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Recensione FruitJuice, proviamo l’app che tiene d’occhio la batteria del Mac

Le batterie, si sa, sono una gioia e una delizia dell’informatica. Soprattutto dei computer portatili. Quanto durano? Per quanto tempo? E poi, come si caricano? Quando arrivano a zero oppure quanso sono a uno stato intermedio? E poi, fa male tenere il computer sempre connesso all’alimentazione?

Domande quasi esistenziali che prevedono però una risposta precisa, altrimenti come si fa ad uscirne? Vediamo: ci sono decine di consigli su internet e anche un buon numero di app che permettono di fare questo tipo di valutazioni. Senza contare che le cose non sono stabili, perché negli anni le tecnlogie dietro alle batterie sono cambiate e quindi si rischia di fare ragionamenti errati perché non si considera qual è il comportamento adatto per una specifica batteria.

Pochi mesi fa chi scrive ha cambiato la batteria del suo MacBook Air 11 del 2011, che era arrivata decisamente a fondo-corsa (con tanto di messaggio terroristico sul bisogno di cambiarla). Veloce passaggio presso l’Apple Store di Carugate, a Milano, dove si è provveduto per la non modica cifra di 135 euro. Adesso però il computer ha recuperato la sua autonomia iniziale. Ma per monitorare il funzionamento, cosa meglio di una app che permette di capire e studiare i flussi di elettroni attraverso gli elementi dell’acccumulatore e soprattutto di gestire i tempi di alimentazione con il trasformatore?

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Ecco FruitJuice

Ci siamo fidati delle stelline sull’app store abbiamo deciso di mettere alla prova FruitJuice della britannica BatteryProject. Una app il cui scopo non è tanto dire lo stato di salute della nostra batteria, quanto aiutarci a capire se sta troppo connessa alla presa elettrica e se quindi si sta lentamente esaurendo per quanto riguarda la capacità.

L’app viene fornita con una versione demo da 14 giorni scaricabile direttamente sul sito dei produttori, ma è in realtà acquistabile direttamente dallo store di Apple.

L’app compare come una nuova icona nella barra dei menu e da lì è possibile accedere un buon numero di funzioni diverse. Chi usa il Mac sa che non dovrebbe caricare app che rimangono residenti in quella barra perché possono consumare tantissima memoria. Prima di incontrare FruitJiuce chi scrive faceva solo due eccezioni: Dropbox e iCopy (sistema di gestione del copia e incolla multiplo). Da quando abbiamo incontrato FruitJuice, è diventata la terza app che ha diritto di risiedere nella barra dei menu stabilmente.

Come funziona FruitJuice

Al centro del funzionamento di FruitJuice c’è ovviamente il fatto che l’app deve essere abilitata per venir avviata all’accensione della macchina e girare sempre. Dopodiché permette di avere una visione piuttosto chiara su alcuni parametri informativi fondamentali per la vita della batteria e per il suo uso: la percentuale di energia rimasta, il tempo di uso della batteria di oggi, quanto manca al raggiungimento dell’obiettivo di uso della batteria per oggi e quanta manutenzione è richiesta.

Infatti il concetto importante da capire è che le batterie, la cui vita viene calcolata in cicli di carica-scarica, hanno una capacità che con il tempo tende a diminuire. Apple garantisce, nei due anni di garanzia del prodotti, che non si scenda al di sotto dell’80%, altrimenti provvede alla sostituzione gratuitamente (non nel nostro caso perché il computer aveva più di due anni) della batteria. Ma come si fa ad ottimizzare questo valore e soprattutto a farlo durare il più a lungo possibile?

La chiave è far funzionare ogni giorno la batteria e farlo in proporzione al tempo che viene invece utilizzato con l’alimentazione fissa. Per questo è difficile effettuare il calcolo e soprattutto tenerne traccia. Qui entra FruitJuice che invece fa esattamente questo mestiere: ci evita di dover segnare orari di entrata e uscita dell’alimentazione a batteria o a trasformatore, calcoli intermedi per capire le rispettive percentuali (che, in quanto valori relativi, cambiano a seconda dell’uso di quel giorno) e poi procedere a indicarci a quale punto siamo arrivati.

