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Synology DS216play, in prova il NAS pratico per la casa

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Per presentare il NAS che oggi  affrontiamo per una recensione, non serve fare un grande preambolo, perché il Synology DS216play parla un po’ da solo, grazie al nome che porta in dote e alla grande tradizione del marchio. Ma è anche vero che nonostante questo il NAS si trova ad affrontare la sfida del salotto, ambiente per il quale è progettato, caratteristiche e design alla mano, che non è affatto facile considerato l’alto numero di concorrenti oramai presenti e le esigenze degli utenti, ben più alte di quelle d’ufficio.

Siamo qui per testimoniare la buona presenza del piccolo nei nostri test, con qualche cosa ancora da migliorare ma con diverse sicurezze e tante caratteristiche anche ben superiori alle aspettative, soprattutto in ambito software.

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DS216play, austero e curato

L’aspetto esterno del DS216play è abbastanza austero ma con un design curato: una superficie piatta frontale è campeggiata da quattro luci verdi che indicano il funzionamento e una luce blu che avverte dello stato di accensione del prodotto.

A noi non è sembrato possibile limitare l’accensione di questi LED, che sono belli e abbastanza utili durante il giorno e la manutenzione, ma che possono essere fonte di disturbo per chi tiene il NAS vicino alla TV. Speriamo che un aggiornamento futuro li renda disponibili all’utente per le personalizzazioni, come adesso lo è la ventola.

L’apertura del vano dei dischi non disponibile a disco acceso, fattore comune nei NAS da salotto (per privilegiare il design, dato che il cambio dei dischi è abbastanza raro e non è richiesta ridondanza) ma abbiamo apprezzato la semplicità della gestione a NAS aperto. I dischi si avvitano in modo semplice e la preparazione del device con uno o due dischi si spende in non più di dieci minuti la prima volta, la metà la seconda.

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Una volta preparato il tutto, posizionata alimentazione e cavo Ethernet, abbiamo acceso DS216play e ci siamo deliziati dalla prima installazione.

Al di la delle caratteristiche tecniche, infatti, la notizia migliore viene dal sistema operativo: Synology DiskStation Manager (DSM) è un sistema operativo per NAS moderno, efficace ma molto leggero e veloce. Tutto è pensato per favorire l’automatismo, e anche chi è a corto di nozioni sui NAS troverà in questo DSM un compagno efficace e capace di fornire un aiuto valido tanto nelle prime fasi quanto in quelle più avanzate.

La gestione delle routine di base come l’accensione automatica, l’installazione delle App di terze parti o la creazione dei dischi, anche in RAID, è molto semplice: certo è necessario avere le nozioni di base, ma nulla è impossibile. Inoltre abbiamo apprezzato alcune finezze, come il drag&drop dei documenti nella finestra del browser per attivare l’upload al server così come la possibilità di limitare la velocità di banda nei trasferimenti, funzione poco utile in salotto ma che diventa interessante in piccoli e grandi uffici.

Anche il cloud, così come la gestione del DS216play dall’esterno, è una funzione abbastanza semplice: certo bisogna sporcarsi un po’ le mani qua e la nel router, ma alcune nozioni sono indicate già all’interno del DSM, per altre una breve ricerca in rete o una telefonata all’operatore può risolvere molti problemi.

DS216play, austero e curato

Dato che non c’è una porta HDMI la lettura delle caratteristiche hardware prevede un ridimensionamento: la CPU dual-core da 1,5 GHz (a 32bit) e 1GB di RAM a nostro avviso sono più che sufficienti per garantire una funzionalità più che adeguata alla macchina nel servire i contenuti.

Di questi, i due ambiti che abbiamo ritenuto più carichi sono la trascodifica di filmati in 4K e alcune operazioni sulle App di Office disponibili all’interno, gestibili attraverso il browser (come una sorta di Office web App). In entrambi i casi non abbiamo avuto nessun problema, seppure qua e la, in particolare nella trascodifica, la ventola si è fatta sentire un paio di volte.

