Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » Hi-Tech » Voci dalla Rete » Apple ha testimoniato il falso nel caso Epic, stop alle commissioni fuori a App Store

Apple ha testimoniato il falso nel caso Epic, stop alle commissioni fuori a App Store

Apple ha eluso, mentendo, ad un’ingiunzione della corte per proteggere i propri guadagni dall’App Store.

È questa la conclusione cui è giunta la giudice federale Yvonne Gonzalez Rogers, impegnata a verificare i termini dell’applicazione di un ordine emesso nel 2021, in base al quale Apple non avrebbe più potuto richiedere un pagamento di commissioni agli sviluppatori che offrono sistemi alternativi per gli acquisti in-app.

Il caso, che potrebbe anche avere risvolti penali proprio per il fatto che alcuni dirigenti Apple hanno dichiarato il falso nel contesto delle verifiche dell’applicazione del disposto del 2021, rappresenta una svolta clamorosa e forse decisiva nella lunga vicenda che vede Apple sfruttare spesso in maniera molto aggressiva il controllo sull’ecosistema delle app di iPhone.

Il cuore della disputa

Tutto risale al settembre del 2021. I quell’anno la giudice Gonzalez Rogers aveva stabilito che Apple non poteva impedire agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento esterni. In sostanza, era stato riconosciuto il diritto per gli sviluppatori di proporre alternative all’acquisto diretto tramite App Store, aggirando le commissioni del 30%.

Il pronunciamento era simile nello spirito a quello che ha costretto (e multato) Apple in Europa a concedere l’installazione di negozi di app alternativi su iPhone e ad eliminare le commissioni per acquisti fatti fuori dal suo negozio.

La causa, in USA come in Europa, era stata avviata da Epic Games nel 2020, dopo che Apple aveva rimosso Fortnite dall’App Store per aver introdotto un sistema di pagamento diretto all’interno dell’app, violando le regole della piattaforma.

Apple ha temporeggiato, e dopo le proteste di Epic, ha anche presentato ricorso fino alla Corte Suprema, che ha respinto la richiesta all’inizio del 2024. A quel punto, Cupertino ha introdotto una serie di modifiche che, formalmente, sembravano rispettare l’ordine della corte. Nella sostanza, però, Apple aveva istituito un nuovo sistema fortemente restrittivo.

Cosa ha fatto Apple per aggirare la sentenza

Secondo i documenti emersi durante il procedimento, Apple ha adottato tre misure principali per ostacolare l’uso di pagamenti alternativi:

  • Ha introdotto una schermata di avvertimento (scare screen) che compare ogni volta che l’utente clicca su un link per un pagamento esterno, avvisandolo che quella transazione non è coperta dai sistemi di sicurezza Apple.
  • Ha imposto una nuova commissione del 27% su tutte le transazioni completate al di fuori dell’App Store, rendendo l’opzione esterna poco conveniente e conseguentemente non utilizzata.
  • Ha imposto restrizioni tecniche e contrattuali che rendono l’implementazione dei link esterni complicata, controllata e “commercialmente inutilizzabile”, (nelle parole di Epic)

Per la giudice, queste misure avevano un solo scopo: proteggere i ricavi di Apple a discapito della concorrenza, aggirando lo spirito della sentenza originale. Una vera forma di elusione secondo la giudice federale.

Image by Freepik

Le bugie sotto giuramento

Ad aggravare il quadro ci sono i fatti del marzo 2024. In quel momento Epic aveva richiamato l’attenzione della corte sul fatto che Apple stava violando apertamente l’ingiunzione.

Allora la giudice aveva ordinato ad Apple di consegnare documenti interni e spiegazioni dettagliate sulle misure adottate per rispettare la sentenza. Erano stati chiamati a testimoniare anche alcuni manager tra cui Alex Roman, vicepresidente finance di Apple. Ed è stato in questo contesto che secondo la giudice Apple dopo avere eluso la sentenza ha anche tentato di imbrogliare le carte.

In particolare Roman aveva affermato che la decisione sulla commissione del 27% era stata presa solo a fine 2023, dopo una consultazione con i propri legali, um tentativo di far apparire quella scelta come una reazione legittima e fondata su analisi normative non come un piano deliberato per aggirare la sentenza.

In realtà documenti interni, invece, mostrano che già a luglio 2023 mentre Phil Schiller aveva proposto di adeguarsi pienamente al disposto del giudice, Tim Cook e il CFO Luca Maestri avevano deciso di non adeguarsi nei fatti alla sentenza.

Dure le parole del giudice «Apple sapeva esattamente cosa stava facendo e, in ogni fase, ha scelto l’opzione più anticompetitiva».

Bozza automatica

Che cosa deve fare Apple adesso

Ora le conseguenze per Apple, prima che dal punto di vista legale, sono pesanti dal punto di vista pratico. Cupertino per ordine di Yvonne Gonzalez Rogers,

  • non potrà più applicare alcuna commissione sugli acquisti effettuati esternamente all’App Store;
  • non potrà più mostrare schermate o messaggi dissuasivi ai clienti che vogliono usare pagamenti alternativi;
  • dovrà permettere senza ostacoli tecnici l’uso di link e pulsanti per pagamenti fuori dallo store.

Inoltre, la giudice ha deciso di non concedere ulteriori sospensioni. «Questa è un’ingiunzione, non una negoziazione», ha scritto. «Non si concedono seconde possibilità quando una parte ignora volontariamente un ordine del tribunale.»

Oltre a questo il caso è stato deferito alla Procura federale per valutare se aprire un procedimento penale. Se si verificasse che effettivamente Alex Roman ha mentito sotto giuramento, sarebbe un atto molto grave e punibile con una sentenza che, secondo quanto accade spesso negli USA, potrebbe essere anche pesante: Fino a 5 anni di reclusione in un penitenziario federale e pesanti sazioni pecuniarie. 

Ma oltre alle possibili conseguenze penali per Alex Roman, l’episodio rischia di avere un impatto significativo anche sull’immagine pubblica di Apple, che appare ora coinvolta non solo in una violazione dell’ordine del tribunale, ma anche in un tentativo di confondere le acque.

Apple ha testimoniato il falso nel caso Epic, stop alle commissioni fuori a App Store - macitynet.it

Le reazioni di Apple ed Epic

Apple ha commentato tramite la portavoce Olivia Dalton: «Non condividiamo la decisione. Ci atterremo all’ordine del tribunale e presenteremo appello» L’azienda sostiene anche di aver compiuto «sforzi estesi» per adeguarsi, «salvaguardando allo stesso tempo il modello di business e la sicurezza degli utenti».

Il CEO di Epic, Tim Sweeney, ha definito la sentenza «una vittoria per gli sviluppatori e per i consumatori» e ha annunciato che Fortnite tornerà su iOS negli USA entro la prossima settimana.

«Game over per la Apple Tax», ha scritto su X. «Le commissioni del 15–30% sono morte, qui come in Europa.»

Che cosa succede ora

Apple ha già annunciato il ricorso, ma nel frattempo dovrà adeguarsi immediatamente. La decisione della giudice potrebbe aprire una nuova stagione per l’economia delle app, con più concorrenza e più libertà per sviluppatori e utenti.

Con le pressioni normative anche in Europa — dove è già in vigore il Digital Markets Act — il modello dell’App Store, finora chiuso e centralizzato, rischia davvero di dover cambiare direzione.

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Le migliori offerte BLACK FRIDAY con macitynet.it

Pubblicità
Pubblicità

Ultimi articoli