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E’ morto Jack Tramiel, fondatore di Commodore, pioniere dell’industria informatica

Jack Tramiel storico fondatore della Commodore, l’uomo che lanciò sul mercato il Commodore PET, il VIC 20 e l’indimenticato Commodore 64 è morto domenica all’età di 83 anni. Nella letteratura sulla storia di Commodore e sui primi anni della rivoluzione informatica, siamo nell’era degli home computer degli anni ’70 e ’80, la figura di Tramiel emerge come un gigante carismatico e abile negoziatore, ma anche autoritario, spesso dispotico e collerico, molti tratti che lo accomunano a Steve Jobs.

La nascita del PET uno dei primissimi computer venduto già assemblato, così come quella del VIC 20 e dell’incredibile successo del Commodore 64 è costellata di riunioni al cardiopalma, ordini di studio e progettazione con tabelle di marcia inumani, licenziamenti in tronco su due piedi e assunzioni repentine che rammentano il colpo di fulmine. La Commodore era il suo fondatore Jack Tramiel, una creatura bizzosa che solo Tramiel conosceva da cima a fondo e che proprio come Steve Jobs in Apple, solo Jack era in grado di domare e coordinare per raggiungere l’obiettivo. Quest’ultimo era profondamente diverso dalla filosofia e dall’approccio di Jobs in Apple: mentre Jobs fin da giovane volle sempre costruire il miglior computer possibile, non importa a quale prezzo, Jack Tramiel aggredì il mondo, perché il mercato dei computer ancora non esisteva, per offrire la migliore tecnologia possibile ad un prezzo abbordabile, che nessun altro concorrente sarebbe stato in grado di battere.
tramiel e WozFilosofie e idee agli antipodi ma che provenivano sia per Steve Jobs che per Jack Tramiel da una visione istintiva del mercato, dei desideri dei consumatori: Jobs e Tramiel erano molto più simili di quello che la storia delle due aziende e dei prodotti che hanno creato lasciano immaginare. Erano due imprenditori nati e cresciuti nell’industria, non sui banchi di scuola che si sono mossi almeno all’inizio in un mercato che non esisteva per lanciare un prodotto che la gente ancora non sapeva di desiderare. La storia di Tramiel è meno nota al grande pubblico perché Commodore è fallita poco dopo l’avvento del PC IBM e del mondo dei cloni, mentre l’esplosivo Jack Tramiel dopo essere stato cacciato dalla società che creò da zero, un altro dettaglio che ricorda molto da vicino la carriera di Jobs, ebbe un ultimo guizzo: acquistò a prezzo di svendita il nome Atari per poterlo utilizzare nel settore home computer e con un manipolo di dirigenti a lui fedele creò l’Atari ST uno dei primi computer a 16bit per fare concorrenza alla sua ex creatura irriconoscente Commodore. Tra le frasi celebri di Tramitel ricordiamo “Creiamo computer per le masse, non per le classi” utilizzata per spronare dipendenti e reparti a creare computer validi, privi di fronzoli da vendere a prezzi abbordabilissimi e la meno pubblicata “Il business è come il sesso: devi essere coinvolto” che sottolinea la visione istintiva, emozionale nel condurre gli affari.

Come quella di Steve Jobs, anche la vita di Tramiel rappresenta un buon soggetto per un romanzo o un film: nato in Polonia da famiglia ebrea, fu rinchiuso nel campo di concentramento di Auschwitz. Liberato dalle forze alleate nel 1945 Tramiel si trasferì presto negli USA e si arruolò nell’esercito che gli salvò la vita, anche per essere pronto per intervenire personalmente qualora le cose si fossero messe male in Europa. La Commodore è nata come un piccolo negozio di riparazioni per attrezzature d’ufficio, mestiere che Tramiel aveva imparato nei suoi anni in marina. Grazie alla caparbietà e forza di spirito del suo fondatore la Commodore si trasformò nel corso degli anni in una delle primissime multinazionali del settore, una delle poche completamente verticalizzata, in grado di progettare e costruire processori, progettare computer per commercializzarli su scala mondiale. In questo articolo inseriamo una fotografia che ritrae Steve Wozniak e Jack Tramiel in una riunione del Computer History Museum pubblicata da Time.

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