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Arriva iA Writer 5.1, pronto per Mojave

Mojave, la nuova versione del sistema operativo di Apple, è l’occasione per gli sviluppatori di aggiornare molte delle app presenti sul nuovo Mac App Store. In particolare, gli sviluppatori svizzeri iA (acronimo adesso nome dell’azienda, un tempo significava “information Architects”) non hanno perso tempo e presentano una release aggiornata, la 5.1, del loro blockbuster per macOS, iOS ma anche per Android e Windows, iA Writer.

La versione 5.1 è un aggiornamento gratuito della app per la scrittura in markdown minimalista ma di grande impatto e praticità in un mondo di documenti “ricchi” sempre più pesanti e faticosi. Markdown che non vuol dire mancanza di flessibilità e di potenza, perché sono possibili molti elementi strutturali e conversioni in tutti i formati (da Docx a Pdf). Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

Arrivano con questa versione gli hashtag, che permettono di semplificare l’organizzazione, aggregazione e ricerca dei documenti di testo. Si possono usare per fare QuickSearch e nelle nuove Smart Folder, con regole che resistono tra sessioni diverse. Gli hashtag utilizzano ovviamente il carattere cancelletto che però nel markdown indica il livello del titolo: per questo gli sviluppatori hanno implementato un meccanismo di “escape” tramite il tasto “” che permette di inserire nel testo anche il carattere ”#” a inizio parola senza che venga frainteso dal software come un titolo.

Arriva iA Writer 5.1, pronto per Mojave

Arrivano gli x-callback-url, i comandi per creare e aprire documenti in iOs attraverso la sandbox di Apple e che permettono di avere il massimo della gestione dei file in maniera interattiva attraverso applicazioni diverse. In questo modo Apple ha implementato le modalità di collaborazione sui documenti tra app, che iA Writer è tra i migliori ad aver colto e messo in utilizzo.

Ovviamente un passaggio di versione come quello alla 5.1 porta con sé anche la risoluzione di molti bachi e altri problemi secondari che i progammatori hanno trovato il modo di portare avanti: aggiornamenti delle localizzazioni in varie lingue (tra cui l’italiano), risolto problemi di navigazione tra i documenti contenuti nel funzionale sistema di gestione dei file, aggiornamento alle differenti dimensioni dello schermo per quanto riguarda i nuovi modelli di iPhone.

Abbiamo potuto provare anche questa versione in beta del software iA Writer, che è uno dei due editor di testo preferiti di chi scrive, e abbiamo trovato un’ottima stabilità complessivba della app e un miglioramento della fluidità di utilizzo. Utile la possibilità di riorganizzare quel che si scrive con degli hashtag per fare in modo che le smart folder propongano quello su cui stiamo lavorando o che è collegato logicamente a un altro documento che vogliamo scrivere.

Arriva iA Writer 5.1, pronto per Mojave

Troviamo molto comodo anche le novità delle ultime versioni (sia macOS che iOS), cioè la possibilità di duplicare i documenti direttamente dalla Libreria della app, di settare le preferenze per il nostro iPad pro di avere smpre il popover della tastiera aperto, nascondere le barre della tastiera software quando se ne connette una hardware e anche la nuova famiglia di font STIX 2.0 per l’anteprima delle espressioni matematiche. E, per chi utilizza un MacBook Pro con Touch Bar, l’ottimo utilizzo della touchbar.

A proposito di font, da sottolineare come uno dei maggiori punti di forza del moderno iA Writer sia l’adozione di un font duo-space (monospazio tranne che in alcune lettere) derivante da quello open source creato da Ibm, che permette di aumentare in maniera radicale la leggibilità e fruibilità (nonché la “scrivibilità”, se esistesse una tale parola) del testo.

Questo ultimo aspetto è stato uno dei punti di svolta nella rinascita di iA Writer, app che dimostra una notevole resilienza, considerando che è nata nel 2005 e che è passata attraverso una serie di aggiornamenti e ridefinizioni sempre più ricche e articolate senza però tradire l’anima minimalista che ne è stata l’ispirazione iniziale e che dieci anni fa ha dato via a una nuovelle vague di app pensate per togliersi di torno e lasciare spazio solo a quel che l’utente vuole fare, cioè trasferire il suo pensiero sulla pagina digitale.

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