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Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizio

L’ascensore e la scala mobile sono alleati preziosi della nostra mobilità. Questi dispositivi elettromeccanici, che utilizziamo ogni giorno, in caso di malfunzionamento possono condizionare profondamente la fruibilità di edifici pubblici e privati, stazioni, aeroporti e ospedali, impedendoci di raggiungere con poca fatica un diverso livello altimetrico. 

Da viaggiatori assidui con pesante trolley al seguito diamo spesso un giudizio di efficienza alle strutture che visitiamo in base al funzionamento (o mancato tale) dell’ascensore e da progettisti sappiamo bene qual è lo sforzo che comporta la manutenzione di un’ “interfaccia verticale” esposta molte volte alle intemperie, agli sbalzi di temperatura, ad un uso non sempre corretto da parte degli utenti e soggetta all’usura meccanica, elettrica ed elettronica dei componenti.

Aziende come Schindler – multinazionale svizzera presente in più di 140 paesi al mondo, con oltre 9,61 miliardi di Euro di fatturato globale e fra i leader in Italia con circa 1.400 dipendenti – avendo a cuore lo sviluppo della propria attività devono puntare sempre di più al raggiungimento dell’obiettivo di massimo uptime che abbiamo citato all’inizio e oggi, dopo un Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizioprocesso di analisi, raccolta di esperienze e test, possono farlo grazie all’integrazione di diverse tecnologie di alto livello, sia nel campo dell’integrazione dei sensori sia in quello della gestione e trasmissione dei dati e dell’elaborazione degli stessi con sistemi di intelligenza artificiale da combinare con il controllo diretto di tecnici specializzati.

Un ascensore, sia esso basato su un sistema elettrico che idraulico, è – come detto – un sistema complesso in cui entrano in gioco le condizioni dell’ambiente, la frequenza d’uso e possibili guasti che in molti casi sono prevedibili o monitorabili durante la loro evoluzione. Inoltre, il regolamento ascensori del 2017, che modifica il dpr 30 aprile 1999, n. 162, in attuazione della direttiva 2014/33/UE impone stringenti norme di sicurezza per quanto riguarda gli ascensori e il loro esercizio.

Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizioCosa sta facendo Schindler al riguardo e come sta sposando IOT e AI nella manutenzione? Ce lo ha raccontato in un’intervista Matteo Bonardello, responsabile Sales & Marketing Servizi di Schindler Italia.

Partiamo dalla parte “hardware”: in cosa consiste Schindler Ahead dal punto di vista della componentistica sull’apparato? Quali sono i sensori e i sistemi di comunicazione che utilizzate?

Il sistema IOT progettato da Schindler nasce dalla collaborazione con  Huawei e General Electric con le rispettive competenze.

Huawei fornisce l’hardware, un gateway di seconda generazione per ricevere dati dalla sensoristica del quadro di manovra di scale mobili e ascensori e trasferirli nel cloud dove interviene General Electric con un sistema di AI chiamato Predix. Grazie all’interpretazione di algoritmi che proviene dalla conoscenza di Schindler (dalla sua vasta mole di impianti installati) è possibile prevedere i comportamenti di rottura o di criticità dei componenti dell’ascensore.

È bene sottolineare che GE attraverso Predix fornisce artificial intelligence e machine learning, ma che senza la conoscenza di un operatore ascensorista quale è Schindler, con migliaia di impianti collegati nel mondo, non potrebbe né interpretare né gestire dati di una utilità effettiva. 

Quali parametri monitorate?

Monitoriamo, ad esempio, l’apertura e chiusura ottimale delle porte, il funzionamento delle pulsantiere di cabina che possono avere una luce danneggiata, il corretto livellamento dell’ascensore al piano, così come un eccesso di temperatura che può portare al blocco dell’impianto.

Questi sono solo alcuni dei circa venti parametri vitali dell’ascensore che vengono monitorati nel tempo.

Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizio

I parametri da osservare, una volta acquisiti i dati, come vengono trasmessi e gestiti?

Per quanto riguarda la connettività, ci appoggiamo a reti standard 3G e 4G. I sistemi di comunicazione sono a bordo dell’ascensore, nella parte alta del vano e tramite un’antenna comunicano i dati alla nostra centrale operativa. Da qui partono due grandi canali di comunicazione: da una parte abbiamo una piattaforma proprietaria chiamata Remote monitoring platform e dall’altra inviamo i dati a General Electric.

