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Oltre Immuni, le app scelte da Sardegna, Sicilia e altre regioni italiane

Immuni è l’app ufficiale scelta dal Governo sviluppata per aiutare a combattere l’epidemia di COVID-19. L’app (ne abbiamo parlato in dettaglio qui) utilizza la tecnologia Bluetooth per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione al rischio di contagio, anche in caso di soggetti asintomatici. Gli utenti che vengono avvertiti dall’app di un possibile contagio possono isolarsi per evitare di contagiare altri. Così facendo, aiutano a contenere l’epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità.

Oltre all’app scelta e consigliata ufficialmente dal notro Governo, alcune regioni hanno predisposto app, servizi e protocolli specifici. In Sicilia, ad esempio, è attivo il protocollo sanitario “SiciliaSiCura”. Il sistema (con app per iPhone e Android), annunciato il 3 giugno, è stato presentato come «Un sistema discreto e invisibile per i turisti, ma che è pronto a intervenire in caso di necessità». Si tratta di uno strumento facoltativo, dedicato ai visitatori della regione per garantire sia a loro, sia i siciliani sotto il profilo della prevenzione dal Covid-19.

Nel corso della permanenza in Sicilia l’App invierà una notifica giornaliera per ricordare al visitatore che, in caso di malessere, dovrà contattare il Sistema sanitario regionale direttamente dal suo smartphone o chiamando il numero verde 800.458787. In caso di malessere la segnalazione partita dallo smartphone arriverà alla centrale Uscat (Unità sanitaria di continuità territoriale turistica) e i casi sospetti di Covid-19 verranno presi in carico dalle Asp competenti territorialmente. In caso di ricovero il paziente sarà indirizzato verso il Covid-Hospital più vicino, mentre se si renderà necessario soltanto l’isolamento questo avverrà in un’altra struttura pubblica.

«L’obiettivo non è soltanto quello di tranquillizzare i turisti che verranno in Sicilia, ma anche garantire la tranquillità dei siciliani, ha affermato l’ex capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso. L’app sarà molto facile da utilizzare e questo potrebbe essere un esperimento utile anche per altre regioni». L’assessore Razza ha spiegato che la nuova app non si sovrappone a Immuni: «Serve a mettere il cittadino con immediatezza in contatto con il sistema sanitario regionale, mentre Immuni serve a tracciare persone diverse. Il costo dell’applicazione è di poche decine di migliaia di euro». L’applicazione entrerà a pieno regime a partire dal primo luglio e fino alla fine di settembre. «Un sistema che inizierà con l’avvio della vacanza e si concluderà con la partenza del turista», ha aggiunto l’assessore Turano, che ha anche dato ampie rassicurazioni per quanto riguarda la privacy. «L’App – ha sottolineato l’assessore Messina – è un supporto fondamentale al sistema turistico che ha pagato e paga un prezzo fin troppo alto. Il turista che verrà in Sicilia troverà la nostra meravigliosa terra, ma anche l’efficienza del sistema sanitario».

Coronavirus, servizi e app alternative a Immuni nelle varie regioni italiane

In Sardegna è operativa la registrazione digitale nella piattaforma della Regione cui sono tenuti dal 3 giugno i passeggeri in arrivo nell’isola. A questo indirizzo è possibile compilare un modulo (fino a un mese prima della partenza), rispondendo a dei quesiti sullo stato di salute, formulario che deve essere fatta massimo due giorni prima dell’imbarco. Oltre a nome, cognome e domicilio, sesso e codice fiscale, bisogna specificare data di arrivo e partenza), con i dettagli del mezzo usato (aereo o traghetto). Bisogna indicare anche dove si soggiornerà e caricare una copia di un documento di identità. Compilando il modulo il viaggiatore dichiara “sotto la propria responsabilità che i dati anagrafici e quelli relativi allo spostamento e al soggiorno in Sardegna corrispondono al vero, consapevole delle conseguenze civili e penali di una falsa dichiarazione”.

Il sottoscrittore si impegna altresì “a comunicare immediatamente alle Autorità Sanitarie competenti l’insorgere, su sé stesso o su minori per cui si esercita la potestà, di qualunque sintomo” del Covid-19, attraverso i numeri verdi della Protezione civile (800.894530) o dell’assessorato alla Sanità (800.311 377). Al turista/viaggiatore che arriva nell’isola viene chiesto di acconsentire “a essere sottoposto a test diagnostico virologico per COVID-19 in caso di comparsa di manifestazioni cliniche compatibili con una infezione in atto”, e di impegnarsi “a rispettare tutte le misure di prevenzione (uso di mascherine e distanziamento fisico) indicate a livello nazionale e regionale, nonché quelle prescritte dalla struttura ricettiva nella quale si recherà”.

