Il Congresso USA chiede ad Apple di lasciare la Cina

Quattro membri del Congresso statunitense hanno inviato una lettera al CEO di Apple, Tim Cook, esortando la società a rivalutare i suoi rapporti d’affari con la Cina. Più nel dettaglio, la lettera prende di mira le relazioni di Apple con la Cina, dopo che un rapporto che accusa Apple di scendere a troppi compromessi con il governo cinese per violare la privacy dei cittadini. Apple fa affidamento sulla Cina non solo per le sue attività di vendita al dettaglio, ma anche per la sua catena di produzione e fornitura.

Quattro membri del Congresso, nel dettaglio Ken Buck, Scott Fitzgerald, Burgess Owens e Dan Bishop, hanno firmato una lettera al CEO di Apple Tim Cook chiedendo alla società di porre fine alla sua «Quasi totale capitolazione al regime comunista cinese». La lettera descrive la relazione di Apple con il governo cinese come una contraddizione ai valori fondamentali della stessa Apple di mantenere la privacy come un diritto umano fondamentale.

Secondo un rapporto del New York Times, Apple non solo soddisfa le richieste provenienti dal governo cinese, ma partecipa attivamente alla violazione della privacy degli utenti. Questo attraverso diverse pratiche, dal dare il controllo dei data center a una struttura controllata dal governo cinese, alla rimozione di app con cui il governo non è d’accordo. In questo, secondo il Congresso, Apple è complice con la Cina.

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Apple afferma di seguire le leggi dei governi locali e di consegnare i dati solo se adeguatamente presentati e supportati dalle richieste del governo. Apple nega di aver dato accesso illimitato ai dati degli utenti e in effetti utilizza metodi di crittografia e controllo dei dati ancora più potenti per mantenere i dati al sicuro. La lettera è stata condivisa in un tweet dal rappresentante Ken Buck.

Concludono i quattro esponenti del Congresso USA esortando la multinazionale di Cupertino a «Considerare la posizione di Apple come una pedina nel comportamento illecito della Cina e intraprendere le azioni necessarie per separare la propria azienda dagli abusi del governo cinese sui suoi cittadini, dalla pace e stabilità internazionali e dai principi democratici di libertà e uguaglianza».

Ricordiamo che Apple in passato ha rimosso dall’App Store alcune app su richiesta del governo, riferendo di averlo fatto per ottemperare a leggi locali.

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