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Magic Trackpad, la rivoluzione silenziosa

È passato un bel po’ di tempo da quando Apple ha introdotto uno dei suoi accessori più singolari: il Magic Trackpad. Riprendeva nel nome quello del Magic Mouse (forse il miglior mouse di sempre, sicuramente il migliore di Apple). Era la fine di giugno dell’anno scorso e lo shock è stato attutito dal fatto che, assieme al trackpad, arrivava anche il set di batterie e annesso caricabatterie di Apple.

 Le critiche all’epoca furono positive, anche se il prezzo (69 euro) venne giudicato troppo elevato. E in effetti non è poco, per una componente che è sostanzialmente una versione più grande del trackpad presente sui portatili. Notevolmente più grande: quasi l’80%. Però molto più funzionale.

 È compatibile con Mac OS X 10.6.4 e superiori, si collega in un attimo via Bluetooth, utilizza un pannello delle preferenze per i settaggi che è identico a quello dei trackpad degli attuali portatili, e come questi ultimi non ha un bottone separato, bensì fa “cliccare” tutto quanto l’hardware. Che, dall’altro canto, è strutturato per allinearsi perfettamente (si vedano le immagini) a quello dell’ottima tastiera bluetooth di Apple, la Wireless Keyboard, anch’essa Bluetooth e anch’essa alimentata con due batterie di formato AA (i primi modelli di questo tipo di tastiera ne utilizzavano tre).

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Proprio come la tastiera, gli strumenti per interagire sono semplici e spogli: a sinistra nella cornice che fa anche da rialzo del corpo della tastiera, si ruota con una moneta il finale del corpo stesso e si possono estrarre e mettere le batterie. A destra, invece, il pulsante per accensione e spegnimento: quando si preme si illumina una luce led altrimenti “affogata” a scomparsa nel bordo superiore della tastiera stessa. Per spegnere, bisogna tenere premuto cinque secondi, ma non è necessario, perché in realtà l’ottima ed efficiente gestione dell’energia mette in stop quasi immediatamente la trackpad se non viene usata. 

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Come funziona l’apparecchio? Beh, qui dipende a cosa siete abituati. Se avete sempre avuto computer da scrivania, sempre con il mouse e anche con il portatile vi portate dietro un mouse, l’impatto è singolare. Infatti, ci si muove come sul tappetino del computer: si scorre per far muovere il cursore, si preme in posizione per avere il click, e si recuperano tutte le gesture dell’uso tradizionale del trackpad su MacBook. Adesso, si scorre anche verso l’alto e verso il basso a piena mano per attivare Exposé e lo switch di applicazioni. 

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Nella strategia di convergenza tra Mac OS X e iOS, che vedrà un ulteriore passo avanti questa estate con la presentazione ufficiale di Lion, la versione 10.7 del sistema operativo di Apple, la trackpad rischia di essere uno strumento estremamente importante: permette di recuperare tutte quelle funzionalità che il mouse da solo non riesce a portare e rendere più “intuitivo” l’uso del Mac.

Chi scrive adopera prevalentemente il computer portatile, ma ha anche a disposizione un fisso a cui ha cambiato la tastiera: da una vecchia tastiera bianca “grande” (non più prodotta da Apple), è passato a una tastiera compatta con tasti “isolati”, analoga a quelle usate nei nuovi Mac e installate nei portatili. Questo per cercare di avere la stessa distanza fra i tasti e la stessa risposta nell’uso. Punto di forte discrepanza era finora quello dell’uso di un mouse, per quanto ben fatto come il Magic Mouse, che rende comunque diversa l’esperienza rispetto a quella di un portatile. Magic Trackpad elimina questa distinzione e introduce una periferica di puntamento e interazione che è sostanzialmente diversa dal mouse, con tutti i benefici che l’eliminazione dei movimenti stressanti per l’alimentazione che conducono spesso alla sindome del tunnel carpale porta con sé.

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Dopo mesi di utilizzo, il trackpad di Apple si è rivelato uno strumento assolutamente utile e piacevole da usare. L’unico difetto notato è l’eventuale eccessiva sensibilità: muovendo le mani attorno a una tastiera svincolata dal trackpad capita di sfiorarlo con il lato della mano e di creare qualche movimento non voluto, ma si tratta di casi isolati (pur essendo grandi le mani del vostro cronista).

L’accoppiata Magic Trackpad e Wireless Keyboard, tutto su Bluetooth e tutto utilizzando le pile ricaricabili di Apple (che sono ottimizzate per “tenere” a lungo la carica in condizioni di basso consumo) rendono l’utilizzo del computer da scrivania un’esperienza semplice, minimalista, pratica e soprattutto non ingarbugliano con cavi e cavetti, da sempre la vera croce degli utenti di desktop.

Tutto senza fili e tutto spostabile in un attimo, ridando all’iMac di casa la leggerezza nell’uso oltre che la bellezza delle linee.

Prezzo al pubblico
Magic Trackpad è disponibile presso i più forniti rivenditori Apple, a 69,90 Euro su AppleStore Online online e su Amazon.it a 62,10 Euro con spedizione gratuita.

Una galleria completa con tutti i dettagli di Magic Trackpad è disponibile su questa pagina di Macitynet.

apple magic trackpad gallery

Qui sotto un’ottima dimostrazione (in inglese) delle gestures disponibili.

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