Michael Lopp, Senior Engineering Manager di Apple svela alcune procedure interne al team di sviluppo che gettano un po’ di luce sui segreti di Cupertino.
Le interessanti dichiarazioni di Lopp sono state raccolte da Business Week durante la conferenza SXSW dove partecipanti e relatori discutono di sviluppo software senza formalità e in tono amichevole
Il primo dettaglio curioso che emerge è la spiegazione tecnica dell’effetto Apple che si genera ogni qual volta un cliente ha per le mani un nuovo prodotto di Cupertino.
Inizialmente Lopp descrive la procedura come una sequenza di regali o sorprese offerte al consumatore finale, dopo di che il manager di Apple spiega il procedimento come: “Ottime idee impacchettate all’interno di altre ottime idee” che tradotto in termini pratici significa grandi programmi che funzionano in un hardware favoloso consegnato in una confezione bellissima.
Questa spiegazione illustra in termini via a via più precisi l’effetto dell’unboxing che ormai è diventato una consuetudine tra gli utenti Apple che per primi riescono a mattere le mani sui nuovi prodotti. Il rito dello spacchettamento, dell’apertura della confezione e del centellinare uno a uno tutto il contenuto della scatola.
Non è finita. Michael Lopp è un esperto di sviluppo software e durante il suo intervento alla conferenza si è concentrato sulle procedure e i metodi di lavoro seguiti da Apple.
Prima 10, poi 3 e alla fine una sola valida
Il primo aspetto che emerge è la creazione di mockup perfetti in ogni minimo dettaglio: si tratta di modellini che rappresentano l’aspetto dell’interfaccia e le sue meccaniche di funzionamento.
A differenza della maggior parte delle altre aziende in cui vengono creati numerosi modellini diversi ma tutti elementari, Apple ne crea soltanto 10 ma perfetti in ogni loro parte.
Lopp afferma che si tratta di una procedura che inizialmente richiede una quantità enorme di tempo ma in grado di eliminare qualsiasi ambiguità successivamente. Nelle fasi seguenti infatti non occorre correggere errori.
I designer di Apple costruiscono così 10 soluzioni diverse in modelli perfetti e completi per ogni nuova caratteristica, diversamente dalle altre società in cui solitamente si parte da 7 mockup per selezionarne poi 3.
A Cupertino si parte da 10 modelli senza nessun limite per lo sviluppo e la progettazione, dopo di che ne vengono selezionati 3 su cui vengono investiti altri mesi di sviluppo. Alla fine emerge una unica forte decisione
Le riunioni agli antipodi
Ogni settimana i gruppi di sviluppo fanno due riunioni diverse.
Durante la prima tutti dimenticano i limiti delle tecnologie e progettazione, pensano in assoluta libertà ai progetti che potrebbero funzionare, non importa se all’inizio possano sembrare impratici o infattibili.
Nella seconda riunione invece gli stessi gruppi di lavoro devono determinare come un progetto preciso possa essere trasformato in prodotto: a tutti è richiesto di concentrarsi sullo sviluppo concreto.
Questa procedura di riunioni antitetiche continua attraverso tutte le fasi dello sviluppo per qualsiasi applicazione, anche se le parti “serie e pratiche” prendono il sopravvento man mano che il progetto avanza.
Le pony-riunioni
In questi altri incontri la dirigenza evidenzia i desideri e gli obiettivi per un determinato prodotto, non importa quanto siano realizzabili da parte degli sviluppatori.
Lopp descrive con toni affabili la procedura: in queste riunioni i dirigenti sembrano richiedere l’impossibile agli sviluppatori così l’esperto programmatore di Apple ci scherza su: “Voglio WYSIWYG… voglio il supporto dei principali browser…. voglio che rifletta lo spirito della compagnia…o…io voglio un pony! Perché no? Un pony è bellissimo!”
Si tratta dei responsabili che alla fine firmano gli assegni quindi, se non fosse per altre ragioni, Lopp ritiene che meritano di essere ascoltati o per lo meno non ignorati.
Nonostante i toni scherzosi e informali di Lopp, la procedura e le pony riunioni sembrano avere un certa utilità .
Durante gli incontri i responsabili di alto livello possono apprendere cosa è possibile realizzare in ogni fase dello sviluppo. In questo modo i dirigenti evitano qualsiasi disastro di lungo termine inoltre riescono a ottenere le funzioni o le caratteristiche che tanto desideravano, i pony appunto.
Il concetto delle sorprese e dei regali confezionati uno dentro all’altro, la modalità di sviluppo dei modelli, infine le riunioni antitetiche e gli incontri pony.
Questa procedura di lavoro sembra riuscire nell’intento di Apple: includere sempre il fattore fantasia, l’aspetto creativo da cui in molti casi nascono i prodotti innovativi di Cupertino