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Intel, chiariamoci le idee sui nomi in codice

ComputerWorld fa un riassunto dell’attuale gamma di notebook Apple e prova ad immaginare quali possano essere le possibili mosse in quel di Cupertino con l’arrivo delle nuove CPU Intel. L’autore dell’articolo mette prima di tutto in risalto la confusione pazzesca che nasce per via delle tante sigle vecchie e nuove usate dal produttore di processori. La CPU “Nehalem” è ormai realtà : è stata ribattezzata Core i7 e potrebbe essere disponibile in una versione ribattezzata “Bloomfield”. Confusi? Si, lo siamo anche noi: non sarebbe ora che Intel si desse una regolata con tutti questi nomi e nomignoli impossibili da ricordare e collegare tra loro?

L’attuale generazione di MacBook, MacBook Air e MacBook Pro sfoggia processori Core 2 Duo, con velocità  variabili da 1.6GHz a 2.5GHz. Queste CPU fanno tutte parte della famiglia “Penryn” (processo produttivo a 45nm) e sono un’evoluzione della precedente famiglia “Merom” (processo produttivo a 65 nm) e rappresentano l’anello di congiunzione con la suddetta Nehalem.

Giusto per continuare a complicare le cose e aggiungere un po’ di nomi al calderone, le ultime famiglie di notebook Apple si basano sul chipset “Santa Rosa” (il chipset è l’insieme dei circuiti integrati che svolgono funzioni quali la comunicazione con la scheda madre e la gestione del wireless) il quale rappresenta la quarta generazione di quello che Intel chiama “Centrino”, il quale, per chiudere il cerchio, è a sua volta è un nome generico per indicare un determinato tipo di chipset.

A complicare tutto c’è da ricordare che CPU e chipset si possono abbinare in vari modi: per esempio, il Penryn può lavorare sia con il chipset “Santa Rosa” sia con il “Montevina”, il chipset “Santa Rosa” supporta sia il Penryn sia il Merom.

Ricapitolando: la CPU Nehalem è diventata ora Core i7 e questa si appoggerà  ad un nuovo chipset denominato “Calpella” (il nome di un’area della California). Dimenticate, per un attimo tutti i nomi e nomignoli sopra indicati, eccetto quest’ultimi due: Core i7 e Calpella. Sono questi i nomignoli dei prodotti del futuro da ricordare d’ora in poi.

Al Core i7 ed ai suoi vantaggi abbiamo dedicato altri articoli, per quanto riguarda invece il chipset Calpella, il principale obiettivo di Intel è un giusto bilanciamento tra prestazioni/consumi ridotti e nuove funzionalità  quali l’integrazione di tecnologia WiMax.

La disponibilità  di core multipli nelle nuove CPU consentirà  di ottenere performance senza precedenti in applicativi e sistemi operativi progettati per avvantaggiarsene. Da questo punto di vista il sistema di sviluppo di Apple (Xcode) è incredibilmente più avanti rispetto a quelli della concorrenza e la prossima versione di Mac OS X, “Snow Leopard” offrirà  nuove e ulteriori funzioni in grado di avvantaggiarsi della presenza di core multipli.

Calpella potrebbe essere l’ideale per sfruttare a fondo nuove tecnologie quali: Blu Ray, WiMax ed i dischi allo stato solido. Nessuno può al momento sapere in che modo Apple deciderà  di sfruttare le potenzialità  di nunuovi processori e chipset (Apple potrebbe avere “visioni” diverse da quelle Intel, in particolar modo riguardo al WiMax), ma certamente a Cupertino non si lasceranno sfuggire le possibilità  offerte dal bus QuickPath e dall’Hyper-Threading..

[A cura di Mauro Notarianni]

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