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Tim Berners Lee, l’inventore di Internet, e l’elogio a Steve Jobs

 Tim Berners Lee riconosce la centralità del ruolo di Steve Jobs nell’invenzione del World Wide Web, che oggi festeggia il suo 25° anniversario (Macity ne parla qui). Berners Lee, che ha utilizzato un computer NeXT per materializzare il suo progetto, in un post sul suo blog personale intitolato “Steve Jobs and the actually usable computer”, il giorno dopo la morte del fondatore di Apple scrive un vero e proprio elogio a Steve Jobs, insistendo molto sul dono fatto da Steve al mondo intero “nel voler ottenere computer utilizzabili da tutti e non esasperanti”.

Il ruolo di Jobs nel progetto di Tim Berners Lee è stato concreto: il ricercatore del Cern ha utilizzato come primo Server Web il computer NeXT Cube, un computer oggi dimenticato, ma che porta le impronte digitali di un genio che ha cambiato con le sue intuizioni la storia del mondo: Steve Jobs. La macchina usata era un NeXT, prodotto quindi dall’azienda che Steve Jobs aveva generato dopo il suo burrascoso addio ad Apple. Tim Berners Lee ha in più occasioni dato merito proprio a Jobs, per avere avuto l’ossessione «del computer realmente usabile» e che questo ha dato un fondamentale contributo alla nascita di Internet e in questo post, racconta come la scelta di utilizzare NeXT non sia stata casuale.

Una scelta ragionata, quella dell’ingegnere informatico britannico, e legata alla facilità di utilizzo del computer nella programmazione del software: “Il NeXT era un computer brillante – scrive Tim Berners Lee -. Nel mio programma di posta elettronica sul mio computer NeXT ho trovato un messaggio di benvenuto di Steve, nel quale spiegava che non avevamo tra le mani un personal computer, ma un computer interpersonale. Ed era davvero così: programmare il World Wide Web è stato davvero facile su NeXT: avevo già a disposizione un software module, il text object, un editore multifont. Ho dovuto solo creare un oggetto ipertestuale e aggiungere il codice Internet. Questa è una piattaforma, qualcosa che permette di costruire evitandoti un sacco di lavoro”.

Steve Jobs Next

A Steve Jobs Tim Berners Lee riconosce il merito di aver investito energie e risorse in un progetto come NeXT, il cui software NeXTstep – un sistema operativo Unix basato su kernel Mach con codice BSD Unix – è alla base del sistema operativo Mac OS e di iOS: “La NeXT aveva introdotto moltissime novità (forse troppe!) contemporaneamente – si legge nel post di Tim Berners Lee -: il disco magnetico ottico innovativo, il linguaggio Objective-C, il display PostScript per l’interfaccia grafica, il Microkernel Mach, la programmazione orientata agli oggetti. Certo, i dischi ottici si erano rivelati inaffidabili e i prezzi non si sono mai abbassati. Ma Steve e NeXTStep hanno finito per essere la salvezza di Apple”.

Tim Berners Lee ricorda anche che lui e Jobs si sono quasi incontrati una volta, a una riunione di sviluppatori di NeXT in Francia. Tim aveva posizionato assieme al suo collega Robert Cailliau su uno dei tavoli nella sala il progetto del World Wide Web app e Steve aveva incominciato a girare tra i diversi stand e a discutere di ciascun progetto; dovette lasciare la sala prima di arrivare al tavolo del WWW. Per Tim Berners Lee, allora come quando ha scritto il suo elogio, Steve è “un campione di tecnologia utilizzabile”.

Il computer NeXT utilizzato da Tim Berners-Lee come primo Server Web oggi è esposto al Museo Microcosm del Cern di Ginevra.

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