci va vicino, anche se la ricarica dura un bel po’, circa 5 ore. Sostanzialmente, se usata in modo non estremo, lo speaker dura un giorno intero e si ricarica la notte.

Unico difetto in questo senso è un timeout dello speaker di 5 minuti, nei quali se non sente audio in entrata si spegne da solo: secondo noi 5 minuti sono troppo pochi, ne servivano (almeno) il doppio.

Infine i comandi: non c’è una App di supporto (quindi niente equalizzatore) ma i comandi a rilievo sono molto comodi per il controllo della riproduzione, per l’accensione e le funzioni accessorie, anche se c’è da rilevare un comportamento un po’ bizzarro dei tasti volume, che cambiano brano con un clic singolo e risolvono il volume con un clic prolungato (avremmo preferito il contrario).

Considerazioni

Le prove effettuate con questo Celly Ultraboost sono state risolte tenendo sempre in mente che si tratta di un modello che costa, al pubblico, meno di 40 Euro, una cifra davvero interessante per moltissimi giovani in cerca di un device da battaglia da portarsi appresso quando si va in spiaggia, al parco con gli amici o da far suonare in palestra durante una sessione di fitness.

È per questo che siamo convinti che il Celly Ultraboost non è il miglior speaker in circolazione, ma è probabilmente quello che ha il miglior rapporto prezzo prestazioni del mercato, o perlomeno di quelli che operano nei grani nomi.

Celly ha fatto un lavoro encomiabile nella realizzazione di un prodotto democratico, adatto a tutti e il cui costo è quasi più una opportunità che un mero invito.

Recensione Celly Ultraboost, lo speaker democratico per i più giovani

Pro:

• Eccellente rapporto prezzo prestazioni
• Durata della batteria adatta all’uso

Contro:

• Debole su alcune sonorità
• Il timeout della connessione è troppo corto

Prezzo:

• 39,99 €

Celly Ultraboost è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre nelle versioni nero e bianco.

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