Protagonisti

I libri su Steve Jobs non mancano ma la prima e unica biografia autorizzata dall'ex ceo della Mela arriverà in edizione originale in inglese il 21 novembre ed è già ordinabile anche dall'Italia. Basta utilizzare il servizio di Amazon.uk.

Perché non è possibile un mondo senza Apple. Che fine farebbero l'innovazione e la capacità di cambiare il corso della storia.

Un manager che lavora spesso a contatto con Apple e con Steve Jobs, Vic Gundotra di Google, racconta un aneddoto sull'ex numero uno di Cupertino che sta spopolando in rete. Visione e capacità di concentrarsi sui dettagli allo stesso tempo: il tessuto del più grande imprenditore dell'ultimo quarto di secolo, come l'ha definito Eric Schmidt di Google.

Apple a Wall Street perde quota ma l'annuncio dell'abbandono di Jobs non provoca il temuto crollo. Poco dopo l'apertura delle contrattazioni il calo del valore di AAPL è poco sopra l'1,5% non troppo distante dalla perdita registrata dalla media dei titoli del listino.

Con un solo colpo d'occhio è possibile ripercorrere l'eccezionale carriera di Steve Jobs grazie alla galleria di immagini estrapolate dai 313 brevetti depositati in USA in cui appare il nome del co-fondatore della Mela. Jobs si è occupato di tutto: dallo chassis del primo Mac del 1984, alla ghiera dell'iPod, fino ad arrivare ai MacBook Air, al packaging di vendita di dozzine di gadget Apple e anche la scala di cristallo degli Apple Store.

Tim Cook a  neppure 24 ore dalla sua nomina ad amministratore delegato scrive una letterai ai dipendenti. «Steve è stato un leader incredibile. Sono felice di essere CEO dell'azienda più innovativa al mondo e il meglio per noi deve ancora venire»

Nel giorno delle dimissioni di Jobs non c'è nessun crollo di AAPL a Wall Street. Il titolo Apple addirittura fa meglio del resto del mercato e in una pessima giornata in cui il NASDAQ perde quasi il 2% scende di solo lo 0,6%. Gli analisti: «L'uscita del fondatore di Apple dalla stanza dei bottoni è già incorporata nel prezzo. Chi investe si fida di Cook»

Con una lettera resa pubblica dopo la chiusura dei mercati azionari Steve Jobs e un comunicato conseguente di Apple che nomina Tim Cook al posto di CEO si compie la sequenza della successione alla testa di Cupertino. "Sfortunatamente è arrivato il giorno in cui non posso più rispondere ai miei compiti e alle aspettative come CEO di Apple." Tutti gli sviluppi, le opinioni e i retroscena della decisione li trovate nella sezione Protagonisti di Macity.

Steve Jobs abbandona la guida operativa di Apple ma le prospettive dell'azienda non sono legate solo alla presenza del suo fondatore negli uffici di Cupertino. La successione è stata preparata a lungo e i progetti a medio termine definiti da tempo. Un futuro progettato da una mente lungimirante e che ha di fatto guidato il mercato della tecnologia per anni.

Steve Jobs lascia a guida di Apple. Un piccolo momento privato in pubblico lo aveva già lasciato intendere alcune settimane fa, durante la WWDC. Il co-fondatore di Apple si accommiata così dalla sua comunità.

Jobs non ha lasciato Apple per un peggioramento delle condizioni di salute: lo rivela l'autorevole quotidiano finanziario Bloomberg a partire da informazioni che provengono daCupertino. Il co-fondatore della Mela lascia l'incarico ufficiale per dare il via al processo di sostituzione che mercato e azionisti richiedono da mesi.

Nonostante le dimissioni da Ceo di Apple Steve Jobs sembra manterrà il proprio ruolo all'interno del consiglio di amministrazione di Disney. Lo rivela Bloomberg a partire dalle rivelazioni di un addetto ai lavori non autorizzato a rilasciare dichiarazioni pubbliche.

I mercati azionari sono in attesa della ripertura di Wall Street per verificare come gli investitori accoglieranno la notizia delle dimissioni di Jobs. Nel corso della notte AAPL ha perso il 5% sull'afterhour e a Francoforte il calo è intorno al 4,5%.

WebKit, il framework alla base di Safari, Chrome e altre applicazioni usato da Apple, Google ma anche da Nokia e altre società compie dieci anni. Una storia di continui successi.

Tocca a Tim Cook, 51 anni, prendere ufficialmente in mano l'azienda. Il capo delle operazioni di Apple da tempo lavora e ha, in questo momento, il massimo della credibilità, come dimostra anche l'attestato di stima di Steve Jobs.

Nonostante le dimissioni da Ceo e gli alti e bassi della salute Steve Jobs ha intenzione di rimanere coinvolto nelle decisioni strategiche di Apple e nello sviluppo dei futuri prodotti più importanti della Mela. Lo svela Walt Mossberg il giornalista statunitense più vicino a Jobs e ad Apple.

