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Recensione OnePlus 6, a questo prezzo non c’è storia

Ci siamo lasciati, solo sei mesi fa, con l’ottimo OnePlus 5T (di cui potete leggere qui la recensione), e a distanza di così poco tempo era difficile tornare a stupire. E’ vero, probabilmente OnePlus 6T arriverà entro la fine dell’anno, ma questa è la filosofia della società a cui bisogna abituarsi: se siete ora alla ricerca di uno smartphone top non potete non prendere in considerazione OnePlus 6. Il perché nella nostra recensione.

Unboxing

La confezione di vendita ricalca completamente quella di OnePlus 5T, bianca, candida, con il solo logo 1+ impresso in alto e un timido numero 6 che svetta sulla parte centrale, giusto per rendere l’idea del modello. All’interno della confezione, oltre il terminale è presente anche il Dash Charge e una cover minimal, trasparente ma con tonalità scura. Prendendolo in mano si avverte di essere di fronte ad un terminale di fascia alta, tra i migliori di sempre a livello di costruzione e rifiniture. Stessa sensazione che avevamo percepito con il precedente modello.

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Display

Il prezzo da novanta lo si percepisce si da subito, l’ampio schermo. Si tratta di un display Optic AMOLED da 6,28 pollici, inserito all’interno di un corpo che, sorprendentemente, non è più grande del OnePlus 5T. La tacca in alto c’è, anche se molto più piccola di quella scelta da altri top di gamma. Il display è una gioia per gli occhi, che per qualità non ha eguali. Valgono a questo proposito tutte le impressioni avute con il 5T, che riconfermiamo in pieno: i colori sono sgargianti, ben calibrati, avvolgenti e non virano minimamente al cambio di angolazione. Il display è “vivo” e i colori risultano allo stesso tempo naturali, con neri perfetti.

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Ci aveva stupito il bianco del OnePlus 5T e continuano a stupirci i bianchi di OnePlus 6, davvero pregevoli. Il display si legge bene in qualsiasi condizione di luce, gode di numerose opzioni di calibrazione, che permettono di ottenere i colori desiderati. Per non parlare delle due differenti modalità di visualizzazione notturna e lettura, che tendono ad affaticare il meno possibile la vista nelle ore più buie e quando si usa il terminale per la lettura. Un tocco di classe presente sul 5T, che ritroviamo in questo OnePlus 6.

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Probabilmente il livello di luminosità non è tra i più alti nella fascia degli smartphone top di gamma, e la risoluzione FullHD+ non eguaglierà gli schermi QHD: non importa, OnePlus 6 ha uno schermo che non teme confronti e nel quotidiano non ci sarà modo di non apprezzare lo schermo. E’ verò c’è il notch, ma…

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Il notch

Alla release di iPhone X, chi scrive, si schierò subito dalla parte dei detrattori. Una tacca nera in bella vista sulla parte alta dello schermo suonava allora come una caduta di stile. Con il tempo, probabilmente, il pubblico ci ha fatto l’occhio, e su OnePlus 6 non ci sta per niente male. E’ molto più ridotta di quella presente sullo smartphone Apple e, grazie ad una semplice magia software, la si può completamente eliminare. Complice il display AMOLED, che trasforma la barra in alto in un nero profondo, tanto da sembrare spenta e far sparire completamente la tacca nera.

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Che piaccia, o no, OnePlus 6 ha la soluzione per tutti i gusti. Con notch attivo si gode di un display veramente immenso, dove le cornici sono state ottimizzate al meglio, anche più di OnePlus 5T. Lo si nota soprattutto sulla parte inferiore, dove c’è meno spazio tra display e cornice inferiore. Un terminale che dal punto di vista delle dimensioni è assolutamente tra i più ottimizzati e proporzionati. Peccato per il peso che cresce leggermente rispetto al predecessore: 177 grammi contro i 62 del predecessore.

Estetica

Se non fosse per il notch frontale, per una diversa disposizione dei tasti laterali e per la disposizione della camera posteriore si 5T e OnePlus 6 potrebbero paragonarsi da un punto di vista estetico. Lo si può comunque fare, ma con le differenze appena citate. E’ un male che somigli al predecessore? Assolutamente no, lo smartphone è tra i più belli attualmente in commercio, a dire il vero molto simile ad altri terminali di fascia alta, che stanno adottando la tacca sul frontale.

