Guarda in negozio, maneggia il prodotto, informati. Poi vai a casa a compra su Internet, dove il prezzo è inferiore. Il fenomeno, noto come showrooming, è ben noto a tutte le latitudini, ma negli Stati Uniti sta avendo un significativo impatto di cui beneficia particolarmente Amazon. Secondo un recente studio condotto da Placed su circa 14 mila acquirenti, la sovrapposizione fra il grande online store e le controparti fisiche è una tematica da tenere sotto controllo per questi ultimi, nonché un problema sempre più emergente.
In particolare catene com Best Buy, Target, Bed Bath & Beyond, Pet Smart, Barnes&Noble o Toys’r’us sembrano essere le più soggette a cannibalizzazione, mentre dallo studio di Placed, Walmart è fra i negozi meno a rischio. Quale rischio? In USA e UK lo showrooming è praticato dal 27% delle persone che visitano un negozio Bed Bath & Beyond, per il 25% di Pet Smart e il 21% di Toys’r’us. In questo modo i negozi tradizionali vengono sfruttati semplicemente come delle vetrine per portare a termine i propri acquisti. In Italia, dove Amazon è attiva relativamente da poco e la cultura digitale non è pervasiva come negli USA, il fenomeno potrebbe essere molto più limitato ma è qualcosa con cui prima o poi tutti i negozi tradizionali dovranno fare i conti.