I principali gruppi automobilistici tedeschi, tra cui Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz, insieme ad altri importanti attori del settore tecnologico e della componentistica, hanno sottoscritto un memorandum d’intesa per la creazione congiunta di una piattaforma software avanzata per le auto. Lo scopo è quello di controbattere all’attuale strapotere, in questo settore, della concorrenza USA e sopratutto dei marchi cinesi.
In altri termini, l’accordo punta a rafforzare la competitività europea in un ambito sempre più dominato da colossi tecnologici statunitensi, puntando a una piattaforma con un maggiore controllo sulle architetture digitali dei veicoli del futuro. Il progetto è sostenuto dalla VDA (Verband der Automobilindustrie), storica associazione dell’industria automobilistica tedesca le cui origini risalgono al 1901.
L’iniziativa prevede lo sviluppo di uno stack software comune, open source e indipendente dal marchio, che potrà essere adottato nei modelli di auto dei diversi produttori. Il nuovo sistema sarà modulare, in grado di supportare differenti funzionalità – dall’infotainment agli assistenti alla guida – e sarà utilizzabile in toto o in parte a seconda delle esigenze di ciascuna azienda.
Il rilascio della versione base è previsto entro il 2026, mentre i primi veicoli di serie equipaggiati con tale architettura dovrebbero arrivare sul mercato nel 2030.
Alla base del progetto c’è la volontà di costruire un ecosistema software condiviso, robusto e sicuro, riducendo i costi di sviluppo e accelerando i tempi di innovazione grazie alla collaborazione e alla condivisione del codice. Il codice sorgente sarà pubblicato sotto la supervisione della Eclipse Foundation e prenderà le mosse dal già avviato progetto S-Core.
Oltre ai tre gruppi automobilistici, fanno parte del consorzio anche fornitori storici come Bosch, Continental, ZF Friedrichshafen e Valeo (tramite la divisione Brain), insieme agli sviluppatori software specializzati ETAS, Qorix e Vector.
Anche Magnus Östberg, Chief Software Officer di Mercedes-Benz, ha ribadito l’importanza di adottare standard aperti, considerandoli fondamentali per mantenere elevata la capacità di innovazione e flessibilità del settore. Secondo il dirigente, contribuire attivamente allo sviluppo di un ecosistema condiviso è un modo concreto per guidare il futuro del software nelle auto.
Nel frattempo, Bosch ha annunciato un investimento aggiuntivo di 2,5 miliardi di euro (pari a circa 2,9 miliardi di dollari) in intelligenza artificiale entro il 2027. L’AD del gruppo, Stefan Hartung, ha evidenziato i rischi legati a una regolamentazione europea troppo restrittiva, che potrebbe rallentare l’adozione dell’AI, considerata cruciale sia per il software automotive che per la progettazione e produzione dei veicoli
.L’alleanza, sebbene partita con membri della VDA, rimane aperta ad altri soggetti europei e dunque potrebbe espandersi in futuro, potendo anche accogliere eventuali soggetti internazionali intenzionati a contribuire allo sviluppo di un’infrastruttura digitale condivisa per il futuro della mobilità.
Per decenni i costruttori tedeschi sono stati all’apice del settore, ma la diffusione delle auto elettriche basate sul software, vedi Tesla e marchi cinesi, si sta facendo sentire sempre più. Secondo alcuni osservatori, tenendo conto del ritardo e delle tempistiche dell’iniziativa, potrebbe già essere troppo tardi.
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