Crisi economica Grecia, bloccati i pagamenti iCloud, stop ad App Store

La crisi economica Grecia inizia ad avere pesanti ripercussioni anche sui servizi online offerti da Apple. In particolare, alcuni clienti Apple in Grecia, hanno iniziato a sperimentare gli effetti derivanti dai controlli sui movimenti di denaro rivolti al di fuori dei confini del paese.

Le carte di credito greche infatti non possono essere utilizzate per effettuare pagamenti verso l’estero, per arginare lo spostamento di ingente quantitativo di denaro all’estero, e alcuni componenti dello staff del Bloomberg News con sede ad Atene, c’è chi si è visto rifiutare il pagamento per rinnovare l’abbonamento iCloud da 20 GB: anche il prelievo (fittizio) di appena 99 centesimi per la verifica della capacità della carta di credito, utile ad acquistare spazio aggiuntivo sulla nuvola di Apple è stato negato, con il conseguente declassamento dell’account al programma gratuito da 5GB. Alcuni utenti iniziano anche a ricevere mail di pagamenti negati in App Store.

Questi disagi, potrebbero a breve riversarsi anche sul nuovo servizio Apple Music lanciato dalla società nelle scorse ore in Grecia. Il servizio potrebbe subire gli stessi  effetti dalle limitazioni economiche imposte dal governo.

In realtà, la questione greca va ben oltre i confini di Apple e potrebbe interessare tutti quei servizi online, che richiedono il pagamento di canoni mensili. Ed infatti, anche se teoricamente le aziende estere possono continuare ad accettare pagamenti dai greci, ai finanziatori greci è stato ordinato il blocco dei pagamenti verso i conti al di fuori del paese.

Tutto ciò, comunque, è davvero poco più che folklore, di fronte ad un quadro ben peggiore e drammatico se si considera che i greci, attualmente, non possono nemmeno utilizzare le proprie carte di credito per pagare pasti, biglietti o qualsiasi altra spesa nel caso di viaggio all’estero. A questo si aggiungono anche le forti limitazioni ai prelievi, che blocca gran parte della vita quotidiana di ogni cittadino greco, inclusi i più deboli e disagiati, come i pensionati ad esempio.