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Hyperloop ha effettuato il primo test con equipaggio

E’ stato appena fatto un grande passo avanti verso la realizzazione di quello che nel settore viene comparato all’idea che oggi abbiamo del teletrasporto: nella struttura DevLoop della Virgin Hyperloop è stato portato a termine con successo il primo viaggio del treno supersonico (ideato da Elon Musk) con equipaggio a bordo. Nello specifico domenica sera in Nevada, quindi lunedì mattina per noi in Italia (ovvero poco fa, per chi sta scrivendo questo articolo) due passeggeri sono stati spostati da un punto all’altro attraverso il tubo di test dell’Hyperloop, che ha una lunghezza di 500 metri.

A bordo c’erano il cofondatore dell’azienda, Josh Giegel, e la responsabile di Passenger Experience Sara Luchian. Giebel, a capo del progetto, ha deciso di partecipare in prima persona proprio per dimostrare quanto si sentisse sicuro del sistema, mentre Luchian, una dei 40 dipendenti che si sono candidati per partecipare, si è semplicemente offerta volontaria per prendere posto sull’altro sedile presente nel veicolo. L’azienda afferma che entrambi sono stati sottoposti a numerosi test per essere sicuri che fossero completamente sani e hanno dovuto portare a termine diversi addestramenti per essere sufficientemente preparati per affrontare il viaggio.

Prima di partire, tutto era stato pianificato a dovere: erano stati disposti diversi punti di uscita e messe in atto tutte le procedure per garantire che, in caso di guasto, fosse possibile uscire dalla capsula. Durante tutta la prova entrambi i passeggeri erano inoltre in costante contatto diretto con il team all’esterno che ha presieduto il test.

Quello utilizzato nell’esperimento è un pod Hyperloop di seconda generazione, denominato Pegasus Pod conosciuto internamente con il nome in codice XP-2. Questa navicella è stata progettata per ospitare comodamente due passeggeri: entrambi i sedili presentano robuste cinture di sicurezza a cinque punti, di quelle che si trovano ad esempio nelle auto da corsa. Ma questa è l’unica modifica che è stata inserita nel pod durante il test, perché per il resto è rimasto uguale a quello che sarà poi il mezzo di trasporto di tutti quando sarà accessibile al pubblico.

Al fine di mantenere un’esperienza di viaggio confortevole in fase di accelerazione e di frenata, la velocità della capsula durante il test è stata limitata a circa 170 chilometri orari, praticamente meno della metà della velocità massima che può raggiungere la navicella, come dimostrato nel 2017 in un test senza passeggeri in cui è stato portato a termine con successo il medesimo viaggio raggiungendo la velocità massima di quasi 390 chilometri orari.

Per altro questi numeri sono direttamente correlati alla lunghezza del tubo: 500 metri non sono abbastanza per poter raggiungere quel tipo di velocità che l’azienda promette con questo nuovo modo di viaggiare. Una dimostrazione probabilmente arriverà quando sarà completata la nuova struttura attualmente in costruzione nella Virginia Occidentale. Come ha dichiarato un rappresentante dell’azienda «Questo è il nostro sbarco sulla Luna». Dimostrare cioè che il pod è sicuro è stato molto importante perché potrebbe incoraggiare più investitori e velocizzare lo sviluppo del progetto.

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