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Mappe Apple contro Google Maps, l’analisi svela dove Cupertino deve migliorare

Per l’utente comune la differenza può emergere nell’assenza di una indicazione o di un dettaglio, oppure una semplice sensazione, ma ora grazie al confronto Mappe Apple contro Google Maps realizzato da un cartografo esperto trapela il divario esistente tra le due piattaforme.

Iniziando a esaminare le differenze Justin O’Beirne rileva l’incredibile mole di dettagli in più offerti da Google Maps soprattutto per quanto riguarda gli edifici. Concentrandosi su piccoli paesi di campagna, ma passando poi anche a importanti aree centrali delle città più grandi in USA, in Google Maps risultano sempre evidenti le sagome degli edifici, perfettamente riportati. Non solo: processando direttamente le immagini satellitari Google si è spinta oltre inserendo persino caratteristiche minori come le scalinate di ingresso, i giardini, i capanni degli attrezzi spingendosi fino a includere la sagoma delle antenne satellitari e persino i condizionatori d’aria installati in cima ai palazzi.
Mappe Apple contro Google Maps 1

Per tutti i confronti offerti O’Beirne ha creato delle GIF o delle immagini statiche che mostrano la mappa dello stesso luogo su Mappe Apple contro Google Maps: la vista sulla piattaforma cartografica di Cupertino è sempre molto più spoglia e priva di dettagli. L’autore della meticolosa analisi indica diversi vantaggi per Big G. Innanzitutto Google ha lanciato Google Maps nel 2005 e poi Street View nel 2007, mentre Cupertino è arrivata nel settore con Apple Mappe solo nel 2012, in sostanza un divario di 7 anni che si fa sentire ancora oggi.

Mappe Apple contro Google Maps 2
In più Google elabora interamente le fotografie satellitari, senza ricorrere a intermediari, soluzione che permette di estrarre una quantità ingente di dati e informazioni dalle immagini. Oltre all’esperienza accumulata in questo settore, Mountain View può generare anche più metadati incrociando dettagli e informazioni raccolte, creando non solo immensi archivi di dati ma ancora più metadati, un circolo vizioso che porta sempre più utili e numerose funzioni agli utenti finali. Viceversa, sempre secondo O’Beirne, Apple si affida per lo più a società esterne per raccolta e trattamento dei dati, tra cui viene citata anche TomTom, soluzione che potrebbe limitare o rallentare lo sviluppo di Apple Mappe.

Va comunque rilevato che dopo il lancio flop del 2012, Apple si è costantemente impegnata per migliorare Apple Mappe. Nel corso degli anni sono stati risolti tutti i problemi più gravi e integrate nuove funzioni, abbellimenti, dettagli, visuale 3D spettacolari e altro ancora. L’analisi fin qui sintetizzata offre una idea più precisa delle differenze ancora esistenti e indica le sfide che Cupertino deve affrontare per poter raggiungere l’elevata qualità di Google Maps.

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