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Recensione Xiaomi Mi Mix 3: lo smartphone senza notch, ma con la “slitta”

Quando si parla di Mi Mix si fa riferimento ad una serie di terminali Xiaomi sui generis, che da sempre ha cercato di innovare, proponendo concept futuristici. Se con il primo Mi Mix Xiaomi aveva davvero stravolto il concept di uno smartphone, con Mi Mix 2, e dopo 2s, era tornato su una strada leggermente più convenzionale, pur continuando a stupire per via di cornici assolutamente ridotte.

Con questo Mi Mix 3 la società cinese ha scelto di tornare nuovamente ad innovare, cercando in qualche modo di risolvere l’annoso problema che ogni produttore deve affrontare nella realizzazione di un dispositivo premium, ovvero l’ingombrante presenza del famigerato notch.

Il Mi Mix 3 lo fa in maniera certamente originale ma non priva di difetti. Ecco tutti i pro e contro di questo dispositivo.

Unboxing

Da premiare, senza riserve, il contenuto della confezione. Oltre al terminale, Xiaomi mette dentro una cover protettiva di buona fattura, e un pad di ricarica wireless. Già, l’utente non dovrà spendere altri 30 o 40 euro per acquistarne una.

Considerando che Mi Mix 3 gode del supporto alla ricarica Qi è un accessorio, se non indispensabile, comunque particolarmente godibile. Mancano gli auricolari, ma è comunque presente un adattatore jack cuffie USB-C.

Quest’ultimo è un accessorio indispensabile considerando che il terminale non ha il classico ingresso da 3,5 mm. Nella confezione sono inclusi anche il carica batteria e il cavo USB-C: attenzione, si tratta di un cavo piuttosto piccolo nel connettore, che permette di far “slittare” il terminale anche sotto carica. Con altri cavi USB-C la plastica del connettore potrebbe influire sul meccanismo a scorrimento.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Estetica

A livello estetico è certamente tra i terminali più belli, puliti 157.9 x 74.7 x 8.5 mm per 218 grammi. Già, non è un terminale discreto dal punto di vista dimensionale, e anche il tasca fa sentire tutto il suo peso. Esteticamente è però una vera gioia per gli occhi, ancor di più quando si accende il pannello, e ci si accorge che le cornici sono ormai un lontano ricordo del passato.

Il retro è sempre in ceramica, lucido, e con le ditate pronte ad essere sempre ben visibili al minimo tocco. E’ presente sul retro il classico sensore per le impronte digitali, che come vedremo in successione, evita di dover aprire la slitta continuamente per l’eventuale sblocco facciale. La camera doppia, invece, sembra davvero richiamare quella di iPhone X, disposta in verticale nell’angolo superiore sinistro.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Molto bello, non solo per le dimensioni, ma anche per la qualità, il display di questo Mi Mix 3: finalmente un’unità AMOLED da 6,39 pollici, con risoluzione FullHD+ 1080 x 2340 e aspect ratio 19,5:9.

Il display è tra i migliori che Xiaomi abbia montato su un proprio smartphone, luminoso, sempre leggibile, anche sotto la luce diretta del sole, e con mille personalizzazioni e calibrazioni, che consentiranno all’utente di trovare la soluzione più adatta ai propri gusti. Interessante notare come sia presente, oltre alla comoda modalità di lettura, anche quella in scala di grigi, che nelle ore notturna affatica poco la vista.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Da notare che oltre ai classici pulsanti accensione e bilanciere del volume, è presente anche un tasto per richiamare l’assistente virtuale. Davvero comodo, ma solo se si installa una versione globale del firmware.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Caratteristiche tecniche

Inutile dire che il terminale è tra i più fluidi nell’intero panorama. A sommesso parare di chi scrive si tratta di una fluidità paragonabile a quella di OnePlus 6 o OnePlus 6T, e la MIUI è tra le interfacce grafiche più veloci e che meglio sposano il concetto di minimalismo dell’era moderna. La scheda tecnica parla da sola, ed è inutile a star qui ad elencare che si tratta, al momento, di un terminale top di gamma.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Il processore è lo Snapdragon 845, 4x 2.8 GHz Kryo 385 Gold + 4x 1.7 GHz Kryo 385 Silver, con Adreno 630, e RAM da 6 o 8 GB a seconda della versione prescelta, con uno storage di 128 o 256 GB.

