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Tony Blevins è il Terminator di Apple per fornitori e taglio dei costi

Il Wall Street Journal ha pubblicato un profilo di Tony Blevins, vice presidente Apple responsabile degli appalti, ex uomo IBM (come Tim Cook) che ha iniziato letteralmente dal basso, a partire dalle forniture di base… come ad esempio quelle per la carta igienica. Da qui in poi è stata un’escalation, passando per le trattative per fornitura di componenti per iPod per passare a componenti chiave per altri dispositivi di punta di Apple.

In qualità di responsabile dell’approvvigionament della multinazionale di Cupertino, il compito di Blevins è ottenere dai fornitori  prezzi migliori ed elaborare strategie che consentono di ottenere accordi favorevoli, un compito che svolge così bene al punto che il suo soprannome è “Blevinator” (un gioco di parole tra il suo cognome e Terminator).

Un ex dipendente spiega che il filo conduttore voluto da Tim Cook dopo essere stato assunto da Steve Jobs era che «Il 10% di risparmio sull’acquisto di componenti permette di aumentare i profitti più rapidamente rispetto alla vendita di più computer». Blevins è stato, ad esempio, un elemento-chiave nell’invogliare i fornitori Apple a non pagare le royalty a Qualcomm nella fase di controversia tra Cupertino e il produttore di chip.  È in grado di negoziare con grossisti, imporre particolari costruttivi e gestire fornitori nell’ambito dei semiconduttori.

Chi è Tony Blevins, il vice presidente Apple responsabile degli appalti con i fornitori

Le sue capacità di negoziazione – riporta il giornale USA – sono apprezzate in Apple al punto che il CEO, Tim Cook, lo ha scelto anche per le trattative legate all’Apple Park, il nuovo campus di Apple. Per ottenere le offerte per il vetro curvo usato nella struttura, Blevins ha invitato alcuni costruttori a Hong Kong, li ha fatti accomodare in differenti sale riunioni passando da una stanza all’altra fino ad ottenere il prezzo più basso, facendo risparmiare ad Apple milioni di dollari. Un altro aneddoto racconta l’insoddisfazione dei termini di un contratto con UPS, rispedito al mittente … tramite FedEx.

Quando è necessario il dirigente non esista a mollare fornitori; è successo ad esempio con STMicroelectronics che nel 2013 rifiutava di abbassare il prezzo dei sensori-giroscopi, portando Apple a scegliere un diverso fornitore, e facendo perdere all’azienda italo-francese quasi 150 milioni di dollari

Tony Blevins è noto anche perché si fa rispettare dai fornitori i quali devono onorare  accordi di non divulgazione, il cui mancato rispetto può comportare sanzioni pecuniarie. Nel 2017 Japan Display ha rivelato di avere ricevuto ordini per schermi a cristalli liquidi e il Wall Stret Journal confermò successivamente che Apple era uno dei produttori di smartphone interessato agli LCD, indiscrezione che creò non pochi problemi al fornitore giapponese. «Mr. Blevins chiamò un alto dirigente di Japan Display accusandolo di violazione degli accordi di riservatezza con Apple», è stato riferito al Wall Street Journal, chiedendo «Sei stupido?».

Apple ha chiesto a Japan Display il pagamento di 5 milioni di dollari per avere violato gli accordi di non divulgazione. L’azienda giapponese non ha pagato ma ha promesso di presentare in anticipo i materiali per le conferenze stampa a Apple permettendo a quest’ultima di esaminarli prima delle presentazioni. Un dirigente di Japan Display ha riferito al quotidiano di affari e finanza statunitense che gli accordi di fornitura con Apple sono “tortuosi”.

Altro esempio di contrattazione è con Imagination Technologies, azienda che in passato ha fornito in licenza suoi chip grafici per dispositivi mobili. Al momento della rinegoziazione del contratto nel 2017, Apple ha fatto sapere che stava lavorando sui propri processori e che sarebbe stata in grado di liberarsi dalla società inglese. Il capo dell’azienda inglese ha comunicato alla stampa queste informazioni, causando un crollo della sua azione in borsa, essendo Apple il suo principale cliente.

Anche se la Mela aveva effettivamente intenzione di lavorare in proprio sui chip grafici, la minaccia era forse un semplice modo per fare pressione e ottenere condizioni migliori. Oggi Imagination Technologies è di proprietà di un fondo di investimento cinese. All’inizio del mese, è stato a- a sorpresa – firmato un nuovo accordo pluriennale con Apple, in sostituzione di quello del 2014. Potrebbero esserci diversi motivi dietro questa scelta e, tra questi, sicuramente condizioni finanziarie più favorevoli per Apple rispetto al passato.

Alla richiesta di commenti per il Wall Street Journal, Blevins ha preferito non rispondere, limitandosi a dichiarare che è «Un fedele uomo dell’azienda». Tutti gli articoli di Macitynet che parlano di Apple sono disponibili da questa pagina.

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