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Apple ha cambiato alcune regole dell’App Store per gli sviluppatori

Apple ha concordato la modifica di alcune regole dell’App Store nell’ambito di un accordo con alcuni sviluppatori che avevano presentato una class action contro l’azienda. Il cambiamento più importante riguarda la possibilità di inviare mail agli utenti per indicare possibili metodi di pagamento per gli acquisti in-app all’infuori dell’App Store. Apple ha anche accettato di pubblicare periodiche relazioni sulla trasparenza per indicare le percentuali di rigetto dell’app (app che l’azienda non ha accettato sul suo store) e altri dettagli sulle procedure di verifica e approvazione delle app.

Molti di questi cambiamenti avranno effetto su alcune controverse regole imposte agli sviluppatori e da tempo oggetto di discussione, con l’azienda che si trova a dover affrontare questioni al vaglio delle autorità antitrust.

Le policy di Apple proibiscono agli sviluppatori di informare gli utenti di modalità alternative per pagare servizi e contenuti vari con metodi che siano diversi da quelli previsti per l’App Store, una norma controversa che è al centro della questione che vede contrapposte Apple e Epic Games. Di fatto, ora Cupertino permette di inviare comunicazioni via mail o altri sistemi, purché non lo facciano direttamente dall’app.

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Come accennato, Apple ha anche accettato di pubblicare un report annuale sulla trasparenza, condividendo elementi statistici sulle procedure di revisione delle app, inclusi dettagli sul numero di app rifiutate per i motivi più disparati, il numero di account utente e sviluppatori disattivati, dettagli con dati oggettivi su query di ricerca e relativi risultati e indicazioni sul numero di app rimosse dall’App Store.

Si tratta di un timido ma significativo passo che dovrebbe consentire di risolvere alcuni punti critici lamentati da alcuni sviluppatori con l’App Store.

Bloomberg riferisce che le comunicazioni da parte degli sviluppatori potranno avvenire se l’utente accetta esplicitamente di riceverle, spiegando ancora che, ovviamente, la Mela non riceverà alcuna commissione per gli acquisti all’infuori dell’App Store.

La possibilità per gli sviluppatori di comunicare direttamente con l’utente per informarlo di possibili alternative per acquistare contenuti al di fuori dell’App Store potrebbe essere d’aiuto anche nella causa in corso con Epic: il giudice aveva infatti indicato questa possibilità come un modo onorevole per mettere tutti d’accordo. Non è ad ogni modo chiaro se questa nuova possibilità riguardi tutti gli sviluppatori o solo quelli statunitensi.

Apple ha accettato il pagamento di 100 milioni di dollari per chiudere l’azione legale, soldi che saranno distribuiti nell’ambito di un fondo denominato “Small Developer Assistance Fund”. Gli sviluppatori possono rivendicare tra i 250$ e i 30.000$ in base alla “partecipazione storica” con l’App Store‌: quelli idonei devono avere guadagnato 1 milione di dollari o meno dallo store statunitense per tutte le app di ogni anno compreso tra il 4 giugno 2015 e 26 aprile 2021, numeri che riguardano il 99% degli sviluppatori statunitensi.

La class action in questione risale al 2019: un gruppo di sviluppatori iOS aveva accusato Apple di monopolio imponendo commissioni (30%) che a loro modo di vedere riducevano i profitti. Alcune questioni sono state risolte nel 2020 con l’istituzione dell’App Store Small Business Program, programma che riduce al 15% la commissione dell’App Store per le piccole imprese che guadagnano fino a 1 milione di dollari l’anno.

La diatriba di Epic Games contro Apple è iniziata con l‘introduzione in Fortnite di un sistema di pagamenti diretto vietato dalle regole di App Store, ma anche dal regolamento di Google Play Store: il gioco è stato espulso da entrambi i negozi digitali. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.

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