Nel quotidiano non si avverte il minimo lag, e il sistema è assolutamente fluido nel passaggio dall’una all’altra app, nell’apertura del multitasking, delle pagine web, nella visione di contenuti multimediali, nello scatto delle foto: Mi Mix 3 è semplicemente un fulmine.

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La slitta

Se dal punto di vista tecnico ed estetico non c’è nulla da obiettare, salvo dimensioni e peso non troppo contenuti, l’innovazione più importante è anche quella che potrebbe rappresentare croce e delizia del terminale. Partiamo subito col dire che, secondo noi, la soluzione adottata da Xiaomi è comunque valida, ma potrebbe non rappresentare il futuro, che sembra spostarsi verso display con “fori” per le fotocamere anteriori.

Le camere frontali sono infatti nascoste al di sotto del display, da mostrare facendo scorrere il pannello verso il basso. Lo scatto manuale della slitta è piuttosto duro e secco, ma anche resistente e solido. Non è comodissimo da effettuare, soprattutto perché il terminale è particolarmente scivoloso.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

E’ difficile, con una sola mano, mantenere ben salda la presa ed effettuare lo scatto: il retro in ceramica è scivoloso, il dito scorre sul display senza particolare grip (questo è un bene nell’uso quotidiano), e per questo a volte si fatica ad “aprire” il terminale. Sicuramente, la soluzione utilizzata da Oppo Find X, con una slitta meccanizzata, risulta essere più comoda (ma probabilmente più delicata).

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Fortunatamente, non sarà necessario ricorrere all’apertura della slitta tutte le volte che si utilizza il terminale. Anzi, questa operazione si renderà necessaria quasi esclusivamente per scattare selfie o utilizzare la camera frontale, quindi durante le videochiamate.

Questo perché è presente sul retro un sensore di impronte digitali, peraltro tra i più veloci, reattivi e precisi in circolazione. Lo sblocco facciale, che pur è presente, nella variante 2D, funziona sufficientemente bene, ma richiede l’apertura della slitta. Insomma, con la presenza del Touch ID sul retro, Xiaomi ha voluto lasciare all’utente la libertà di poter utilizzare il terminale senza dover necessariamente attivare la slitta.

Fotocamere

Xiaomi Mi Mix 3 ha quattro fotocamere, due sul retro e due sul frontale. La fotocamera posteriore ha un sensore di immagine 12MP Sony IMX363 con pixel 1.4μm e autofocus. La lente ha un’apertura f/1.8 e con stabilizzazione ottica delle immagini. L’altro modulo ha una lente teleobiettivo 2x e utilizza un sensore da 12MP con pixel 1.0μm. Sul fronte un’impressionante configurazione 24 + 2MP.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Questa volta Xiaomi è riuscita a stupirci per quel che concerne il reparto fotocamere, anche in considerazione del supporto alla intelligenza artificiale. La AI di Mi Mix 3 funziona davvero bene. In numerose occasioni gli scatti tramite riconoscimento automatico delle scene ci sono parse migliori delle controparti scattate senza filtro AI.

In generale le foto sono ricche di dettagli, tendono ad esaltare i colori, e riescono a catturare molti dettagli. Abbiamo notato un netto miglioramento rispetto al diretto predecessore anche negli scatti in notturna, con scatti apprezzabili, con un rumore di sottofondo ridotto, e con dettagli ben visibili.