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Occhio, però, ai particolari. Ospita, ad esempio, linee delle antenne davvero ridotte, quasi invisibili, mentre il tasto mute è stato spostato dalla sinistra (OnePlus 5T) al lato destro. Per chi non è mancino si tratta di una novità non di poco conto, considerando che adesso si raggiunge ancor meglio. Il bilanciere del volume è stato spostato invece sulla sinistra, e anche il tasto Power è adesso speculare rispetto a OnePlus 5T, trovandosi sulla destra, poco sotto il pulsante mute.

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Insomma, il telefono può sembrare familiare nell’estetica, soprattutto a coloro che hanno avuto in mano un OnePlus 5T, ma non è secondo a nessuno per costruzione e materiali, soprattutto in considerazione del prezzo.

E’ sulla parte posteriore che si trovano altri cambiamenti: non solo è stata spostata la doppia fotocamera in posizione verticale e centrale, ma anche il sensore di impronte digitali è stato ridisegnato: esteticamente sembra ancor più moderno di quello posto su OnePlus 5T, anche se quest’ultimo risultava probabilmente più comodo per via di una forma rotonda più grande. In ogni caso, il sensore Touch ID di OnePlus 6 risulta assolutamente fulmineo e preciso, ma ancor meglio è il fatto che potrete farne a meno, per via di un Face ID ancor più veloce e preciso.

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OnePlus 6 presenta ancora il jack per cuffie da 3,5 mm sulla cornice più bassa, mentre al fianco vi è l’unico speaker presente. Naturalmente, sul fondo trova spazio anche il connettore USB-C. Venendo alle mancanza, OnePlus 6 ha deciso di non implementare la ricarica wireless (probabilmente ci sarà su OnePlus 6T?), mentre il connettore USB-C non supporta lo standard Power Delivery. Su questo, però, c’è da dire che la ricarica Dash proprietaria è tra le più veloci e apprezzabili di sempre.

Specifiche tecniche

Scontato a dirsi, ma meglio ribadire: OnePlus 6, soprattutto nella versione con 8 GB di RAM da noi testata, è tra i terminali più veloci sul mercato, secondo a nessuno. Ad affiancare lo schermo OLED da 6,28 pollici ci sono caratteristiche al top, come il processore Snapdragon 845, 6/8 GB di RAM, storage da  64/128 o 256GB, con supporto Dual SIM. La batteria da all’interno del OnePlus 6 fa leggermente peggio di OnePlus 5T, ma è comunque un valido alleato per superare senza patemi d’animo l’intera giornata stress.

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Tra le caratteristiche certificate non c’è quella per la resistenza all’acqua. OnePlus specifica che il terminale è comunque protetto contro i liquidi, e che la mancanza della certificazione è solo una questione di forma (probabilmente legata ai costi). Ad ogni modo, in caso di danni da liquido non sarà possibile attivarne la garanzia. Non ci sentiamo di criticare la mancanza della certificazione formale; non dimentichiamo, infatti, che sebbene altre case certifichino lo smartphone come IP68, non offrono comunque garanzia da danni da liquido.

Camera e multimedia

OnePlus 6 è un passo in avanti evidente anche dal punto di vista multimediale. Sebbene il sensore principale rimanga da 16 MP, aumentano le dimensioni del singolo pixel, adesso pari a 1,22 micron, unita alla presenza della stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS) e una lente fon larghezza focale 1,7, tutte caratteristiche che aiutano il terminale a competere anche nel campo delle foto notturne.

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Foto

Il sensore secondario è 20MP, ​​lo stesso utilizzato su OnePlus 5T, che ha l’unico scopo di gestire le informazioni di profondità nella modalità Ritratto. Peccato, poteva essere un ottimo supporto alle foto in condizioni di scarsa illuminazione trucchi o poteva essere utilizzato per funzioni di teleobiettivo.

