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Il notch diventa una risorsa grazie all’isola dinamica

Apple con i nuovi iPhone 14 Pro ha fatto una cosa molto particolare. Si chiama Dynamic Island, l’isola dinamica. Apple ha preso quello che da anni, dal giorno dell’introduzione degli iPhone X per la precisione, stanno facendo i concorrenti, cioè produrre telefoni con il display “bucato” per avere la videocamera senza creare l’ingombrante “tacca” superiore, il notch appunto, è da problema l’ha trasformato in opportunità.

È come nelle arti marziali: sfrutta i problemi cercando di sovvertirli, prende la spinta di qualcosa di esterno e la sfrutta per dare un momento che la diriga nella direzione che vuole. Questa scelta, con la Dynamic Island, è semplicemente clamorosa. Vediamo perché.

Solo Apple poteva

Cominciamo con il dire che Apple con questo notch poteva fare molto di più di tutti gli altri perché gli altri non hanno il controllo sia dell’hardware che del software. Non basta che il produttore Android sia in grado di fare un launcher su misura per il suo telefono, come da anni Samsung e altri ci hanno abituato. Il notch di Apple diventa dinamico perché l’azienda ha investito pesantemente sia sul lato software che su quello hardware in maniera tale che non si riesce neanche più a vedere dove finisce il primo e inizia il secondo (o viceversa).

Infatti, Apple qui non ha fatto tanto una magia quanto un vero e proprio colpo di judo: ha preso la spinta di un problema tecnologico e l’ha completamente ribaltata trasformandola in una funzionalità che solo lei poteva implementare.

Il notch diventa una danza

L’idea di trasformare le notifiche in una serie di oggetti dinamici che si muovono e si modificano coprendo parti più grandi e più piccole dello schermo, unendo le due metà, le due “pillole” del notch adesso ridimensionato, è veramente intelligente dal punto di vista funzionale oltre che del design.

E, nella definizione migliore di design (“Non è come è fatto ma come funziona”), questo si apprezza di più dal vivo. Abbiamo avuto la possibilità di vedere e provare con mano (anzi, con dito) la funzionalità di Dynamic Island su alcuni dei telefoni nella zona demo dello Steve Jobs Theater qui a Cupertino, all’Apple Park, dove abbiamo seguito il keynote e i successivi sviluppi dell’attività di Apple.

Possiamo dire che è una funzionalità veramente molto interessante e innovativa. Ma quel che colpisce di più è la naturalezza e la facilità con la quale la si prende e si utilizza. Sembra che ci sia sempre stata e non bisogna essere dei profeti per capire che non solo sarà molto apprezzata da tutti gli utenti di questa classe di apparecchi, ma che molto velocemente arriveranno delle versioni paragonabili per altri prodotti Android realizzati da aziende da sempre “attente” a quel che fa Apple. Magari da parte di Google stessa, perché no.

Il notch diventa una risorsa grazie all’isola dinamica
Dynamic Island è una innovazione che sfrutta hardware e software allo stesso tempo: la musica che si sta ascoltando, le chiamate FaceTime e altro: Dynamic Island mostra le cose che interessano l’utente senza interrompere quello che sta facendo.

In conclusione

Il notch che diventa una isola dinamica è qualcosa che sembra ci sia sempre stato, dopo dieci minuti che lo si usa. Come altre innovazioni semplici e geniali di Apple, si tratta di qualcosa che è veramente immediata e radicalmente essenziale: punta al centro del problema e rende un problema qualcosa di completamente diverso. Una opportunità che adesso è una nuova funzionalità.

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