Molto bello il software che offre numerosissime opzioni di scatto, come le foto con effetto studio. Non manca naturalmente la possibilità di scattare foto Ritratto, con un effetto bokeh apprezzabile.  Vi lasciamo ad una galleria di foto scattate con il terminale, senza applicazione di filtri ed effetti di post produzione.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Un plauso anche alla possibilità di registrare slow motion fino a 960FPS. Il risultato è incredibile. Si possono ottenere filmati 1080p a 240fps senza limiti di tempo, mentre lo slow-mo a 960fps è limitato a clip di pochi secondi. Per quel che concerne la registrazione video standard, si arriva a 4K a 60 fps.

Anche la fotocamera selfie è un miglioramento significativo rispetto al Mi Mix 2S. La doppia camera fa il suo lavoro, grazie alla dimensione dei pixel di 0.9μm per la camera principale, e al supporto 4-in-1 pixel binning. Anche in questo caso, la camera selfie permette di scattare Ritratti con sfocato di sottofondo, grazie al sensore di profondità 2MP.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Software

Quando si parla di Xiaomi, salvo rare eccezioni, la personalizzazione software è affidata alla MIUI. Si tratta di una delle più minimali ed apprezzabili. Si è già detto della velocità del software, ma occorre anche tenere in considerazione delle differenza tra le diverse edizioni, globali o cinesi.

In Italia Xiaomi Mi Mix 3 sarà rilasciato il prossimo 9 gennaio, mentre al momento lo si potrà acquistare nella sua variante cinese. Anche dopo la release globale la versione cinese resterà tra le più gettonate, perché permetterà di risparmiare parecchio sul prezzo di listino.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Da notare, peraltro, che sono state già rilasciate le versioni globali e multilingua: insomma, è tranquillamente possibile trasformare un Mi Mix 3 cinese in uno globale, con lingua italiana e servizi Google perfettamente funzionanti. La procedura di sblocco non è particolarmente difficile, ma nemmeno immediato, perché necessità anzitutto di un tempo di attesa minimo di 72 ore.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Ottime come sempre le gestures stile iPhone X per navigare la UI: insieme a OnePlus, Xiaomi è il produttore che meglio di tutti le ha implementate sui terminali Android. Super reattive e fluide, sono ormai diventate davvero parte integrante dell’esperienza d’uso quotidiana di un terminale con sistema Android.

Rimandiamo qualsiasi considerazione sull’autonomia, dato che non esiste ancora la versione ufficiale Globale del terminale. Al momento, con le varie ROM multilingua disponibili in rete, si arriva a coprire la classica giornata di utilizzo intenso.

Audio

C’è un piccolo particolare che merita attenzione: il reparto audio. Con Mi Mix 2 Xiaomi aveva davvero fatto bingo, considerando che all’altoparlante sul fondo si affiancava una capsula auricolare in grado di simulare l’effetto stereo.

Funzionava particolarmente bene, e per questo era auspicabile che la stessa esperienza fosse replicata anche su Mi Mix 3: così non è, l’audio è mono e dalla capsula auricolare non fuoriesce alcun suono durante la riproduzione dei contenuti multimediali. Che si tratti di un bug legato ad un software globale non ancora ufficiale? Ad ogni modo il volume è assolutamente soddisfacente, ma l’audio è solo mono.

Recensione Xiaomi Mi Mix 3, la slitta della discordia?

Conclusioni

Xiaomi Mi Mix 3 è, al netto di dimensioni e peso, uno degli smartphone più belli dal punto di vista estetico. Il sistema di slitta potrà non piacere a tutti, ma in fondo è intelligente: lo si potrà utilizzare solo per i selfie e le videochiamate.

Prestazioni al top e reparto fotografico davvero interessante, questa volta in grado di reggere il confronto con altri top di gamma. Anche il prezzo è particolarmente interessante, considerando che su GearBest costa meno di 500 euro.

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PRO

  • Estetica
  • Reparto fotocamere
  • Display
  • Rapporto qualità prezzo
  • Fulminio e prestante
  • Touch ID preciso e veloce
  • Pad di ricarica wireless incluso
  • Slow mo a 960 fps

CONTRO

  • Audio mono
  • Grande e pesante

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