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iPhone hackerato svela l’autore dell’attacco a North Stream?

Perché i russi sono così sicuri che il sabotaggio a North Stream sia opera di un sabotaggio americano con il contributo fattivo del Regno Unito? Grazie adun iPhone hackerato, quello di Liz Truss, ex premier britannica, allora minostro degli esteri. La vicenda che se confermata metterebbe in luce una falla non ancora scoperta di iCloud o una imprudenza della Truss, viene citata oggi da diversi giornali seguendo indizi seminati da una fonte che però diciamolo subito, non si può definire come del tutto affidabile: Kim Dotcom.

È stato infatti il controverso (eufemisticamente parlando) fondatore del defunto sito Megaupload, incriminato e incarcerato per avere promosso la pirateria e l’infrazione al copyright con il suo sito, a menzionare iPhone e iCloud come i pilastri che confermerebbero l’azione degli inglesi e degli americani.

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In un tweet che vedete qui sotto Kim Dotcom scrive «come fanno i russi a sapere che il Regno Unito ha fatto esplodere la condotta di Norh Stream, in collaborazione con gli USA? Perchè Liz Truss ha usato il suo iPhone per mandare a Blinken un messaggio con scritto “È fatta” un minuto dopo che il gasdotto è esploso e prima che tutti gli altri lo sapessero. L’accesso admin di iCloud domina!”

In termini pratici Dotcom insinua che qualcuno sia entrato dentro all’account della Truss e letto tutti i messaggi che ha spedito tra cui appunto questo. Chi l’abbia riferito all’ex tycoon di Megaupload e soprattutto come questo sia stato possibile non è dato di sapere.

A domanda esplicita Dotcom ha dichiarato “le mie prove sono le stesse di quando l’intelligence americana passa le cose ai giornali in maniera anonima” soggiungendo “Le intelligence, non solo quelle occidentali, sanno penetrare tutti i database delle compagnie big-tech. I Funzionari del Governo con l’accesso alle più elevate autorizzazioni di sicurezza continuano a usare gli iPhone piuttosto che i telefoni crittografati configurati dall’NSA e dalla GCHQ”.

Le parole di Dotcom, notoriamente anti americano, anti britannico e filo russo, dicono tutto e niente e odorano di una semplice deduzione fondata sulle sue convinzioni (e condita con qualche invenzione) che parte dai sospetti per ora non confermati che effettivamente il telefono di Lixz Truss sia stato hackerato.

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Dell’argomento ha parlato The Mail on Sunday secondo il quale spie russe sarebbero state in grado di intercettare le comunicazioni dell’ex Primo Ministro e tra questi anche alcuni messaggi sulla guerra in Ucraina. L’attacco hacker sarebbe stato scoperto in estate quando la Truss era Segretario degli Esteri ma messo a tacere prima che divenisse pubblico.

In questo momento, messe da parte le illazioni di Dotcom e le accuse dei Russi che sono tutte da verificare, l’aspetto di maggior interesse è proprio l’hack dell’account che sembra invece probabile. Come è stato possibile bucare il telefono della Truss? Al momento l’ipotesi più credibile sarebbe un classico episodio di phishing; più difficile, ma non impossibile visti i protagonisti e le forze in campo, che ci sia stato un attacco capace di bucare la sicurezza di iCloud. Ma se così fosse non dovremmo tardare a scoprirlo.

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