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Divisione semiconduttori di Toshiba: Apple torna in gioco per comprarla

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Nella corsa per l’acquisizione della divisione semiconduttori di Toshiba di Apple è di nuovo in gara: dopo avere partecipato ad una prima “tappa” della corsa ed essere finita in un angolo, si è unita all’offerta dell’ultima ora. Cupertino si sarebbe impegnata rafforzando l’offerta, secondo quanto riportato da Reuters, per un valore di 18 miliardi di dollari, nell’ambito dell’offerta del consorzio guidato da Bain Capital.

L’offerta del consorzio Bain Capital ammonterebbe quindi a circa 2 trilioni di yen, ovvero 18,2 miliardi di dollari. Apple dovrebbe investire in questa operazione fino a 400 miliardi di yen, mentre il resto dovrebbe essere diviso tra Bain e Sk Hynix per 1,1 trilioni di yen e le banche giapponesi interverranno con 600 miliardi di yen. Si tratta dell’offerta migliore ricevuta quest’anno per la divisione Chip Toshiba. Tra queste, ci sono state le proposte di TSMC, Foxconn, Amazon, Google e Broadcom.

Si era già parlato dell’interesse di Apple per la divisione semiconduttori di Toshiba, ma solo alcune settimane fa sembrava che l’azienda di Tim Cook fosse fuori dai giochi. Sembrava che fossero stati esclusi dalle trattative Apple, Dell e Foxconn insieme ad altri, anche per il desiderio, da parte del premier Shinzo Abe, di lasciare le attività legate ai chip di Toshiba in mani giapponesi o nippo-americane. Toshiba aveva annunciato la scelta dell’offerta del consorzio costituito da Innovation Network Corporation of Japan, Bain Capital Private Equity LP e Development Bank of Japan, ma la presenza di Apple era stata esclusa. Ora come riportato da Reuters la situazione sembra essere diversa e Apple dovrebbe essere di nuovo in corsa per comprare la divisione Chip Toshiba.

semiconduttori di Toshiba

 

Toshiba avrebbe quindi confermato il piano per la vendita di Nand, la sua flash memory unit, in modo da raccogliere fondi per coprire delle perdite legate alla sua controllata americana Westinghouse Electric, produttore di reattori nucleari che ha avviato le procedure per la bancarotta. Apple che sfrutta le memorie NAND negli iPhone e iPad, ma anche in Apple Watch, Apple TV e sotto forma di SSD anche nei Mac, non potrebbe che avere interesse in un’operazione come questa.

 

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