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Recensione Western Digital My Cloud, uno spazio cloud a casa vostra

In questo articolo trovate la prova su strada e la recensioneWestern Digital My Cloud: ricordiamo che Macitynet ha già parlato di questo interessante dispositivo sia in occasione del lancio in USA sia per la presentazione italiana.

Con la presentazione di MyCloud, Western Digital introduce gli utenti ad una strada ibrida tra quello che è il cloud puro (con servizi quali Dropbox, GDrive o SkyDrive) e il sistema di archiviazione locale basato su dischi fissi. La soluzione punta ad offrire il meglio dei due ambienti, quali una proposta sicura e comoda per il mobile con l’economicità di una soluzione locale, grazie alla praticità di un disco di rete e alla presenza di alcune App per iPhone e iPad.

Il Cloud è di sicuro una delle novità software più importanti dell’ultimo decennio: condivisione dei file, reperibilità degli stessi ovunque (anche in mobile), una gestione nuova del concetto di archiviazione e soprattutto indipendenza dai noiosi cavi USB, FireWire e/o Thunderbolt, che specie nei portatili sono un problema a causa del ridotto numero di porte e dell’obbligo della postazione.

Western Digital My Cloud
Nella parte anteriore, una fascia metallica circonda l’unico LED, che indica le attività del disco.

Ci sono però degli oggettivi problemi ad affidare i propri documenti al cloud, primo tra tutti è il costo: i servizi più famosi in rete hanno un costo variabile dai 100 dollari all’anno di Dropbox ai 50 dollari di SkyDrive (con altre soluzioni nel mezzo) per “soli” 100 GB, quando un disco esterno USB da 2TB (venti volte tanto) può costare anche meno di 100 euro (per sempre, non all’anno).

L’altra voce è senza dubbio la sicurezza: quando mettiamo un documento sul cloud, questo è in qualche modo ospitato su qualche server, con evidenti rischi. Certo, è probabile che molti di noi utilizzino il cloud per dati che non necessitano grande attenzione, ma in alcuni casi una foto, un documento di Word, Excel o un PDF potrebbe avere una valenza tutt’altro che da sottovalutare e l’esigenza di un posto sicuro, solamente nostro, controllabile anche fisicamente si fa sentire.

Per questo quando abbiamo sentito della soluzione di MyCloud Western Digital abbiamo subito voluto toccarla con mano per capire se davvero questo può essere uno dei possibili futuri dell’archiviazione in generale, e del cloud di conseguenza. Vi diciamo subito che la soluzione offre tutti i vantaggi promessi eliminando di fatto sia i costi tipici delle soluzioni cloud che i rischi del caso, con qualche piacevole sorpresa qua e la. Vediamo di seguito come funziona il tutto.

La solita pelle, un nuovo cuore

Fuori dalla scatola, il WD MyCloud si presenta con la classica forma a mattoncino verticale tipica degli altri prodotti di punta di Western Digital: caratterizzato da un colore bianco tagliato da una fascia metallica dove campeggia un piccolo led azzurro che ne indica l’attività, il disco ha una connessione Ethernet e una presa USB di espansione sul lato posteriore.

L’installazione è molto semplice, basta collegarlo ad un router tramite la presa di rete e metà del lavoro è fatto. Sin da subito il Mac lo vede tra i dispositivi di rete ed è possibile raggiungerlo tramite Bonjour (il disco risponde all’indirizzo locale WDMyCloud.local, dove “WDMyCloud” è il nome visualizzato nella barra laterale del Finder). Digitando l’indirizzo in un browser (provato su di un iMac con OS X 10.8 Safari e Firefox hanno funzionato benissimo, altri browser come Opera 17 hanno mostrato evidenti limiti) si accede alla pagina di configurazione del dispositivo, che per prima cosa invita l’utente a scaricare e installare l’ultima versione di Java (software un po’ démodé in ambiente Mac, ma probabilmente necessario per il tipo di servizi che offre il disco), processo che per fortuna avviene in modo automatico, sotto il controllo dell’utente.

Recensione Western Digital My Cloud

Successivamente si procede alla creazione del primo account all’interno del disco, con tanto di nome e password, che serviranno per l’accesso alla rete locale: finita questa fase si apre la schermata principale delle pagine di configurazione: qui sono elencati i principali dati del disco come la capacità, lo spazio libero, gli utenti registrati e i dispositivi che hanno accesso al disco (di questo ne parliamo più avanti), le cartelle condivise, lo stato del disco e la versione del Firmware, che abbiamo subito provveduto ad aggiornare anche in questo caso lasciando tutto il lavoro al software interno, che in una manciata di minuti ha scaricato, applicato il nuovo firmware e riavviato il dispositivo.

I menu in alto nella pagina permettono di creare nuovi utenti, di editare e creare nuove cartelle condivise (anche nei permessi e nelle funzioni), di personalizzare l’accesso al disco dall’esterno (Accesso cloud) e di impostare un SafePoint (in pratica una unità di backup, che potrebbe essere un disco esterno USB oppure una seconda unità di rete) ed infine una pagina relativa alle impostazioni secondarie, tra le quali spicca la possibilità di ricevere una email dal disco in caso di malfunzionamenti o impedimenti di vario tipo (molto utile, in modo da poter intervenire tempestivamente).

