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Senatore USA «Cook e Pinchai siano responsabili in caso di problemi nel sistema anti Covid-19»

Il senatore del Missouri Josh Hawley ha chiesto a Tim Cook e Sundar Pichai di esporsi personalmente, ed essere ritenuti diretti responsabili di eventuali problemi di privacy o legati all’uso improprio dello sviluppo della tecnologia di tracciamento dei contatti congiunta di Apple e Google, che avrà il compito di fornire informazioni indispensabili alla lotta al coronavirus.

Il senatore del Missouri ha inviato una lettera ad Apple e Google, citando i problemi di privacy cui si andrà incontro dopo la realizzazione di questa particolare app. Il senatore Hawley ha così sollevato preoccupazioni per l’app di tracciamento COVID-19 multipiattaforma. Come molti funzionari governativi, incluso il presidente Trump, Hawley è preoccupato per la capacità delle due multinazionali di rendere sufficientemente anonimi i dati degli utenti. L’apertura della lettera così recita:

Il vostro progetto recentemente annunciato per rispondere al COVID-19 monitorando quando e dove gli americani interagiscono tra loro solleva serie preoccupazioni. Soprattutto a causa della scarsa esperienza di Google sulla privacy, temo che il vostro progetto potrebbe aprire la strada per qualcosa di molto più terribile

La lettera prosegue affermando di timori su come i singoli utenti possano essere identificati mediante riferimenti incrociati dei dati raccolti tramite l’app di tracciamento dei contatti con i dati già raccolti dai due colossi della tecnologia.

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La principale preoccupazione di Hawley è che Google e Apple potrebbero, anche solo potenzialmente, creare un metodo di sorveglianza estremamente preciso. Questo programma potrebbe teoricamente essere utilizzato per scopi nefasti e per il targeting degli annunci pubblicitari, dopo la fine della pandemia, o comunque ultimato l’obiettivo dell’app.

Anche se questo progetto dovesse rivelarsi utile per l’attuale crisi, come possono gli americani essere sicuri che non cambierete l’interfaccia dopo che la pandemia si sarà placata. Qualsiasi protezione della privacy integrata nell’interfaccia farà poco bene se le app sviluppate per accedervi scegliessero anche di raccogliere altre informazioni, come i dati di geolocalizzazione in tempo reale

La maggior parte delle preoccupazioni del senatore sono rivolte a Google, come denunciato più volte nella lettera. L’esempio lampante nelle righe in cui il senatore statunitense ricorda come in passato Google abbia raccolto dati sulla posizione degli utenti anche quando l’impostazione generale “Cronologia delle posizioni” era disabilitata.

Termina la lettera chiedendo che Cook e Pichai si assumeranno la responsabilità personale in caso di problemi di privacy.

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C’è da ricordare, però, come il governo federale non abbia un sistema di responsabilità simile. Il governo degli Stati Uniti ha consentito il furto di dati personali di veterani e dipendenti in passato, e nessun singolo individuo o funzionario è mai stato ritenuto responsabile per il furto. Ad ogni modo, il programma di adesione a questa nuova piattaforma rimarrà volontario, e solo le organizzazioni di sanità pubblica saranno in grado di creare app per accedervi.

L’ACLU, un’organizzazione non governativa orientata a difendere i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti, si è già fatta avanti per esprimere preoccupazioni sullo strumento di tracciamento dei contatti basato su Bluetooth, spiegando che la mossa potrebbe invadere la privacy dell’utente, anche se l’intento primario e nobile dovesse funzionare.


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