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L’app Calendar 2 rimossa dal Mac App Store per “eccessivo uso di risorse di sistema”

Qualche giorno addietro nel mondo Apple si è molto parlato di Calendar 2, applicazione approvata da Apple per la distribuzione sul Mac App Store nonostante un meccanismo integrato dallo sviluppatore dell’app per fare soldi. L’applicazione (ora rimossa dal Mac App Store) consentiva di sbloccare funzionalità “premium” a pagamento oppure in cambio dell’utilizzo di risorse del computer dell’utente, un sistema sfruttato per il mining di Monero, la moneta virtuale alternativa a Bitcoin diventata negli ultimi tempi molto popolare.

Il mining delle cripto valute sfruttando la capacità di elaborazione di CPU e GPU è un meccanismo tipicamente sfruttato da false app che finora si erano viste solo su Google Play o Windows. Agli utenti vengono proposte app che all’apparenza fanno tutt’altro ma che in realtà integrano al loro interno un framework per il crypto-mining, nascondendo all’utente l’attività di mining delle monete digitali.

Dopo le polemiche per la funzionalità integrata in Calendar 2, l’app è stata rimossa dal Mac App Store. Qbix, lo sviluppatore di Calendar 2, ha riferito ad AppleInsider che a rimuovere l’applicazione è stata Apple spiegando che l’app violava linee guida del Mac App Store, in particolare la sezione 2.4.2 nella quale si indica esplicitamente di non sprecare inutilmente energia facendo esaurire rapidamente la batteria, generando un eccesso di calore o gravando inutilmente sulle risorse del dispositivo.

Qbix ha creato una nuova versione dell’app, eliminando l’opzione che sbloccava le funzionalità “premium” in cambio dell’uso delle risorse del computer dell’utente per effettuare il mining. Nelle note di rilascio dell’app (che a breve dovrebbe ricomparire sul Mac App Store) è stata indicata la rimozione della funzione. Lo sviluppatore riferisce che finora, grazie a questo meccanismo, era riuscito a generare l’equivalente di circa 2.000 dollari: non male, tenendo conto che l’app è rimasta sul Mac App Store solo tre giorni.

Gregory Magarshak, fondatore di Qbix, crede nel futuro delle criptovalute, anche se afferma di essere preoccupato per l’eccessivo uso di energia necessaria per il mining (le operazioni per la soluzione dei problemi crittografici legati a queste attività, come noto, comportano costi e grandi consumi energetici). A questo scopo lo sviluppatore fa sapere di avere avviato una attività collaterale, denominata Intercoin, allo scopo di creare una criptovaluta e un network di pagamenti che a suo dire non richiede procedure di estrazioni legate a grandi capacità di calcolo.

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