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Ad ogni modo, OnePlus 6 scatta foto di assoluta qualità in pieno giorno e in condizioni di luce perfette, così come fa un buon lavoro con la modalità Ritratto, e nei video grazie alla presenza della stabilizzazione ottica.

A livello hardware, il sensore utilizzato da OnePlus è il Sony IMX519, in grado di catturare maggiore luce rispetto a qualsiasi OnePlus precedente, mentre la qualità finale di ogni scatto viene coadiuvata a dovere dal processore d’immagine del Qualcomm Snapdragon 845, in grado di eliminare alcune imperfezioni e migliorare anche gli scatti in notturna. In ogni caso, in condizioni di luce scarsa, OnePlus 6 si sente ancora un filo indietro rispetto ad altri top di gamma, come Galaxy S9+ e P20 Pro di Huawei, che costano di listino quasi il doppio.

Il software fotografico di OnePlus è lo stesso, tendenzialmente, apprezzato su OnePlus 5T, salvo che per l’aggiunta di alcuni effetti nella modalità Ritratto. Si tratta di un’app assolutamente semplice da usare, con poche modalità di scatto o di registrazione, anche se quelle realmente interessanti ci sono tutte. Ad esempio lo slow motion, migliorato rispetto al passato, adesso in grado di raggiungere i 480FPS a 720P, e i 240FPS a 1080P.

Sul frontale insiste lo stesso sensore da 16MP presente sulle ultime due generazioni di OnePlus, ma a livello software è stata aggiunta la possibilità di scattare Ritratti anche con la camera selfie.

Video

Per quanto riguarda i video, OnePlus 6 offre registrazioni fino a 4K a 60 FPS (per un massimo di 5 minuti). Utilizzando invece la modalità di ripresa 4K a 30 fps, o 1080p a 30 o 60 fotogrammi al secondo, si guadagna la stabilizzazione elettronica e ottica, ed è un valore aggiunto.

Lo slow motion, come già accennato offre 480fps a 720p e 240fps a 1080p, una gioia da utilizzare, anche se il filmato è limitato a un minuto di registrazione reale, che si traduce comunque in oltre 10 minuti di video slo-mo a 480 fps, dunque assolutamente apprezzabile.

Software

Sul software c’è assolutamente da replicare il commento positivo che avevamo già dato al modello 5T, con delle novità che ne migliorano ancor di più l’esperienza d’uso. OnePlus sembra aver capito che il software è una pedina importante da affiancare all’hardware. La Oxygen UI è tra le interfacce Android da preferire. Da un lato restituisce l’esperienza stock, che male non fa, ma dall’altro aggiunge piccolissime personalizzazioni che rendono il terminale assolutamente efficiente. Ad esempio, è possibile inserire widget, contatti rapidi e altre funzionalità in una sorta di assistente da richiamare con uno swipe da sinistra verso destra. Il launcher di sistema permette, senza risultare in alcun modo pesante, di cambiare layout, modificare le icone, e accedere come sui Pixel a funzioni rapide per ciascuna app.

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Tante, come si è già accennato, le possibilità di personalizzare i colori del display, il tema preferito (chiaro, scuro), di modificare le icone della status bar, come quella della batteria,  di inserire gesti personalizzati. Insomma, un Android stock in cui si innestano piccole chicche, che solitamente un utente Android è costretto a ricercare in launcher alternativi. Piccola, grande pecca è ancora l’assenza di una modalità d’uso ad una mano. Se Xiaomi e Huawei ne hanno fatto una vera filosofia, essendo sufficiente uno slide per ridurre l’intera UI, così da poterla usare con una mano, OnePlus sembra essersene dimenticata.

Tra le altre chicche del software l’ambient display, che risveglia lo schermo alla ricezione di ogni notifica, mostrando l’anteprima dei messaggi. Ancora, sollevando il display dalla scrivania si potrà leggere l’ora e verificare la presenza di  notifiche tramite icone bianche stagliate su sfondo nero (in quest’ultimo caso il telefono non sarà sbloccato dal volto).

Le novità

Tra le novità di particolare interesse quella intitolata Modalità Gioco. Durante una sessione videoludica è possibile scegliere se rispondere alle chiamate in viva voce, bloccare le notifiche, disattivare il risparmio batteria o la luminosità automatica, ottimizzando peraltro la rete, limitando la banda per le app eventualmente in uso in background, così da dare il massimo nelle sessioni di gioco multiplayer.

