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Sta arrivando Xcode 3, la vera gioia degli sviluppatori

Migliora e non di poco Xcode e tutta la famiglia degli strumenti di sviluppo e compilazione di Apple per MacOsX. Il pezzo centrale è Xcode, che Apple aveva presentato alla fine dell’ottobre 2003 con MacOS X 10.3, lavorando sui tool Project Builder ereditati da NeXT. Insieme alla nuova versione 3.0 (che verrà  rilasciata insieme a Leopard) di Xcode c’è anche la nuova versione di Interface Builder, la parte utilizzata per sviluppare in maniera più facile tramite una interfaccia grafica proprio le interfacce dei programmi. Vediamo quali sono le novità  principali (delle quali siamo venuti a conoscenza) di Xcode.

Innanzitutto è migliorata la funzione di editing del codice, vale a dire l’ambiente in cui si scrive. Passaggio fondamentale per consentire agli sviluppatori di essere più a loro agio e poter lavorare in maniera più produttiva. Ricordiamo anche che Xcode consente di lavorare con una serie di linguaggi poi compilabili tramite GCC oppure i nuovi compilatori (ancora in beta) di Intel sui quali torneremo tra poco, con una serie di linguaggi tra cui C, C++, Objective-C++, Java, Apple Script, Objective-C (e anche la versione due, sulla quale torneremo tra un attimo), con modelli di programmazione non limitati ai soli Cocoa, Carbon e Java. Ci sono infatti anche GnuPascal, FreePascal, Ada e altri programmi supportati da terze parti.

Migliorato distcc, il sistema sviluppato dal Progetto Samba per la distribuzione del codice da compilare tra più macchine sulle quali funzioni un daemon in grado di raccogliere e ottimizzare la compilazione del codice binario dal sorgete: non è ancora chiaro se verrà  recuperata invece la compatibilità  di Dedicated Network Builds con Bonjour, persa nella distribuzione Xcode 2.3, la prima maggiore presentata nel maggio 2006 (e che integrava anche WebObjects) dopo quella del 2005, la 2.1, che aveva portato la compatibilità  con Intel.

Tra le funzioni aggiuntive di Xcode 3, ci sono adesso gli Snapshot, cioè delle “fotografie” del codice che permettono casomai si fosse sbagliato, di poter tornare ad uno stato precedente senza dover impazzire a gestire versioni differenti. Gli Snapshot possono essere multipli, e concettualmente vengono utilizzati prima di arrivare al versionamento tramite CVS, permettendo di lavorare così a stati definiti su codice non ancora stabilizzato. Un esempio è se si vuole fare un cambio del nome della classe di un elemento, che Xcode traduce automaticamente a tutti i file del progetto e opera contemporaneamente prima e dopo uno snapshot con indicazioni molto chiare ed esplicite del “before and after” delle varie operazioni.

Potenziate anche le funzionalità  di Debugger, che Apple dice “Adesso vorrete sbagliare per poterle provare”. Potenziato anche il sistema di misurazione della performance del codice grazie ad Xray, una raccolta di tool per misurare gli effetti del codice sulla macchina (consumo memoria, processore etc) ma con una interfaccia assolutamente alla “Garage Band”: stessa interfaccia dell’applicazione consumer addirittura con i singoli strumenti che si pescano dalla libreria e si trascinano come nel programma di musica, più una “master track” dalla quale è possibile rivedere cosa succede in un secondo momento dopo l’esecuzione del codice.

Anche Interface Builder 3 è completamente diverso e molto più utilizzabile. Interface Builder integrato ovviamente con Core Animations e tutte le novità  delle interfacce, consente adesso di creare in maniera molto più facile le interfacce dei programmi.

La novità  di cui si accennava prima, vale a dire Objective-C 2, porta con sé anche un importante passaggio di epoca: non è compatibile con Tiger e quindi non sarà  possibile far funzionare i binari compilati partendo da questa evoluzione del linguaggio sui vecchi sistemi operativi. Sarà  inoltre possibile far funzionare Xcode 2 e 3 fianco a fianco. E non è l’unica novità : Xcode 3 infatti ha il doppio supporto 64 bit: universal binary per powerPc 32 bit, 64 bit (G5), Intel 32 e 64 bit. Tra l’altro, grazie a Garbage collector, la gestione della memoria adesso viene gestita automaticamente: prima solo i linguaggi di scripting e Java avevano questa funzione automatica nei compilatori. La novità  farà  davvero piacere ai programmatori perché semplifica di molto la vita il non dover andare alla ricerca degli oggetti diventati inutili nel codice e terminarli.

Veniamo al nuovo compilatore Intel, ancora in beta, che ha un discreto costo (circa 800 dollari). E’ sicuramente meglio di Gcc perché l’azienda conosce “meglio” i suoi processori (tant’è che nelle cause intentate da Amd e che hanno coinvolto l’antitrust proprio quello dei compilatori di Intel è stato uno degli elementi giudicati svantaggianti la concorrenza). Il codice, senza alcun cambiamento di architettura, può diventare anche il 30% più veloce, con una ottimizzazione davvero notevole, considerando che siamo ancora in una fase – per quanto avanzata – comunque di beta.

Sempre Xcode 3 porta con sé un modo più veloce e immediato per presentare la documentazione delle Api relative al codice che si sta scrivendo: il programma infatti pesca anche via Internet dal sito di Apple gli esempi relativi, offrendo così una massa di aiuti notevoli per sbrogliare situazioni complesse e allo stesso tempo aiutare i meno esperti.

Con Mac OS X 10.4, se i nostri lettori più “tecnici” si ricordano, era stato dato l’annuncio sospirato a lungo di interfacce di programmazione definitivamente stabili: farà  piacere sapere che l’annuncio è stato in sostanza rispettato con 10.5. Il trucco c’è, però: adesso se ne aggiungono anche molte altre completamente nuove, così come sempre nuove librerie pieni di funzioni (ad esempio, da questo punto di vista Core Animations) che, se da un lato arricchiscono, dall’altro creano anche un po’ di “imbarazzo della scelta” in chi deve implementarle…

Infine, grazie alla politica di apertura delle tecnologie di Sun Microsystems, adesso arriva anche il tool DTrace, parte di Sun Solaris 10, che permette di fare la risoluzione di problemi in tempo reale con tracciatura dinamica completa. Il software, considerato uno dei migliori di sempre per la risoluzione in tempo reale dei problemi di sistemi e di applicazioni, è sicuramente uno strumento molto potente, ancora di più di ktrace che è stato sviluppato in ambiente FreeBSD e che era presente nelle edizioni server di MacOs X.

Per permettere agli sviluppatori di utilizzare il codice 64bit sui MacPro con Intel Apple ha rilasciato nel frattempo XCode 2.4: (si veda questa pagina) del sito dedicato agli sviluppatori.

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