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Sony Airpeak è il progetto sui droni dedicato ai creatori video

Sony vuole una fetta più grande nel mercato dei droni. Lo dimostra il progetto chiamato Airpeak appena annunciato dal gigante giapponese, con il quale «Si sosterrà la creatività dei creatori di video nella massima misura possibile», si legge nel criptico comunicato stampa. Sembra cioè che Sony miri a sfidare produttori di droni del calibro di DJI, Parrot e Skydio, il che ha molto senso data l’esperienza dell’azienda nel mercato delle fotocamere, dalle compatte a quelle a pieno formato, fino alle più recenti mirrorless.

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Soprattutto i vlogger o i registi indipendenti che già usano apparecchiature Sony potrebbero effettivamente essere attratti da un drone che utilizza tecnologie simili. Se non altro, renderebbe molto più facile combinare le riprese o effettuare la color correction dei file sfornati. Nel comunicato stampa Sony mette in evidenza il fatto che i droni abbiano portato «Efficienza nel flusso di lavoro e un notevole risparmio energetico nel settore industriale. Sony ha creato il marchio “Airpeak” per riflettere la propria aspirazione nel contribuire in questa ulteriore evoluzione e nella creazione di un valore senza precedenti attraverso la propria tecnologia di imaging e di rilevamento delle tecnologie 3D (Reality, Real-time e Remote)».

Non si capisce quindi se si tratta di un progetto che sfornerà poi droni destinati alle aziende o ai consumatori comuni. Sony infatti sta già collaborando con Aerosense nello sviluppo di droni destinati al settore business. Anche perché raccogliere successi nel mercato consumer dei droni non è cosa facile. GoPro pensava di poter concorrere con DJI quando nel 2016 ha presentato il quadricottero Karma che, come la storia ci ha poi dimostrato, si è invece rivelato un fallimento commerciale.

In questo caso però la situazione è leggermente diversa. Di recente infatti DJI ha visto crescere nei suoi confronti l’ostilità del governo americano per via del fatto che la sua tecnologia viene prodotta in Cina. Sony potrebbe perciò essere favorita in questo senso, visto che si tratta di una società giapponese. Il problema adesso invece sta nella pandemia di coronavirus ancora in corso, che riduce sensibilmente le occasioni per poter uscire di casa e far volare i propri droni: si spera che la situazione migliori per la primavera del 2021, quando la società andrà fino in fondo col progetto Airpeak.

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