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iPhone 5, l’LTE è roba per asiatici e americani

Gli operatori europei che avranno la possibilità di avere iPhone compatibile con il loro network LTE sono stati semplicemente fortunati. Questa l’opinione, apparentemente condivisibile viste le scelte tecniche attuate da Apple, di alcuni analisti che in queste ore stanno analizzando nel dettaglio le potenzialità di mercato di iPhone 5 in base alle sue dotazioni tecniche.

Dopo un primo momento in cui il lancio di marketing tutto teso a sottolineare iPhone 5 come primo dispositivo LTE universale ha preso il sopravvento, sta diventando sempre più chiaro come in realtà Apple seppure facendo un passo avanti rispetto ad iPad 3, ha operato in maniera conservativa sotto il profilo dell’apertura a questo standard. Il nuovo modello del cellulare, infatti è stato costruito scegliendo accuratamente i chip baseband per raccogliere frutti là dove questa tecnologia ha già trovato una base di utenza: Stati Uniti e Asia. Si spiega in questo modo la ragione per cui due delle tre versioni in commercio sono tarate su bande utilizzate essenzialmente da operatori americani e canadesi: A1428, compatibile con i servizi di AT&T, Bell, Rogers, Telus e il modello A1429, compatibile con i servizi CDMA di Sprint, Verizon, KDDI. Se il modello A129, funzionante sulle bande 1, 2 e 3, è in grado di operare con i servizi già attivi di Deutsche Telekom e della britannica Everything Everywhere (una joint venture tra Deutesche Telekom e France Telecom) si tratta di un puro caso o, come accennato in apertura e come spiegato da Carl Howe di Yankee Group in una intervista a Businessweek, di pura fortuna. La stessa fortuna che hanno avuto in Italia Tim, Vodafone Italia e 3.

La banda su cui questi operatori forniscono i loro servizi è infatti la 1800 MHz non la più diffusa in Europa, dove molti operatori hanno preferito la banda degli 800 MHz; solo il 25% dei carrier ha acquisito licenze sui 1800 MHz; non succede lo stesso in Asia e in particolare negli importanti mercati di Australia, Giappone, Corea, Singapore, Hong Kong dove i 1800 MHz sono usati da un grande numero di operatori mobili e tra questi anche partner primari di Apple. È proprio a questi partner che Apple ha orientato il lancio di iPhone 5 come dispositivo LTE ritenendo, forse non a torto, che l’Europa per ora non sia ancora un mercato fondamentale vista la ridotta diffusione dell’LTE. Non si spiegherebbe altrimenti una scelta che lascia fuori fondamentali alleati europei (come Vodafone in molti paesi) ed intere importanti nazioni come la Francia che potrebbe avere copertura LTE con iPhone 5 solo in alcune zone rurali per via di Bouygues.

Il danno, in ogni caso, è abbastanza ridotto; è assai probabile che prima che il mercato di LTE sia sufficientemente maturo da essere fondamentale per supportare il lancio di un telefono in Europa, arrivi l’iPhone 5S e forse pure l’iPhone 6. In quel momento, dicono gli osservatori, avremo un modello specificatamente orientato al mercato europeo e con supporto delle bande 800 e 2600 che sono assai più critiche per la copertura del mercato del Vecchio Continente; in un futuro ancora più lontano, Apple potrebbe beneficiare del consolidamento del mercato e sperare che sia più chiaro quali siano le bande da includere in un vero world phone, anche se un dispositivo universale, capace di fare il roaming in tutti i paesi del mondo sembra impossibile da realizzare con LTE.

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