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OMS «Coronavirus è la più grande minaccia per l’umanità»

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha etichettato il coronavirus come la più grande minaccia dell’umanità. A rischio la produzione di iPhone, che però rimane certamente una preoccupazione secondaria rispetto all’allarme sanitario.

Inizialmente ritenuto meno mortale dell’epidemia della SARS, che uccise 774 persone tra il 2002 e nel 2003, l’OMS afferma adesso che il bilancio delle vittime del coronavirus è già ben al di sopra di quel dato. Finora il virus ha ucciso più di 1.100 persone, rendendolo di fatto più letale della SARS. Le infezioni totali da coronavirus conosciute hanno superato le 40.000, contro le 8.098 della SARS. Si tratta, in ultimo, della più grande minaccia per l’umanità:

I virus possono avere conseguenze più potenti di qualsiasi azione terroristica, ha affermato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo un incontro internazionale con 400 scienziati e altri esperti convocati a Ginevra per cercare soluzioni alla crisi

Il vaccino non arriverà prima di 18 mesi, e il crescente numero di diagnosi nei pazienti che non avevano mai visitato la Cina potrebbe essere solo la “punta dell’iceberg”:

Il mondo deve svegliarsi e considerare questo virus come nemico pubblico numero uno

L’impatto sull’economia, per quanto importante e di proporzioni davvero ampie, rimane tuttavia una preoccupazione secondaria. Una fonte Foxconn ha affermato che la società prevede di raggiungere il 50% dei normali livelli di produzione entro la fine di febbraio, mentre non tornerà al regime del 100% prima di aprile.

minaccia umanità

Nelle scorse ore si è appreso della riapertura della fabbrica in Cina, dove solo il 10% del personale è tornato al lavoro. La società ha sviluppato misure estreme per cercare di ripristinare la produzione, compresa la quarantena dei lavoratori iPhone per un massimo di 14 giorni in modo che possano riprendere a lavorare senza il rischio di diffondere l’infezione.

Reuters afferma che la società non è ottimista sulla velocità con cui potrà riprendere i normali livelli di produzione. Mentre Foxconn spera di riprendere metà della sua produzione in Cina entro la fine del mese, il più grande produttore di elettronica a contratto del mondo punta a riprendere l’80% della produzione in Cina già marzo.

Ovviamente, Foxconn impiegherà lavoro straordinario per compensare il lavoro di quanti non sono tornati nelle fabbriche, ma di certo, riconosce già ora che le spedizioni risentiranno di questo rallentamento. I ritardi nelle spedizioni di AirPods Pro e dei Mac, desktop e portatili, con configurazioni personalizzate sembrano dimostrare che gli effetti del coronavirus si stanno già facendo sentire nella catena di approvvigionamento Apple.

Tutte le notizie sul Coronavirus e su come sta impattando anche sul mondo hi-tech le trovate in questa sezione di Macitynet.it.

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