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WordPress.org presenta Newspack per il settore dell’editoria

È un colosso che fornisce gli strumenti per pubblicare contenuti praticamente a tutto il pianeta. E non ci sono solo i blogger. Infatti, negli ultimi 15 anni WordPress è cresciuta fino a diventare la piattaforma di pubblicazione più popolare al mondo per il Web aperto, in particolare per le organizzazioni come giornali e altri servizi di informazione. Attraverso WordPress.com e il servizio aziendale WordPress.com VIP, vengono ospitati siti di alcuni dei nomi più noti nel giornalismo internazionale: da Time.com e CNN a FiveThirtyEight e Quartz, così come siti per reporter e blogger in tutto il mondo.

Adesso, con un roster di finanziatori significativo, parte la nuova piattaforma Newspack di WordPress.com, destinata alle piccole e medie organizzazioni di informazione.

I soldi arrivano da varie fonti: Google, attraverso la Google News Initiative, che sostiene il progetto impegnando 1,2 milioni di dollari,. Altri finanziatori includono The Lenfest Institute for Journalism, che contribuisce con 400mila dollari; ConsenSys, lo studio di venture backing di Civil Media, che contribuisce con 350mila dollari; e la John S. e James L. Knight Foundation, che ha impegnato 250mila dollari. WordPress prevede che altri 200mila dollari vengano dati da una quinta parte alla fine di questo mese.

WordPress.org presenta Newspack per il settore dell’editoria

«Con molte organizzazioni di stampa locali – dicono quelli di WordPress – che lottano per trovare modelli sostenibili per il giornalismo, stiamo assistendo alla necessità di una piattaforma economica che fornisca la tecnologia e il supporto che consenta alle testate giornalistiche di costruire le proprie attività e concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: fornire report critici per le loro comunità. La nostra speranza con Newspack è di offrire loro una piattaforma in cui possano continuare a concentrarsi su ciò che sanno fare meglio, mentre ci concentriamo sulla fornitura di tecnologia e supporto di livello mondiale attraverso le loro operazioni editoriali e commerciali».

Non è la prima volta che WordPress fa una incursione nel settore dell’editoria digitale. E sarebbe strano se non lo facesse, dato che nei fatti sono varie le organizzazioni che producono notizie che negli anni hanno sposato la piattaforma di WordPress (che viene utilizzata anche da macitynet.it). Nella pratica, le installazioni su server propri o in altri cloud permettono di utilizzare la parte del motore blog gratuitamente, mentre rimane da pagare la parte di customizzazione. WordPress come sistema prevede non solo la parte open source ma nel suo modello di business c’è anche quella di hosting sui suoi stessi server, che costituisce la fonte principale di reddito dell’azienda di Automattic Inc, l’azienda che possiede WordPress.com

La novità è il tentativo da parte di WordPress di creare un prodotto specificamente mirato al mondo dell’editoria e dell’informazione e non derivato da quello più in generale dei blogger. Il prodotto WordPress è molto cresciuto e cambiato nel corso degli anni ma ha ancora al suo interno una eredità importante dal punto di vista dell’impostazione e delle sue caratteristiche di base.

Oltre al genitore Automattic di WordPress.com i partner del progetto includono Spirited Media che gestisce siti di notizie digitali locali a Denver, Philadelphia e Pittsburgh, e News Revenue Hub, uno spin-off di Voice of San Diego, che fornisce soluzioni per editori digitali.

Nonostante una ampia comunità di sviluppatori che vive di personalizzazioni e creazione di siti ad hoc, è oltretutto un prodotto monolitico, con una architettura a plug-in piuttosto complessa da gestire e mantenere, con forti difficoltà dal punto di vista di gestione delle multiutenze, con istanze particolarmente pesanti, gabbie grafice abbastanza chiuse (anche se ampiamente personalizzabili e personalizzate da terze parti) e problemi di sicurezza che derivano non soltanto dalla base del codice ma anche dalla pletora di plugin presenti sul mercato e dal fatto di avere una quota talmente elevata del web (circa i due terzi di quello creato con dei cms) da essere sostanzialmente un bersaglio scontato per hacker e malintenzionati.

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