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Tim Cook in Cina per la conferenza del governo su Internet

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Il CEO di Apple Tim Cook parteciperà alla quarta conferenza mondiale dedicata a internet che si svolgerà ancora una volta in Cina, benché questo Paese sia da anni negli ultimi posti negli annuali rapporti di organizzazioni come la Freedom House che si occupa di monitorare la libertà in rete.

Della presenza dell’amministratore delegato di Apple riferisce il Wall Street Journal spiegando che la conferenza partirà domenica, si svolgerà dal 3 al 5 dicembre a Wuzhen (città nel nord della provincia di Zhejiang) ed è organizzata dall’Ufficio di informazione per l’internet dello Stato.

Sono previsti 1.500 ospiti da tutto il mondo, tra i quali i rappresentanti di organizzazioni internazionali e personalità del mondo IT. Sul sito web dedicato alla conferenza sono citati dirigenti e funzionari vari, inclusi: Sundar Pichai (CEO di Google), Vaughan Smith (Vice Presidente di Facebook responsabile Corporate Development), Allan Blue (Vice Presidente e co-fondatore di LinkedIn) e Harry Shum (dirigente Microsoft).

L’evento prevede discussioni su argomenti quali: il futuro dell’intelligenza artificiale, la cybersicurezza e metodi per combattere attività criminali e terrorismo online, tutti legati al tema principale del summit che è l’economia digitale. Per l’occasione saranno presentati, tra le altre cose, il supermarket completamente robotizzato di Alibaba, il traduttore Xiao della iFlytek , robot e strumenti di comunicazione quantistica.

World Internet Conference

“Lo sviluppo di Internet non conosce confini nazionali né settoriali. Per questo, l’uso, lo sviluppo e la governance di Internet richiedono una più stretta cooperazione internazionale e sforzi congiunti per costruire un futuro comune nel cyberspazio” ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping.

Nel sito dedicato all’evento si parla di “apertura” e “condivisione di un beneficio comune” ma non si fa menzione alcuna alle costanti attività di censura attuate nel Paese, compresa la messa al bando delle app-VPN e altri servizi visti come mezzi che vanno a “interferire negli affari di stato”. Da molti anni in Cina è attivo il cosiddetto Great Firewall, un programma di censura che blocca l’accesso agli indirizzi internet considerati “pericolosi” dal governo.

Apple ha più volte avuto problemi nel Paese, costretta a eseguire specifiche disposizioni del Ministero dell’industria e tecnologia dell’informazione. Si tratta di un enorme impero che nessun big del settore può comunque ignorare. Apple non è la sola costretta a ubbidire alle scelte governative ma chiunque opera nel Paese deve – volente o nolente – rispettare direttive e leggi locali. Tra le ultime “vittime” della censura cinese, Skype: considerato un servizio “non sicuro”. L’app è stata rimossa dall’App cinese per ordine del governo, ma Microsoft starebbe già correndo ai ripari per tornare in pista.

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