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L’ITC indaga su Apple, Amazon e altri per presunte violazioni di brevetti sul touchscreen

L’International Trade Commission (ITC), l’organismo federale che spesso si occupa di violazione di brevetti, ha reso noto che intende investigare su una serie di aziende –  Apple inclusa, – in merito a reclami di violazione di brevetto che riguardano computer e altri dispositivi.

A riferirlo è Reuters spiegando che la decisione arriva un mese dopo che il patent troll irlandese Neodron (una “entità non praticante”) ha presentato istanza presso l’ITC affermando che Apple, Amazon e una serie di altre aziende del mondo IT avrebbero violato quattro brevetti relativi alla tecnologia touchscreen.

L’entità non praticante irlandese a febbraio ha intentato una serie di cause legali contro Apple, Amazon, Asus, LG, Microsoft, Motorola, Samsung e Sony, cercando di ottenere royalty in base alla vendita dei dispositivi; oltre agli smartphone, nelle varie citazioni in giudizio si fa riferimento a tablet e laptop che integrano tecnologia touchscreen e che avrebbero violato proprietà intellettuali detenute dall’entità.

Per quanto riguarda Apple, Neodron punta il dito contro iPhone 11 e iPad Pro da 12,9″ di terza generazione, dispositivi che – a suo dire – violerebbero quattro brevetti nei quali si descrivono  tastiera touchscreen e una tecnologia dei sensori touch.

Neodron ha comprato nel 2018 una sparuta serie di brevetti sui touchscreen dall’azienda Atmel con sede nella Silicon Valley e successivamente si è mossa rapidamente per cercare di guadagnare denaro citando in giudizio i vari big del settore

Apple chiede all’Europa di fermare i troll dei brevetti

Come abbiamo già spiegato qui, Neodron è una compagnia irlandese di facciata nata nel 2018, nota per i suoi continui tentativi di citare in giudizio grandi nomi, affermando che aziende quali Apple, Amazon, Dell, HP e Samsung avrebbero violato brevetti di sua proprietà. I patent troll sono entità che basano la loro attività economica sulla registrazione generalizzata e indiscriminata del maggior numero possibile di brevetti, al fine di richiedere il pagamento delle relative royalties a chiunque utilizzi quelle tecnologie o quei metodi di produzione.

Da anni il settore IT combatte con patent troll che registrano brevetti relativi a idee astratte e a volte piuttosto ovvie, che nella pratica non vengono applicate o da sfruttare per ottenere denaro da sviluppatori di tecnologie simili che le usano in progetti e prodotti reali. Sforzi congiunti del settore hanno portato all’invalidamento di vari brevetti ma servono modifiche al sistema dei brevetti statunitense e meccanismi che consentano di impedire la falsificazione o distorsione dei fatti, occultare documenti e combattere società e imprenditori con pochi scrupoli.

A gennaio d quest’anno Apple e altre 34 multinazionali hanno esortato l’Europa a impedire ai troll di brevetti di ricattare le aziende per concedere loro in licenza la tecnologia rivendicata. Nella lettera le varie aziende e quattro gruppi industriali, hanno evidenziato alle autorità che i i troll di brevetti stanno soffocando l’innovazione, chiedendo regole rigide per impedire ricatti.

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