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Recensione Intego Washing Machine: trova doppioni e libera spazio su Mac

In questa recensione Intego Washing Machine mettiamo alla prova i servizi e le funzioni offerta dall’utilty Intego per tenere pulito il Mac e guadagnare ordine e prezioso spazio.

Sino a che il costo del gigabyte per unità SSD non sarà calato e non cominceremo a vedere SSD da due o tre Terabyte sui nostri Mac, dovremo difenderci dall’aumento esponenziale di documenti che la vita digitale ci sta portando a fare, documenti che cerchiamo di “schiacciare” dentro i nostri Mac. La soluzione però c’è, lo spazio si può recuperare, il Mac può tornare a ruggire e meravigliare.

Introduciamo Washing Machine
La scelta del nome da parte di Intego, e le stesse metafore implicite nell’icona e nelle schermate, servono a rendere il più possibile amichevole una serie di funzioni che sarebbero complicate e per le quali bisogna avere anche tanta fiducia.

Con questo software infatti non solo andiamo a liberarci dei documenti inutili, cioè i soliti vecchi log, le localizzazioni in lingue esotiche (che occupano solo spazio) e cose simili. Invece, andiamo anche a studiare cosa c’è sul nostro disco e a cercare doppioni, file poco usati, cose che possa avere senso buttare. Ci sono strategie diverse per farlo, come vedremo tra un attimo, però è chiaro che lo sforzo qui è rendere semplice e sicuro fare una serie di operazioni che sono in realtà complicate e potenzialmente pericolose (per i nostri documenti).

recensione Intego Washing Machine

L’installazione
Non ci sarebbe molto da dire se non per una nota negativa: Intego fa installare assieme a Washing Machine anche un intrusivo (ma si può minimizzare) applicativo per la gestione degli aggiornamenti di questa e di tutte le altre app dello sviluppatore.

La cosa buona è però che l’installer consente anche di disinstallare tutto quanto, e questa è una scelta corretta e lodevole da parte di Intego. Non si tratta comunque di un gran problema, ma è sempre meglio avere sotto controllo quel che gira nel nostro Mac e, volendo, potercene liberare in maniera sicura e completa.

Come funziona
Ci sono tre differenti pannelli con diverse scritte sovra impresse a gesso, facili da consultare e che aiutano a capire rapidamente come funziona l’interfaccia di ciascuna delle tre aree. Le aree sono: Reclaim, Duplicates e Organize. La funzione è abbastanza semplice: per ciascuna delle tre aree è possibile settare alcuni parametri in anticipo (in maniera molto semplice) e lasciare il programma a fare la scansione. I tempi sono molto rapidi e i risultati più che precisi.

Lo abbiamo usato sulla nostra “macchina di produzione”, cioè il Mac che usiamo tutti i giorni con la posta e tutti i documenti. È un MacBook Air 11 del 2011 con SSD da 256 GB. Per questo la prestazione è comunque abbastanza buona in termini dei tempi di ricerca: non abbiamo un Mac con disco a piatti rotanti (ben più lento soprattutto quando frammentato dall’uso) da poter provare per vedere la differenza nei tempi di ricerca.

Reclaim
Si tratta di trovare i documenti “Inutili”: log, personalizzazioni in lingue che non utilizziamo e cose del genere, inclusi i contenuti della cartella “Download”, che per alcuni può contenere documenti critici. Si decide cosa selezionare nella ricerca, l’operazione è eseguita in meno di cinque minuti e si vede quanto spazio è occupato da che cosa, e che cosa buttare via. Lo stesso schema si applicherà anche nelle altre sezioni. Trovati 1,62 GB di roba da eliminare.

 Duplicates
Questa è la parte più onerosa in termini di tempi di ricerca, perché analizza tutto il contenuto del Mac e cerca, con algoritmi anche abbastanza sofisticati, di trovare doppioni eliminabili. La ricerca ha richiesto, sul nostro SSD, meno di mezz’ora.

Alla fine, ha trovato in tutto 1.604 documenti da eliminare. Non era il momento di farli fuori tutti quindi li abbiamo lasciati, ma la ricerca è stata sorprendentemente veloce rispetto ad altri prodotti della concorrenza e per niente banale: cerca non solo per note e data, dimensione e altre caratteristiche, ma “guarda” anche dentro ai file zippati per capire cosa c’è. Si possono selezionare livelli diversi di “aggressività” nella ricerca dei duplicati.

Organize
L’ultima parte è quella più semplice e, nell’opinione di chi scrive, piacevole ma non utile: riorganizzare il dock, la scrivania, le smart folder. In questo modo si può riportare ordine nel caos primigenio di molti, che utilizzano la scrivania come se fosse un deposito di qualsiasi file passi dal disco del Mac tramite internet e le solite onnipresenti chiavette, e poi hanno un dock con sessanta app disponibili anche se ne usano al massimo tre. Ecco, con cartelle intelligenti e un po’ di analisi di quando viene usato ogni software, si possono fare delle belle pulizie anche in questo settore.

Conclusione
Chi scrive non è mai stato tenero con questo genere di programmi. Sono difficili da usare, potenzialmente pericolosi, spesso molto costosi. Questi stereotipi non valgono invece per Washing Machine, al quale si può rimproverare un nome non particolarmente brillante (e anche l’icona a immagine di una lavatrice è carina ma stufa quasi subito) e qualche funzione eccessiva. Ma è un programma che funziona molto bene sia per chi è esperto e cerca di automatizzare qualche procedura di pulizia più che legittima, e per chi invece esperto non è ed ha bisogno di un software che aiuti a fare un lavoro difficile ma necessario.

 

Pro
Interfaccia chiara con suggerimenti ben visibili
Efficace analisi dei duplicati, basata su un potente algoritmo
Scansione disco veloce ed efficiente

Contro
Alcune funzioni possono essere pericolose
Nome e icona poco smart

Prezzo e disponibilità
Intego Washing Machine richiede OS X 10.6 e per ora è localizzato solo in Inglese. La versione demo si puà scaricare dal sito Intego dove la versione completa è proposta a 29,99 euro.

 

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