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Lima Ultra, in prova il cloud personale assoluto

Del progetto Lima (di cui avevamo già parlato qui) ci sarebbe molto da dire, sia a livello tecnico che da quello pratico: a noi era piaciuta sin da subito l’idea di fondo di un cloud personale, e il nuovo arrivato, Lima Ultra (oggetto di questo test) non fa altro che presentare caratteristiche migliori di potenza e versatilità.

Il device offre agli utenti una doppia identità: semplice e ovvio nella sua interfaccia e uso minimalista, quanto complesso e dettagliato da quella dello sviluppo e della messa in pista.

In questo test abbiamo voluto esaminare tutti questi aspetti, per scoprire di che cosa si tratta in realtà e di quali siano i reali vantaggi nell’utilizzo.

Lima Ultra, qui il core della soluzione

Lima Ultra, l’idea di base

Sostanzialmente Lima Ultra è un piccolo device presentato in un bella ed originale confezione, che mostra una piccola porta USB-A da un lato e un connettore Ethernet RJ-45 dall’altro, con a fianco il connettore per l’alimentazione. Lima Ultra è tutto qui: sostanzialmente il minimo comune denominatore per una soluzione che l’utente può da una parte costruirsi solo, dall’altra personalizzarla come meglio desidera.

Lo scopo, come molti lettori avranno già capito, è quello di permettere al contenuto di un disco USB-A (2.0 o 3.0) di divenire un disco di rete, nella fattispecie un disco pensato per internet (anche se funziona anche in locale). Sostanzialmente un cloud fatto in casa, che sfrutta il disco USB per lo spazio di archiviazione (a piacere, sino a 7TB) e la nostra connessione internet per pubblicare online.

Tutto l’occorrente per il cloud personale: Lima ultra, una presa d’alimentazione (due per i dischi da 3,5″), un cavo Ethernet e un disco USB-A

I vantaggi rispetto ai classici OneDrive, Dropbox o GDrive sono diversi: non serve più un abbonamento, perché l’acquisto si fa una volta sola (con Lima Ultra, per il disco potete usarne anche uno che avete già in casa) e le prestazioni in locale, di certo più promettenti di un cloud puro (specie per chi ha una linea non proprio veloce).

Sotto questo punto di vista la soluzione Lima Ultra è molto appetibile e, lo diciamo subito, i risultati rispecchiano questa impressione: c’è qualche cosa da fare ancora qua e là, ma si tratta di piccoli aggiustamenti che valgono più che altro per gli utenti più avanzati che richiedono particolari elasticità e non per l’utente che segue pedissequamente le istruzioni.

Importante capire invece che Lima Ultra non è un NAS vero e proprio, e come alternativa si presenta in modo parziale: il device è pensato prima di tutto per un uso personale e non pubblico e ad ogni modo manca di alcune caratteristiche base che su un NAS sono molto comuni.

Il contenuto della confezione

Step-by-step

Una volta fuori dalla confezione (come accennato anch’essa curata nei dettagli come la forma del Lima) per attivare il tutto basta collegare prima il connettore RJ-45, poi il disco e infine l’alimentazione. Bastano pochi secondi ed il sistema è pronto per essere catturato dal primo computer tramite il software Lima, scaricabile dal sito.

L’App offre una installazione step-by-step su Mac molto bella e molto semplice da configurare: baste seguire le istruzioni per ottenere una sincronizzazione corretta, il tutto ripetuto per ciascuno dei computer da collegare.

Su questo punto è importante fare chiarezza: Lima Ultra è una soluzione pensata per un singolo utente, non per un gruppo, per cui la sincronizzazione dei dati va attivata solamente sui computer di proprietà o comunque solo quelli che la persona che gestisce Lima utilizza regolarmente, non è uno spazio dove più utenti possono condividere i files come un servizio cloud evoluto.

Finita la procedura Lima crea un disco virtuale, che noi usiamo come fosse un normale disco connesso al Mac: quando copiamo uno o più file o cartelle, il sistema inizia la sincronizzazione verso il disco (il tutto avviene in modo molto trasparente) e modifica la cache locale.

Alcune schermate dell’App: si nota il player audio e il recupero dei metadati in un film

Il contenuto del disco appare sempre e comunque disponibile, come immagine residua, ma per l’utente è come navigare all’interno di un disco locale o di rete. Quando clicchiamo su di un documento o lo copiamo dal disco alla scrivania Lima Ultra decide se fornirlo interamente oppure trasmetterlo in streaming (come nel caso di un filmato): in questo caso è utilizzata la tecnologia Torrent per velocizzare il tutto, il che significa che più computer sono connessi al Lima, più veloce sarà il trasferimento.

Anche in questo casi si nota una differenza importante: con un cloud puro i servizi usano un server come loro unico punto di riferimento, mentre Lima Ultra è un sistema distribuito dove ogni computer connesso è un punto di riferimento peer-to-peer.

Nella pratica Lima Ultra è un disco disponibile sulla scrivania ogni volta che attiviamo l’App (che accende una icona sulla barra dei menu), il cui contenuto è disponibile (grazie ai metadati) anche se nella realtà succede molto di più, e non importa se il vostro computer ha solo 256GB di spazio su disco (come nel nostro MacBook Pro), grazie ad una connessione ad internet avete virtualmente sino a 7 TB di spazio da poter usare con un solo clic.

La stessa cosa succede nei device mobili, dove una App vi offre l’accesso ai documenti e un browsing tra gli stessi: un player musicale e uno video (anche con sottotitoli) lasciano l’utente libero di usare alcuni contenuti in streaming. Il player video, in particolare, è in grado di recuperare i metadati dei file riconosciuti, come Titolo, riassunto e attori.