Nel primo canale, attraverso un TOC (Technical Operation Center), tecnici ingegneri osservano quotidianamente i parametri di funzionamento dell’ascensore (alcune migliaia in Italia), monitorando decine di indicatori (pallini gialli, verdi e rossi – per una rappresentazione “semaforica”) e guidano l’azione proattiva. 

L’obiettivo è quello di non intervenire dopo il guasto, ma di prevenirlo anticipando l’azione correttiva.

Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizio

L’aumento della presenza di sensori comporta di fatto un aiuto nell’attività di controllo e allo stesso tempo una complicazione. Come si è evoluto nel tempo il rapporto tra dati in ingresso e la loro elaborazione?

Alcuni sensori per legge erano già presenti in passato: in particolare il sensore della temperatura, che impedisce il funzionamento dell’impianto se si superano i 40°. Un tempo, però, l’ascensore andava in blocco e nessuno sapeva il perché: il tecnico doveva uscire con un costo a carico del Cliente non sapendo da cosa dipendesse il guasto. 

Fra le innovazioni di Schindler Ahead c’è la possibilità di monitorare da remoto la causa del fermo evitando di inviare un tecnico in loco se non strettamente necessario.

In generale per quanto riguarda la sensoristica c’è comunque da fare una distinzione tra gli apparati nuovi che escono dalla fabbrica e quelli già installati. 

In Italia abbiamo un parco ascensori installati di circa un milione di unità: siamo i primi in Europa, secondi solo alla Cina.

C’è una differenza fondamentale che contraddistingue l’installato: mentre dal primo gennaio 2018 tutti i prodotti Schindler hanno già i sensori nel quadro di manovra – in altre parole l’hardware – a bordo, per quanto riguarda gli impianti installati prima di quella data bisogna ricreare a posteriori la sensoristica non presente nel quadro di manovra in maniera nativa. 

Così nel caso di impianti preesistenti sono stati raccolti gli use case (un quindicina), in base ai quali posizioniamo sensori a bordo macchina nei punti nevralgici per raccogliere i dati e fornire il servizio di pronta assistenza analogo a quello evoluto citato sopra.

Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizio

Esiste un livello intermedio di servizio per quanto riguarda Ospedali e Facility Management? Tutta la gestione è affidata al vostro Call Center o esiste uno stadio intermedio di conoscenza dello stato degli impianti direttamente accessibile a chi fa manutenzione all’intero edificio o struttura?

In realtà siamo arrivati al momento del “Go-to-market” IOT con un’offerta a tre livelli.

Il primo livello è denominato Connectivity: l’ascensore è collegato come da norma di legge (dal 1999 in poi) al Call Center di prima assistenza che viene attivato in caso di fermo impianto con persone intrappolate in cabina.

Il secondo livello è denominato Core ed è un servizio intermedio di tele-monitoraggio che ha al proprio interno vari elementi: softwaristica di analisi, supporto proattivo da parte del Technical Operative Center (tecnici ingegneri che possono effettuare da remoto analisi e controllo sul mancato funzionamento di luci, pulsantiere ecc.). A questo si affianca l’attività del Call Center per interventi in loco.

Complete è il terzo livello che – in aggiunta a connettività e pronto intervento – offre un servizio di risposta prioritaria da parte del Call Center e un intervento tecnico entro due ore, oltre le quali il servizio non viene fatturato.

Nei pacchetti Core e Complete è inclusa Ahead ActionBoard, una dashboard evoluta accessibile da qualsiasi PC o smartphone che riflette lo stato dell’impianto in tempo reale e che include una vista 3D dell’apparato con i sensori nei punti nevralgici e una logica semaforica (rosso, giallo e verde) di immediata comprensione. In questo modo, con un’operazione di totale trasparenza nei suoi confronti, il Cliente può conoscere a colpo d’occhio lo stato di salute del proprio ascensore o scala mobile.

I Facility Manager – che gestiscono più impianti contemporaneamente – hanno un grande beneficio dall’utilizzo della Ahead ActionBoard: possono visualizzare, ad esempio, sul proprio smartphone in modo semplice e intuitivo le informazioni anche di 100 impianti contemporaneamente; nella schermata di apertura possono avere una vista di insieme e analizzare velocemente lo stato generale o particolare dei singoli ascensori e scale mobili.

