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Stallman: tutti gli errori e le cattiverie di Mac OS X.

Richard Stallman, genio incompreso, padre del Free Software (fu poi un altro a chiamarlo Open Source, altrimenti sarebbe ancora oggi discriminato come “comunista”), ideatore di GNU, antagonista di tutte le aziende “closed source” ma anche di Linus Torvalds, reo di aver portato avanti Linux fuori dagli schemi ideologici di Free Software Foundation, adesso si occupa di Apple.

L’attacco parte in realtà  con una scusa: Stallman si scusa di aver detto in passato che Apple installa backdoors tramite il suo sistema operativo nelle macchine dei suoi clienti, avendo così la possibilità  di cambiare il software installato senza il consenso degli utenti stessi.

“Questo non è vero, non c’è nessuna informazione pubblica che lo conferma e adesso io credo di essere stato mal informato. Non c’è prova che Apple lo faccia”, scrive Stallman. Anche se poi ribadisce che non c’è modo di verificarlo in assoluta certezza, dato che il codice sorgente di Mac OS X non è pubblicamente disponibile.

Ma nonostante questo, Stallman non riesce a impedirsi di togliere un differente tipo di sassolino dalla scarpa. L’ex ricercatore del MIT di Boston (si è licenziato nel 1984 per lavorare a tempo pieno al suo progetto di software libero e GNU) ha richiamato alla memoria gli aggiornamenti “furbi” di iTunes e di QuickTime che cambiano la gestione dei DRM, i lucchetti elettronici (oggi Apple vende musica senza più DRM e lo stesso Steve Jobs è più volte tornato sull’argomento spiegando soprattutto alle case discografiche la stupidità  di questa scelta).

Il punto di Stallman è che, “aggiornando” i software per presunti “buchi di sicurezza” Apple invece intendeva cambiare il sistema DRM, costringendo gli utenti ad aggiornare per poter continuare a fruire dei contenuti digitali regolarmente acquistati, e bloccando di fatto i software di terze parti (Come PyMusique) che avevano sbloccato quella prima barriera digitale.

“Anche se Mac OS X – conclude Stallman – non ha una backdoor che installi forzosamente versioni cambiate (del software), questo non lo rende tuttavia etico”. Ci sono altre funzionalità  “maligne”, spiega Stallman, come i DRM, Digital Rights Management, che lui invece chiama non completamente a torto Digital Restrictions Managements. “Mac OS è un software proprietario – chiude “rms” – e per questo motivo gli utenti non ne hanno il controllo; che invece è nelle mani degli sviluppatori, che lo usano come strumento di dominio sugli utenti stessi”.

Stallman quindi non ritira la sua condanna “morale” di Mac OS X, ma solo l’accusa di installare tramite backdoors e all’insaputa degli utenti dei cambiamenti nel software precedentemente installato.

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