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ARKit 4 per iPad e iPhone è una rivoluzione, porta gli oggetti 3D nel mondo reale

Quattro anni di evoluzione sono sufficienti per dirlo forte: l’AR di Apple sarà il futuro. Con l’ARKit 4 mostrato agli sviluppatori nei giorni scorsi, l’azienda di Cupertino ha dato prova di aver studiato, costruito e innovato davvero molto in quello che ci si aspetta che sarà il futuro nell’implementazione della tecnologia nelle nostre vite.

Ad oggi è la piattaforma di Realtà Aumentata più grande al mondo e non sorprende: già con la prima versione del framework Apple aveva messo l’esplorazione del mondo in AR nella tasca degli utenti con giochini e poco altro, mentre nell’anno successivo ha esteso queste funzionalità al multiutente, consentendo cioè di mostrare la stessa scena da due diversi punti di vista e aprendo di fatto le porte al gaming multiplayer in AR. Lo scorso anno ARKit 3 ha introdotto il motion capture e diverse altre tecnologie, ma la versione di quest’anno è forse quella maggiormente carica di novità.

La prima, quella che Apple chiama Location Anchors, permette di mostrare un modello in AR in una posizione specifica nel mondo reale definendo latitudine, longitudine ed elevazione. Un esempio lampante è la scritta posizionata sul Ferry Building di San Francisco visibile nella demo mostrata agli sviluppatori. Non è difficile immaginare questa tecnologia come sistema per etichettare posizioni e strutture nelle applicazioni di cartografia.

Il sistema non fa soltanto uso del GPS ma tiene anche conto del punto di vista dell’utente, che guarda la scena attraverso lo schermo del proprio telefonino (oppure direttamente dagli Apple Glass), in modo da avere un posizionamento degli oggetti tridimensionali quanto più preciso possibile. Ma la vera innovazione sta nel fatto che tutti i calcoli vengono fatti localmente sul dispositivo, senza cioè inviare dati e altre informazioni private sui server della società. Tra l’altro, si tratta probabilmente della stessa tecnologia impiegata da Apple con le App Clips.

ARKit 4

ARKit 4 però non si ferma soltanto al posizionamento nudo e crudo di un oggetto virtuale nel mondo reale. Grazie alla nuova API Depth è infatti in grado di ottenere una maggiore comprensione della scena attraverso un’acquisizione dettagliata della profondità dell’ambiente circostante. Ciò avviene per mezzo dello scanner LiDAR dei nuovi iPad Pro – che presumibilmente troveremo anche sulla linea Pro degli iPhone 12 – che, rispetto alla videocamera tradizionale, consente il posizionamento immediato degli oggetti virtuali negli ambienti AR.

Questo si combina alla nuova API Scene Geometry che permette di creare una mappa topologica dell’ambiente riuscendo così a distinguere ad esempio il pavimento dalle pareti e da tutti gli altri oggetti presenti nell’ambiente intorno all’utente, comprendendone perfino la profondità e la disposizione. Questo dovrebbe portare ad un posizionamento degli oggetti virtuali ancora più preciso, comprese luci e ombre della giusta misura per uniformare e confondere le immagini 3D sovrapposte alla scena reale.

ARKit 4 abilita inoltre il tracciamento del volto anche sui dispositivi che non montano una fotocamera TrueDepth, quindi anche sul nuovo iPhone SE 2020: l’unico requisito è la presenza del processore A12 Bionic o versione superiore. Questi dispositivi saranno così in grado di acquisire la geometria del volto e di conseguenza potranno permettere la creazione di un Memoji nonché l’uso delle app in AR che permettono ad esempio di applicare un trucco sul volto. Fa anche di più: grazie al framework Vision i dispositivi saranno in grado di riconoscere i movimenti di tutto il corpo, compresa la posizione delle singole dita di una mano. Un utilizzo di questa tecnologia potrebbe essere quello di leggere e convertire il linguaggio dei sordomuti in un testo da copiare e incollare nelle app, per dire.

ARKit 4

Tra le novità c’è anche l’app Reality Converter che consente agli sviluppatori di effettuare il porting dei modelli 3D realizzati con i software di terze parti nel formato usdz usato da ARKit. Il Reality Kit aggiunge perfino il supporto ad una trama video all’interno di una scena AR, come ad esempio l’installazione di un TV virtuale appeso alla parete, con tanto di video in riproduzione all’interno corredato dagli effetti realistici come lo sfarfallio della luce.

Lo sforzo di Apple in questo settore è notevole e forse rispetto ai concorrenti, Google in primis, gode di un vantaggio non indifferente, cioè quello di avere dietro un’ampia fetta di utenti già dotati di dispositivi capaci di accedere a tutta questa tecnologia. Basti pensare che iPhone X, il primo con fotocamera TrueDepth, è in circolazione da ormai tre anni. E’ altrettanto vero però che questo innovativo impiego delle tecnologie dovrebbe trovare il suo pieno sviluppo in altri dispositivi, come appunto gli Apple Glass citati in precedenza o magari anche in futuristici parabrezza delle autovetture.

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