Intervista: Schindler spiega come associare IOT e AI per avere ascensori e scale mobili sempre in servizio

A livello di software gestionale come vengono integrati gli impianti?

Lavoriamo a livello mondiale su base SAP, con CRM su Call Center, mentre la fase di fullfilment gira su iOS ed è integrata con SAP. Per quanto riguarda l’interfaccia con il Cliente: Ahead ActionBoard è un sistema nativo a se stante, ma è chiara l’esigenza di raccogliere in alcuni casi i dati degli ascensori e scale mobili in un BMS. E’ stata sviluppata una soluzione di questo tipo per grandi Clienti Key Account. Tramite Open API possiamo estrarre i dati e portarli nel BMS del Cliente.

Tornando ai dati che fluiscono verso il vostro TOC e quelli che arrivano a GE, come viene gestita la sicurezza? E come inferiscono sul singolo impianto partendo da una visione globale? Come si interseca il contributo di General Electric – big data e analytics – con il singolo intervento?

Nel TOC il team si concentra di più sul singolo impianto: le informazioni arrivano sulla piattaforma e gli esperti guidano l’azione di ripristino.

La visione complessiva esiste grazie a GE con un certo livello di accuratezza che si affina nel tempo: i dati arrivano sullo smartphone del tecnico per suggerire l’intervento da effettuare.

Questa operatività è già attiva ed aumenterà via via che crescerà il numero di impianti monitorati.

I benefici maggiori arriveranno con migliaia di impianti connessi.

Questo è ciò che accade oggi: il tecnico Schindler esegue le attività di manutenzione grazie ad un iPhone con una programmazione efficiente degli interventi e un ricalcolo delle operazioni in caso di emergenze per un’esecuzione del compito nel minor tempo possibile. 

In caso ci sia da parte dell’AI una segnalazione che un determinato componente potrebbe rompersi, lo stesso viene evidenziato sull’iPhone del tecnico con un colore diverso a seconda della gravità dei sintomi: ad esempio, se si tratta di un sintomo minore, apparirà di colore verde e verrà risolto in occasione della prima manutenzione.

Quindi è possibile operare una risoluzione guidata della criticità. Grazie all’enorme sforzo fatto a livello aziendale nel trasferire la conoscenza tecnica legata a migliaia di casi di rottura, cliccando sul componente evidenziato sul proprio smartphone il tecnico di manutenzione trova direttamente sia le possibili cause del problema che la guida alla sua risoluzione. 

Cosa succede con i vecchi impianti che avete in gestione, prodotti da altri o con tecnologie ormai poco attuali, ma difficilmente sostituibili per ragioni architettoniche o strutturali.. pensiamo agli ascensori installati nei vecchi palazzi anteguerra…?

Abbiamo lavorato in previsione di un passaggio generazionale che sta avvenendo in tutte le aziende del mondo: dobbiamo trattenere il know-how dei colleghi tecnici con più esperienza in modalità informatica per trasferirla alle nuove generazioni con l’acquisizione di migliaia di casi di rottura o fermo impianto.

Fino agli anni ’80 e ’90 ogni azienda italiana aveva una gamma propria di impianti in manutenzione. Poi con l’avvento dei grandi operatori del mercato e il consolidamento delle aziende si sono venuti a creare dei portafogli misti con la necessità di personale tecnico in grado di operare su tutte le tipologie di impianto, anche di marche diverse.

Vista la presenza rilevante nel parco esistente di impianti con vecchia tecnologia (anche idraulica), Schindler ha pensato di sviluppare un Modular Sensor Kit per il retrofitting di ascensori di altri produttori e di vecchi ascensori. 

Alla fine del nostro colloquio con Schindler è evidente che la soluzione a cui è arrivata l’Azienda è il punto di arrivo di un lungo processo che potrà ulteriormente maturare con il consolidamento di ulteriori dati. La sfida da qui in poi è portare l’uptime – il tempo in cui l’impianto è disponibile – da un tipico valore del 98.5% ad un 99,99%.

Grazie all’apporto dell’esperienza dei tecnici e all’ausilio di soluzioni avanzate di AI, questo obiettivo oggi non sembra più così lontano.

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