Secondo il Wall Street Journal alcuni membri del consiglio di amministrazione di Apple hanno avviato contatti informali e senza un mandato ufficiale per prendere in esame candidati alla successione di Jobs. Il Ceo interpellato via email replica: «solo fesserie»

Jon S. von Tetzchner, co-fondatore ed ex CEO di Opera Software ha annunciato la sua uscita dalla società, probabilmente per divergenze di vedute con il consiglio di amministrazione. Un primo scossone nella società era già avvenuto a gennaio dello scorso anno.

Brian Tucker, Senior Software Engineering Manager, responsabile della tecnologia Bluetooth per i dispositivi iOS entra nel consiglio di amministrazione del Bluetooth Special Interest Group.

In America un traguardo simbolico. Per la prima volta un autore autoprodotto (senza editore) supera il traguardo del milione di libri. Grazie alla piattaforma di Self Publishing di Kindle. Il futuro dell'editoria sempre più vicino alla resa dei conti

Apple perde John Herbold il product manager di iCloud. Aveva guidato lo sviluppo del servizio ed era stato tra i responsabili di MobileMe fino ai giorni scorsi.

Ron Johnson lascia la carica di vice presidente per la sezione retail in Apple e va a lavorare per J.C. Penney, una grande catena di supermercati statunitense. Johnson non è un manager qualunque di Cupertino, ma è uno dei principali artefici dell’affermazione di Apple negli ultimi dieci anni: ha pianificato la strategia degli Apple Store, gestendo l'espansione e la loro differenziazione a livello internazionale.

Il formato digitale dei libri potrebbe essere un grande strumento di libertà. E invece diventa una gabbia pericolosa, che fa impallidire la musica, i film e addirittura lo stesso codice sorgente. Richard Stallman,  guru del Free Software, si scatena e non si risparmia.

Durante la presentazione del progetto di un nuovo campus per Apple nella città che ospita il quartier generale dell'azienda, emerge uno Steve Jobs personale e intenso, che rivela aspetti di sé mantenuti sempre in secondo piano e che, soprattutto, è capace anche di addomesticare i più riottosi tra i consiglieri comunali di una piccola città della provincia californiana.

Davanti ad una platea di 1160 ingegneri di Nokia, il CEO dell’azienda ha chiesto quanti usavano iPhone o smartphone con Android. Poche mani si sono sollevate nel corso della riunione e l’amministratore delegato ha detto: “Non sono infastidito se qualcuno di voi usa l’iPhone, lo sono se lo usate poco. Preferisco le persone che hanno curiosità intellettuale, che cercano di capire con chi vogliamo competere”.

In un’intervista rilasciata a una rivista americana, Dieter Rams, grande designer tedesco inventore dell'immagine Braun negli anni '50 non smentisce l'ipotesi secondo cui Ive si è ispirato al suo stile e aggiunge: «L'imitazione è la più sincera delle adulazioni».

Continua l’esercizio preferito dagli hacker in questo periodo: attaccare Sony. Dopo l’attacco al Playstation Network che ha determinato la chiusura del servizio, l’attacco a Sony Online Entertainment, alla sussidiaria So-Net e alla sede ellenica di Sony BMG, i pirati informatici hanno in questi giorni spostato la loro attenzione verso il portale canadese di Sony Ericsson.

Ieri Ballmer aveva parlato piuttosto diffusamente di Windows 8, preannunciando anche alcune direzioni di mercato sulla sua commercializzazione, ma oggi l'azienda di cui è a capo lo smentisce:  “Non abbiamo annunciato nessun proposito o nome per la futura versione di Windows”.

L’acquisizione di Skype da parte di Microsoft poco convince alcuni analisti ma a volerla fortemente sembra sia stato Bill Gates in persona, non più in servizio a Redmond (riveste ad ogni modo il titolo di Presidente) ma ovviamente in grado di influenzare le decisioni del consiglio di amministrazione.

Eastman Kodak non ha infranto due brevetti di Apple: così afferma il giudice Robert Rogers dell’ITC (International Trade Commission), il quale ha deciso che in un caso che vede contrapposte le due aziende le fotocamere digitali di Kodak non hanno sfruttato due tecnologie brevettate e reclamate da Apple.

Native Client, la tecnologia Google che permette l’esecuzione di codice binario direttamente nel browser, comincia a mostrare le sue potenzialità. NACLBox, ad esempio, è un porting di DOSBox, emulatore che simula un PC con processore 286/386 (architettura x86), consentendo l’esecuzione di applicazioni DOS e avviare vecchi giochi per MS-DOS direttamente nel browser.

Per il Wall Street Journal Skype è già nelle mani di Microsoft. La società di Redmond si appresterebbe a pagare una cifra compresa tra 7 ed 8,5 miliardi di dollari, la più costosa acquisizione della storia dell’azienda. Microsoft potrebbe integrare Skype in Windows Phone 7 e nei servizi Windows Live.