Il recente annuncio sulla chiusura anticipata dei server cloud Neato dimostra, ancora una volta, quanto sia rischioso affidarsi a prodotti per la casa smart privi di compatibilità con standard aperti come Matter.
Nel caso specifico, la società che aveva promesso di mantenere attivo il servizio MyNeato fino al 2028 ha cambiato rotta e lo fermerà a fine anno. Di conseguenza, i robot aspirapolvere Neato perderanno ogni funzionalità gestibile da app, diventando di fatto semplici dispositivi manuali.
La chiusura di un’azienda nel settore della tecnologia in costante evoluzione non è certamente una novità. Sono molti gli esempi in questo senso, con aziende che chiudono o interrompono i servizi cloud necessari per il funzionamento dei dispositivi, lasciando gli utenti con prodotti inutilizzabili o comunque privati di gran parte delle funzionalità.
Recentemente negli USA si sono verificati due casi simili, basti pensare alle bici smart di VanMoof o agli interruttori intelligenti del marchio Brilliant. Quando i server non sono più attivi, spesso diventa impossibile sfruttare scene, automazioni o controllare i dispositivi da remoto, trasformandoli di fatto in prodotti non certamente “intelligenti”.
Il caso Neato
Nel caso Neato, l’azienda che ne detiene la proprietà Vorwerk spiega che il mantenimento della piattaforma cloud non è più sostenibile a causa dell’evoluzione delle normative sulla sicurezza informatica e delle nuove esigenze di conformità.
Questo significa che l’unico modo per continuare a usare gli aspirapolvere del marchio Neato sarà premere fisicamente il pulsante di avvio: niente più programmazione, scelta delle stanze o personalizzazione delle routine di pulizia. Niente di niente.
Tenetelo a mente
La lezione da apprendere è semplice: quando si investe in dispositivi smart per la casa, è fondamentale scegliere prodotti che siano compatibili con Matter. In questo modo, si riduce il rischio che una chiusura aziendale o un cambio di strategia renda inutilizzabile il proprio acquisto.
Questo perché lo standard Matter permette infatti di gestire funzioni essenziali tramite piattaforme terze parti, come HomeKit e l’app Casa di Apple, garantendo almeno le operazioni base anche in assenza della app originale o del server proprietario.
In sintesi, la vicenda Neato è un promemoria per i consumatori e ricorda a tutti come la vera “intelligenza” nella smart home sta nella scelta di device che, qualunque cosa accada alla casa madre, continuino a funzionare senza dipendere da servizi che potrebbero scomparire da un momento all’altro.
Novità, informazioni, recensioni e tutorial sulla Casa Smart e domotica sono nella sezione dedicata di macitynet: CasaVerdeSmart.