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Come funziona sul campo

La promessa di dirci come va la vita della nostra batteria e aiutarci a renderla migliore arriva grazie alla capacità del software di calibrare questi parametri sul nostro uso effettivo. Un’ottima notizia che serve a compensare la cattiva notizia del fatto che la seconda batteria di Apple è arrivata con il 96% della capacità totale e non è mai riuscita a salire sopra il 98%. Adesso, dopo qualche mese di uso, è stabilizzata attorno al 93% con 152 cicli e andiamo bene così se non altro perché sappiamo che grazie a questo software la stiamo monitorando da vicino e curiamo che le cose rimang
no stabili.

In pratica, per l’utilizzo, all’avvio del sistema ci chiede di fare un primo giro di regolazione della batteria, che consiste nell’utilizzo del computer sino a che non si arriva al limite, nella successiva messa in stop della macchina con attesa di qualche ora senza fonti di alimentazione esterna per aiutarla a smaltire l’utelteriore carica rimanente e poi un lungo ciclo di ricarica.

Fatte queste procedure, la batteria di Apple viene monitorata con una serie di informazioni mostrate dal menu a tendina della app, che è piuttosto denso: tempo a batteria per oggi, media giornaliera degli ultimi sette giorni, cronologia dell’alimentazione (che apre un grafico in una finestra esterna), capacità originale e numero di cicli di carica, info ulteriori sulla batteria con anche la temperatura e la lettura di base dei sensori di bordo, ciclo di manutenzione e poi la parte relativa alla gestione delle notifiche, delle prefereneze e in generale delle informazioni sul software stesso.

Per fare il test di una app come questa occorre del tempo, se non altro per fare in modo che la batteria lavori un po’ e si possa capire se effettivamente ci sono dei miglioramenti o stabilizzazioni nell’uso del software. La batteria della macchina testata, come detto, non è una delle migliori trovate su un Mac però, come spiegato dai tecnici di Apple, è all’interno della statistica di funzionamento e “rende” come dovrebbe. Capita che ce ne siano di migliori e di ottime, capitano anche leggermente più “pigre” di questa.

Poter monitorare i vari parametri e seguire la vita della batteria durante il suo esercizio quotidiano (visto che il MacBook Air è la macchina principale di chi scrive) è stato comunque molto utile perché ha consentito di vedere cose sull’uso della batteria che altrimenti non sarebbero state possibili.

I grafici sono molto chiari, si sono popolati come immaginabile con il passare del tempo e hanno offerto lo spunto per capire meglio il pattern di uso del computer dal punto di vista dell’alimentazione, cercando di influire e modificare il modo con il quale si pianifica la strategia di ricarica.

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Conclusioni

FruitJuice si è rivelata un’ottima app, capace di dare una visione chiara di quel che succede alla batteria del portatile. Offre informazioni di contesto (la temperatura della batteria, ad esempio) unite a strumenti di analisi puntuali che permettono di capire bene come sta procedendo la sua utilizzazione.

C’è poco da dire sul modo nel quale sono presentate le informazioni se non che occorre capire il senso dei dati (cioè il modo in cui funziona la batteria e il fatto che si deve alternare carica a muro con uso senza filo a seconda dei tempi dell’uso personale) e poi gli alert sono molto comodi e indicano chiaramente a che punto siamo e cosa dovremmo fare.

La gestione del programma del ciclo di manutenzione è ottima, facile da capire e l’app guida passo-passo nei vari step necessari a fare tutto. Nella schermata di info della batteria c’è un utile (e rinfrancante) cruscotto analitico che riassume tutte le informazioni del nostro computer: percentuale delle capacità di fabbrica, età (un anno e un mese), torta con il ciclo vitale della batteria (siamo prima delle ore due, buono) e poi l’indicazione della condizione batteria (Good, verde, lo stato migliore rispetto ai cinque possibili: Good, Fair, Poor, Check Battery e Permanent Failure) con infine anche il compleanno della batteria (13 novembre 2014) che non è la data di installazione dell’accumulatore di energia ma della sua produzione.

FruitJuice costa 9,99 euro e si scarica da Mac App Store

Pro:
– Informazioni chiare e ben presentate
– Molto utile il meccanismo di condizionamento della batteria
– Sistema di notifiche completo e molto ben modulabile

Contro:
– Eccesso di dettagli in alcuni aspetti della vita della batteria
– Non permette di resettare i parametri di configurazione della batteria nel sistema operativo

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