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Gesture stile iPhone X

Altra novità, in realtà già presente da tempo su OnePlus 5T (dapprima solo in versione beta, poi anche stabile) è la presenza delle gesture stile iPhone X. Anche in questo caso si tratta di una vera e propria chicca, che permette di utilizzare l’intero display senza fastidiosi pulsanti virtuali sulla nav bar in basso.  Slide verso l’alto permettono di tornare alla home, verso il centro permettono di attivare il multitasking, mentre slide in alto dalla parte destra e sinistra fungono da pulsanti indietro. Dopo averci fatto l’abitudine difficilmente si potrà utilizzare un telefono con i pulsanti virtuali classici.

Recensione OnePlus 6, a questo prezzo non c’è storia

Confronto fotografico OnePlus 5T vs OnePlus 6

Ecco un confronto fotografico tra OnePlus 5T e OnePlus 6, con particolare attenzione alle differenze: notch frontale sul 6, e cornice inferiore ridotta soprattutto sul bordo inferiore. Sul posteriore camera e touch ID differenti.

Recensione OnePlus 6, a questo prezzo non c’è storia

Conclusioni

Diversamente da quanto accade con tutte le altre recensioni vogliamo concludere in due diversi modi. Una prima conclusione, a livello generale, è che OnePlus 6 è tra i migliori smartphone attualmente disponibili sul mercato, soprattutto in virtù del prezzo di listino, 519 euro nella versione 6/64GB, e 569 in nella variante 8/128 GB. Si tratta di un telefono massimamente performante, che fa bene in qualsiasi reparto, che eccelle in velocità e affidabilità nell’utilizzo quotidiano. Migliorato il reparto multimediale, mantenendo tutti i PRO di OnePlus 5T.

Vale la pena aggiornare da 5T a OnePlus 6?

La seconda conclusione riguarda proprio l’eventuale upgrade da OnePlus 5T a OnePlus 6. Ne vale la pena? Se siete amanti dell’ultima versione i motivi per l’aggiornamento non mancano di certo: display più grande a parità di dimensioni complessive del terminale, corpo macchina fotografica migliorata.

Al di là di questa valutazione, però, ci si potrebbe ancora accontentare del OnePlus 5T. Attenzione, non perché OnePlus 6 non sia valido (tutt’altro è tra i migliori smartphone sul mercato), ma solo per i meriti del precedente modello, ancora assolutamente attuale e in grado di competere sulla scena top.

Prezzi e disponibilità

OnePlus 6 è il terminale con il miglior rapporto qualità prezzo. Si parte da 519 euro per il modello con 6 GB di RAM e 64 GB di memoria integrata, per salire a 569 euro per il modello 8/128 GB. Esiste poi una variante da 619 euro con 8 GB di RAM e 256 GB di storage. Mentre quest’ultimo esiste solo nella variante Midnight Black, le altre sono sibilinibili anche nella colorazione Mirror Black, quindi a specchio. In più, da poco disponibile sul mercato la Silk White, con retro bianco, nella variante da 8GB di RAM e 128 di storage integrato.Recensione OnePlus 6, a questo prezzo non c’è storia

Su Amazon si acquistano a partire da questo indirizzo, anche se attualmente, spesso e volentieri scarseggia in catalogo.

PRO

  • Esteticamente il top
  • Ben costruito
  • Display
  • Rapporto schermo/corpo
  • Ricarica Dash velocissima
  • Camera migliorata (da OnePlus 5T)
  • Tasto mute fisico
  • Face ID e Touch ID fulminei
  • Rapporto qualità prezzo

CONTRO

  • Altoparlante Mono
  • Più pesante del 5T
  • Manca la modalità a una mano (via software)

Scheda

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REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità D'uso
Prestazioni
Qualità/prezzo

In sintesi

OnePlus 6 è ancora una volta una delle migliori scelte per chi vuole acquistare uno smartphone top. Senza dubbio la migliore per chi guarda al rapporto qualità prezzo impareggiabile.

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