Abbiamo apprezzato invece alcuni avvisi di sistema utili all’utente: ad esempio, collegato in modalità wireless (tramite un extender) il DS216play ci ha avvisato della limitata larghezza di banda, invitandoci a usare una rete migliore, così come, caricato un disco che sapevamo danneggiato, il NAS ci ha subito avvisato, pur lasciandolo gestire e operare (il difetto era di lieve entità).

Per quanto riguarda i servizi, oltre a quelli inclusi relativi alla condivisione pura dei documenti via AFP, SMB, NFS, FTP si aggungono quelli sempre utili per la parte multimediale DLNA (interssante se avete una Xbox One o una Playstation, con Mac è più difficile).

Per questi abbiamo apprezzato molto le App per dispositivi mobile, universali, sia per quanto riguarda la gestione mista dei file che per quelle più dedicate.

Oltre ai servizi di cui sopra, sono disponibili diverse App di terze parti, tra tutte abbiamo aprezzato una versione di Office costruita da Synology, ma soprattutto Plex, il lettore multimediale universale di cui qui a Macitynet abbiamo già parlato varie volte, come anche Logitech Media server per lo straming della musica del marchio svizzero americano, oltre ovviamente a iTunes Server, per la musica da catturare tramite iTunes.

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USB ma non troppo

Nella parte dietro il NAS sono presenti due porte USB-A, una di tipo 2 e una di tipo 3. Pur non capendo i motivi della differenziazione, abbiamo apprezzato l’ampia varietà di formati supportati (gestisce direttamente anche dischi e chiavette USB formattate in HFS+) e la poliedricità del software, che supporta anche l’installazione di una stampante condivisa (da utilzzare da tutti i computer).

La connessione USB 3.0 può essere usata anche per espandere temporaneamente la capacità del NAS, oppure per una copia di Backup (sono inclusi anche i servizi rsync per le copie di sicurezza).

Per quanto riguarda la capacità interna, noi abbiamo utilizzato due dischi Western Digital RED da 6TB sia in modalità disco singolo (con la creazione di due volumi) sia in RAID 1 per la ridondanza, ma nel sito è presente una lista di dischi compatibili (non lesinate nei dischi e acquistate solo dischi adatti al NAS).

Con due bay disponibili, la capacità massima del NAS è di 20 TB (con due dischi da 10TB, in modalità RAID 0), mentre sul singolo disco la capacità è limitata a 16TB (non ci risulta esistano ad oggi dischi singoli così capienti nel mercato), per cui concretamente il NAS può servire anche due volumi da 8 o 10 TB in simultanea.

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Per consolle, ma anche per mobile

Provato per poco più di un mese, il DS216play ha mostrato la sua anima giocherellona in diverse situazioni, ma è stato un compagno fedele per lo scambio di documenti in casa, per il backup di Time Machine e soprattutto per l’utilizzo di Plex tramite Apple TV.

Dato che tutti i filmati erano in MP4 a 1080p, la trascodifica non è mai servita se non in fase di test, e abbiamo quindi potuto apprezzare la silenziosità del prodotto, funzione ben utile in questo settore.

La mancanza di una porta HDMI ne limita un po’ la versatilità, specie se non avete una rete collegata ad internet, ma dal punto di vista dei servizi il NAS è ineccepibile, con un sistema operativo molto performante e interessante anche per chi è a digiuno (ma vuole imparare).

Il costo, mediamente un po’ più basso di diversi concorrenti, tiene conto delle limitazioni nelle porte ma potrebbe essere un incentivo, se l’uscita video e le connessioni USB per voi non sono una priorità.

DS216play di Synology è presente nelle grandi catene di negozi di elettrodomestici, ma lo potete trovare, scontato, anche su Amazon.it.

Pro:

  • Sistema operativo eccellente
  • Design interessante

Contro:

  • manca una uscita HDMI
  • avremmo preferito due porte USB 3.0
  • manca una gestione delle luci LED

Prezzo: 262,30 Euro (senza dischi), 831,14 Euro nella configurazione del nostro test (prezzo Amazon.it)

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