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Facebook, concorrenza a Google sulla pubblicità: annunci su siti terzi anche ai non membri

Facebook ha annunciato che inizierà presto a visualizzare i suoi annunci pubblicitari sui siti terzi anche agli utenti web non membri della sua rete sociale, nel tentativo di espandere significativamente la copertura degli annunci. Come riportato dal Wall Street Journal, Facebook utilizzerà i cookie (per i quali si è da poco adeguata alla legge sui cookie europea), i pulsanti “mi piace” e altri plug-in integrati su siti di terze parti per monitorare i membri e non membri del social network allo stesso modo.

Attualmente Facebook è in grado di mostrare annunci pubblicitari non solo sulle pagine del suo social network ma anche sul “audience network”, ovvero la rete di siti e di app che hanno accettato di inserire annunci pubblicitari di Facebook all’interno delle loro pagine, per monetizzare il traffico e condividerne i ricavi. Fino ad ora Facebook mostrava questi annunci solo agli iscritti al social network; con l’annuncio di oggi, invece, Facebook sarà in grado di visualizzare gli annunci anche agli utenti non iscritti a Facebook che visitano i siti e le app facenti parte dell’audience network.

Facebook dice che sarà in grado di orientare meglio gli utenti non-Facebook e pubblicare annunci pertinenti ai loro interessi, questo nonostante diverse critiche già ricevute in passato da parte degli organi regolatori della Commissione Europea, in tema di privacy. “Gli editori e gli sviluppatori di applicazioni hanno una porzione di utenti che non sono attualmente utenti di Facebook” commenta Andrew Bosworth, vice presidente degli annunci del social network e della sua piattaforma business “pensiamo di poter fare un lavoro migliore nella distribuzione.”

La pubblicità personalizzata è diventata un trend comune su Internet, ma Facebook ritiene di poter indirizzare in modo più accurato chi non è iscritto sfruttando la grande quantità di dati che ha già acquisito sui quasi 1,7 miliardi di persone che utilizzano il social network.

L’azienda dice che può utilizzare i dati in suo possesso per fare inferenze sul comportamento degli utenti non membri, un approccio noto a chi utilizza Facebook dal punto di vista pubblicitario come “lookalike” targeting (pubblico simile), ovvero un sistema in grado di individuare caratteristiche comuni ad un gruppo di utenti conosciuti e di inferire quali altri utenti potrebbero avere le stesse caratteristiche ed interessi all’interno di un altro gruppo di utenti sconosciuti.

Grazie al suo database di quasi due miliardi di utenti per Facebook sarà molto facile sfruttare strumenti di questo genere, sempre che la Commissione Europea non abbia nulla in contrario.

 

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