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Artinoise re.corder, il flauto dolce diventa elettronico e controller midi con Bluetooth

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Insieme alla cetra, il flauto è probabilmente lo strumento musicale più antico (compare nella Bibbia in Genesi 4,21 e il suo inventore si dice essere Iubal, discendente di Caino). Oggi, a distanza di migliaia di anni, la marchigiana Artinoise sta provando a rivoluzionarlo con re.corder. che è insieme un flauto da studio, un controller midi e ed uno strumento rivoluzionario per capacità espressive.

Concedeteci l’uso di “rivoluzionario” perché dopo aver compreso tutte le potenzialità di questo dispositivo è il minimo che si possa scrivere per parlarne. Quindi, dicevamo, questo straordinario flauto mantiene tutte le caratteristiche dell’analogico – per cui bocchino, forma e fori tradizionali – alle potenzialità dell’elettronica e del digitale.

Oltre cioè a suonarlo come un flauto dolce, di quelli da 5-10 euro che usate o avete usato a scuola durante la lezione di musica, può essere suonato mantenendo pressappoco la stessa resistenza dell’aria durante la soffiata tappando però l’apertura sul fondo per renderlo completamente silenzioso, in questo modo si potrà studiare di notte oppure in treno senza disturbare nessuno.

La tecnologia

Lo collegate perciò allo smartphone, al tablet tramite Bluetooth o al computer anche via cavo, infilate le cuffie e vi si apre un mondo. Perché re.corder non solo consente di suonare e studiare musica simulando il suono di altri strumenti a fiato come oboe, sassofono e via dicendo, ma soffiando si può anche ricreare i suoni di pad e synth di tastiere elettroniche oppure quello degli strumenti ad arco (violino in primis).

In corrispondenza di ciascun foro c’è un sensore touch che permette al sistema di riconoscere il tocco anche senza soffiare, ampliando così le capacità MIDI di questo innovativo flauto. La sua forma squadrata consente infatti di essere posizionato agilmente su un tavolo e si trasforma in un attimo in una tastiera tattile per ricreare i suoni di chitarra o pianoforte, perfino batteria, semplicemente tamburellando i fori.

Artinoise re.corder, il flauto dolce diventa elettronico

Dentro re.corder ci sono anche svariati sensori tra cui un accelerometro per interpretare i movimenti del flauto nell’aria (all’occorrenza può diventare anche una bacchetta per direttore d’orchestra) e, come accennavamo in precedenza, uno per rilevare la pressione e la forza della soffiata. Tutte le informazioni raccolte da questi sensori vengono poi elaborate e interpretate dal software per modulare il suono e perfezionarne l’espressività.

Nel bocchino invece c’è un sensore che percepisce il tocco delle labbra per capire quando si sta per suonare, attivando così tutti i chip necessari per il suo funzionamento elettronico.

Artinoise re.corder, il flauto dolce diventa elettronico

Un insegnante virtuale

La forza di re.corder sta anche nell’applicazione abbinata, disponibile per iOS e Android, grazie alla quale come dicevamo è possibile suonare e modificare il suono digitale del flauto accedendo ad una vasta libreria di suoni.

Oltre a questo include un insegnante virtuale per imparare a suonare lo strumento, un looper per comporre rapidamente basi musicali con le quali divertirsi ed una sezione multiplayer per suonare insieme ad un massimo di tre amici. Nella sua prima versione include due specifiche modalità d’uso, una dedicata ai bambini e una per giovani e adulti, ma trattandosi di software aggiornabile potrà essere ovviamente potenziata e migliorata con nuove funzioni nel corso del tempo. Essendo di fatto un controller midi potrà via bluetooth la combinazione con altri software didattici di terze parti sarà uno sbocco naturale.

Accessibilità ed espressività per tutti

Artinoise ha lavorato tantissimo su re.corder per renderlo uno strumento musicale utilizzabile praticamente da tutti. La tecnologia infatti non amplia soltanto le potenzialità del flauto ma ne rende possibile lo studio o anche il semplice svago anche alle persone con disabilità.

Il software abbinato rende infatti lo strumento altamente personalizzabile in ogni sua caratteristica. Chi ha mobilità ridotta può personalizzare lo stile della diteggiatura mentre chi manca di sufficiente pressione può ad esempio regolare la pressione del soffio necessaria per produrre le note (si può perfino disabilitare del tutto la necessità di soffiare nel bocchino), così come i non udenti potranno comunque suonare e comporre musica grazie alla possibilità di registrare ciò che viene suonato con tanto di trascrizione delle note su pentagramma virtuale.

La presa microUSB che abilita il collegamento del flauto al computer viene utilizzata anche per ricaricare la batteria interna, il cui produttore dichiara un’autonomia di “diverse ore” con una sola carica. Il flauto funziona anche mentre è in ricarica e per quest’ultima è sufficiente anche la potenza erogata da un powerbank, rendendone così l’uso prolungato in mobilità ancora più agevole.

Il progetto su kickstarter e il background

Manca soltanto un’ultima cosa da dire su re.corder: al momento non è un prodotto in vendita perché l’azienda sta raccogliendo i fondi necessari su Kickstarter per avviarne la produzione di massa. Servono 67mila dollari e nel momento in cui scriviamo ne sono stati raccolti poco più di 54mila: mancano 15 giorni al termine quindi ci sono buone probabilità che si riescano a racimolare i soldi necessari per trasformarlo in un prodotto commerciale.

Soprattutto, si può ancora finanziare il progetto e prenotarne uno a prezzo vantaggioso: con un minimo di 62 euro si pre-ordina la versione standard con consegna a partire da maggio 2020, mentre la versione luminosa si può prenotare oggi a 80 euro con consegna a partire da giugno. Sono disponibili anche opzioni famiglia con tre flauti a 150 euro oppure il mega-kit scolastico con 10 flauti a 500 euro.

Se siete curiosi, artisti o insegnanti di musica in vari ambiti o semplicemente orgogliosi di finanziare una progetto così originale e sopratutto made in Italy e avete ancora qualche dubbio possiamo dirvi che dietro un re.corder c’è l’esperienza di alcune delle menti più geniali del panorama musicale italiano: Artinoise è infatti è un progetto dietro cui potete trovare i marchigiani Franco Boldreghini e Davide Mancini di Sound Machines che ha creato il motore dei due prodotti di IK Multimedia Uno Synth e Uno Drum.

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