Una volta esaurite le impostazioni di base, possiamo collegarci al disco direttamente tramite il Finder (utilizzando i dati dell’account creato). Come un disco collegato direttamente al nostro Mac con Western Digital My Cloud è possibile copiare, navigare, spostare i file al suo interno, creando cartelle a piacere, il tutto con trascinamenti e funzionamento identici a quelli di un disco fisso tradizionale. La porta Gigabit Ethernet si comporta molto bene e il traffico dei dati è molto veloce. Abbiamo anche visto un film in HD 720p collegati da un iPad tramite wireless senza nessun problema.

Nell’utilizzo in questo modo, all’interno di una rete LAN locale, il disco non si discosta molto da altre soluzioni di rete, anche considerando i servizi UPnP e DLNA che permettono di ascoltare la musica inserita all’interno tramite iTunes e di vedere i film da dispositivi certificati come ad esempio una Playstation 3. Ma è nella gestione dei servizi mobile che Western Digital My Cloud mostra i muscoli: vediamoli.

Recensione Western Digital My Cloud
Caratterizzato dallo stesso design minimalista di tutti i dischi Western Digital, anche MyCloud presenta solamente l’essenziale: sul retro la porta Ehternet Gigabit e il connettore USB utile per collegare un secondo disco (utile per un servizio di backup).

Una nuvola in casa

Registrando il dispositivo presso il sito web http://wdmycloud.com possiamo creare un ponte virtuale tra il disco di rete interno e il cloud, in questo modo potremo accedere a Western Digital My Cloud anche via Internet quando siamo in viaggio o in trasferta. Qui entra in gioco il software Java installato che permette ai computer Mac di accedere ai contenuti del disco di rete anche al di fuori della nostra rete di casa o dell’ufficio, utilizzando una soluzione dal punto di vista dell’utilizzo simile a quella di Back to my Mac di iCloud (in questo caso però vincolata al disco Western Digital e non al Mac).

Allo stesso modo, scaricando le App gratuite per iPhone e iPad My Cloud e WD Photos, abbiamo la possibilità di accedere, utilizzando l’ID e la password del portale wdmycloud.com, ai dati salvati nel disco sia al di fuori della rete locale (magari utilizzando un network Wi-Fi esterno) sia anche da una normale connessione 3G.

L’App MyCloud permette di gestire al meglio il contenuto del disco come un sostituto del Finder, navigando tra le cartelle e aprendo i file, condividendoli con altre app e anche creando e eliminando cartelle. Dalla stessa app è anche possibile generare un link pubblico per un particolare documento, da inviare via email ad un destinatario, che potrà così scaricare il documento (e solo quello) anche senza avere le credenziali di accesso (utile ad esempio per condividere una presentazione, un filmato, un file Zip a una cerchia di amici e colleghi, tramite una semplice email: la velocità di download del file dipenderà dalla nostra connessione internet).

Come un servizio cloud puro, anche WD MyCloud può condividere alcuni file in modo pubblico, tramite un messaggio email: chi lo riceve può scaricare il file senza possedere le credenziali (quindi lo possiamo ad esempio pubblicare su di un sito web o su Facebook, senza per questo intercorrere nei noiosi limiti di banda passante tipici dei servizi cloud)
Come un servizio cloud puro, anche WD MyCloud può condividere alcuni file in modo pubblico, tramite un messaggio email: chi lo riceve può scaricare il file senza possedere le credenziali (quindi lo possiamo ad esempio pubblicare su di un sito web o su Facebook, senza per questo intercorrere nei noiosi limiti di banda passante tipici dei servizi cloud)

WD Photos invece opera solamente con le foto (non vede altri tipi di file) ma mostra alcune capacità in più come la possibilità di creare slideshow e di mostrare le immagini anche ad alta risoluzione.

Insomma, non un cloud puro ma una soluzione molto interessante che unisce i vantaggi di uno spazio cloud molto generoso (Western Digital propone due soluzioni con tagli da 2 TB e 3 TB a costi rispettivamente di 189,90 Euro e 239,90 euro Iva inclusa) a quelli della estrema riservatezza di una soluzione di rete interna. Le app WD per iPhone e iPad funzionano molto bene e dopo la fase iniziale di configurazione ci si dimentica del dispositivo (che opera in autonomia) e lo si utilizza davvero come un server Cloud.


Pro
Fusione perfetta tra disco fisso di rete e cloud
Prezzo concorrenziale

Contro
Configurazione iniziale un po’ complessa per principianti
Usa Java, spesso associato a scarsa sicurezza: meglio aggiornare spesso

Prezzo e disponibilità
I drive My Cloud da 2TB e 3TB sono già disponibili presso distributori e rivenditori, oltre che sul sito wdstore.com. Il drive My Cloud da 4TB sarà disponibile a novembre. I prezzi indicativi, comprensivi di IVA, sono di 189,90 euro per la versione da 2TB, di 239,90 euro per la versione da 3TB, di 299,90 euro per la versione da 4TB. La mobile app My Cloud è già disponibile per il download su App Store e Google Play. Configurazioni da due e quattro drive My Cloud saranno rilasciate in futuro.

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