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La Lombardia ha una sua app denominata AllertaLOM (qui per iPhone, qui per Android) già utilizzata per le allerte di Protezione Civile; dall’inizio dell’emergenza Coronavirus l’app in questione permette di ricevere notifiche e informazioni. E’ disponibile su Apple Store, su Google Play Store e Huawei Store ed è indicata dalla Regione come un importante strumento per il monitoraggio e la mappatura della diffusione del Covid-19. Con gli ultimi aggiornamenti gli utenti possono compilare un questionario integrato all’interno dell’app che rende possibile raccogliere dati, in forma anonimizzata, e mettere a disposizione dell’Unità di Crisi regionale e degli specialisti informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio sul territorio lombardo.

Sono stati raccolti oltre 2 milioni di questionari. Ogni utente è infatti invitato a compilare il questionario più volte. La Regione Lombardia spiega che questo è il primo tassello del progetto CERCACOVID sviluppato – attraverso la digital company ARIA S.p.A – in collaborazione con medici e ricercatori dell’Ospedale San Matteo e dell’Università degli Studi di Pavia. Secondo la regione l’app consente di fare scelte sempre più mirate” nella gestione dell’emergenza sanitaria (es. individuare in anticipo l’emergere di eventuali nuovi focolai) “e sviluppare analisi statistiche ed epidemiologiche indispensabili sia per il presente che per il futuro”. L’obiettivo ultimo è incrociare l’analisi dei dati raccolti con altri dati a disposizione di Regione Lombardia e, partendo delle evidenze cliniche fornite dalle strutture sanitarie e dai presidi sul territorio regionale, calcolare il grado di rischio di contagio, rafforzando così le tutele per tutti i cittadini, sintomatici e asintomatici.

La sezione Coronavirus dell’app e il relativo questionario permettono una sorta di ‘triage’ a distanza. Il questionario è anonimo e non si rivolge solo a chi manifesta sintomi ricollegabili al Covid-19, ma a tutti i cittadini. Gli utenti sono invitati a ripetere ogni giorno (non più di una volta al giorno) la compilazione del questionario, aggiornando il loro stato di salute. Le informazioni raccolte contribuiscono ad alimentare una “mappa del rischio contagio” continuamente aggiornata, che permette agli esperti di sviluppare modelli previsionali sul contagio. Si punta a fornire all’Unità Regionale di gestione della crisi “elementi utili a localizzare le zone con maggior probabilità di ospitare un focolaio attivo”, o “a individuare la ripresa del contagio in zone considerate meno a rischio”.

Coronavirus, servizi e app alternative a Immuni nelle varie regioni italiane

La Regione Lazio ha lanciato un’app che si chiama LAZIODRCOVID (Lazio Doctor Covid, qui per iPhone; qui per Android) e si rivolge: a tutti i cittadini che vogliono entrare in contatto con il proprio medico di famiglia da remoto, a chi manifesta sintomi legati al Covid19 (febbre, tosse, bruciore agli occhi), a chi è entrato in contatto stretto con persone positive al Covid19, a chi è stato sottoposto a misure di sorveglianza attiva da parte della Asl. Non è un servizio di emergenza e non sostituisce il servizio del Numero Unico delle Emergenze 112 o 118 che deve essere attivato da parte del cittadino in caso di emergenza sanitaria. La Regione spiega che dati inseriti nella app verranno rielaborati dal sistema, e saranno messi a disposizione degli operatori sanitari.

Nel caso di risposte indicative di rischio di contatto o malattia, l’utente verrà contattato per un approfondimento e una televisita, e verrà inserito nel servizio di telesorveglianza. Tale servizio prevede la compilazione periodica da parte dei cittadini messi in monitoraggio di un questionario sui sintomi e sulla temperatura corporea. Per i pazienti positivi al COVID-19, il sistema consentirà di attivare anche un servizio di telemonitoraggio, collegandosi ad alcuni semplici dispositivi che verranno consegnati al paziente al momento della diagnosi. Questo servizio è dedicato a tutti gli assistiti nel territorio del Lazio e rappresenta uno strumento in più per garantire un’assistenza alle persone a cui sarà riconosciuta l’esigenza, agli anziani, alle persone sole e ai pazienti affetti da patologie croniche.

Coronavirus, servizi e app alternative a Immuni nelle varie regioni italiane

Anche la Regione Piemonte propone una sua app ed esperti della regione ritengono Immuni superflua.


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