In altri casi, come documenti Office o di altro tipo, possiamo condividerli con le altre App. L’App permette anche di mantenere alcuni documenti offline, per un consulto veloce anche al di fuori della rete.

Lima Ultra nell’uso quotidiano

Abbiamo attivato il Lima Ultra su di un disco da 500 GB USB-A, copiandoci all’interno la nostra cartella Lavori e la libreria di musica, entrambe circa di 100 GB, più altri documenti sparsi qua e là. Lo scopo era quello di utilizzare il disco Lima Ultra come ponte tra casa (iMac) e l’ufficio (MacBook Pro) per avere un modo per scambiare i documenti.

Il risultato è stato brillante, e la velocità del Lima Ultra è stata sempre all’altezza delle aspettative: entrambi i Mac stavano su una linea Fastweb fibra, (nel caso dell’ufficio a 10Mbit, a casa 100Mbit), ma in pratica non è quasi mai sembrato di avere un disco cloud.

Qualche indecisione c’è stata qua e la, nel momento in cui il disco effettuava il download dei dati, ma si tratta di un normale lag dovuto alla rete, nessuna indecisione invece interna alla soluzione: da notare che lo spazio richiesto era superiore a quanto il MacBook Pro potesse ospitare (un disco da 256GB, con macOS e tutte le App, lascia liberi si e no 200 GB, contro un peso complessivo dei documenti di circa 215 GB, in aumento) per cui sarebbe stato impossibile optare per un servizio cloud classico. Questo perché i servizi cloud richiedono uno spazio fisico locale per sincronizzare oppure un continuo download e upload via browser: Dropbox ha attivato il servizio Sync per i dischi virtuali, ma solamente sui contratti Business.

Molto buono l’uso della cache per i documenti più importanti: abbiamo usato il player VOX per suonare la musica direttamente dal Lima Ultra e QuickTime e VLC per la riproduzione di alcuni filmati in MP4 senza per questo notare alcun problema, mentre per gli altri documenti dopo il doppio clic bastava il di tempo di trasferimento (quando necessario, se il documento era in cache il sistema lo restituiva in tempo reale, questo per i files più usati).

Una volta scaricato il documento, il salvataggio era immediato.

Qualche ritardo lo abbiamo notato nel mentre che il disco sincronizzava una grossa mole di dati, ad esempio provando ad accedere ad un documento nel mentre che un altro computer sincronizzava un film.

Sottolineiamo che è anche possibile attivare la criptazione dei documenti, per una maggiore sicurezza.

Qualche problema l’abbiamo avuto nel cambio di disco, operazione non facile che dimostra quanto la soluzione necessiti ancora di qualche revisione per essere completa al 100%: di contro, laddove manca una procedura facilitata e automatica per il cambio di disco, il sito è prodigo di spiegazioni in proposito, e il servizio clienti è stato molto attento e pronto nelle risposte, tanto che in un paio di email abbiamo risolto tutto in un battibaleno.

Il punto è che la soluzione è pensata (intelligentemente) per essere usata per come è stata progettata; personalizzazioni non sono ben accolti e quindi supportati, seppure nel nostro caso fossero orientati a verificarne la solidità.

Considerazioni

Lima Ultra è un prodotto un po’ anomalo, che si pone come soluzione di mezzo tra un NAS, un cloud e un disco USB, offrendo da un lato il meglio di tutti e dall’altro la singolarità di un utilizzo privato, parola che va presa nel suo senso più stretto.

La mancanza di un browser per il prelievo de dati si sente, specie quando abbiamo bisogno di un documento non avendo con noi il nostro Mac (e dovendo per forza usare lo smartphone) e c’è anche da sottolineare che, per quanto la soluzione sia ben pensata, molta della qualità dipende dalla linea ADSL dove è installato il Lima.

Dall’altra parte resta il pregio di una idea molto buona per chi vuole usare un servizio cloud senza essere legato ai prezzi dell’abbonamento: giusto per fare un confronto, 1TB su Dropbox costa 99,00 Euro all’anno, ma con 129,99 Euro avete Lima Ultra per sempre, e potete collegarci dischi fino a 7TB (per avere lo stesso spazio con Dropbox, ad esempio, serve abbonarsi ad un contratto Business, che costa 900 Euro all’anno, anche se in questo caso sono previsti minimo 5 utenti).

Inoltre, la soluzione del disco virtuale di Lima Ultra è tutt’altro che da sottovalutare, specie per chi si trova a gestire grosse quantità di documenti con dischi di ridotte dimensioni (come nel caso di un MacBook Pro).

La bellezza del software, la praticità di una soluzione che, concretamente, fa tutto da sola, e la capacità di risolvere molti dei problemi quotidiani per chi, più su Mac/PC che su mobile, deve sincronizzare documenti su più computer ne fanno un device estremamente interessante che merita se non un acquisto a occhi chiusi, da valutare seriamente.

Lima Ultra è prenotabile attraverso il sito ufficiale e a breve dovrebbe essere disponibile anche nei canali ufficiali più comuni, anche online: per chi non ha necessità di una grande velocità, è disponibile anche il modello Lima originale, direttamente su Amazon.it

[usrlist Design:4.5 Facilità-d’uso:4.0 Prestazioni:4.0 Qualità/Prezzo:4.5]

Pro:

  • L’idea è semplice e geniale
  • Installazione facilitata, uso quasi ovvio
  • Molto economica nel lungo periodo

Contro:

  • La mancanza dell’uso via browser i sente
  • Poco elastica nel cambio di dischi
  • Un po’ lenta nell’aggiornamento mobile

 

Prezzo: 129,00 Euro

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