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Recensione Razer Viper Ultimate, il futuro dei mouse inizia da qui

Parlare di Razer Viper Ultimate non è facile: come tutti i mouse Razer si tratta di un prodotto assolutamente sopra le righe, la cui qualità costruttiva e tecnologia integrata fanno scuola sotto quasi tutti i punti di vista.

Ma è anche un prodotto che non solo integra tecnologie a tratti avveniristiche sino ad oggi, ma lo fa in modo così trasparente e ovvio che ci si chiede quasi come abbiamo fatto sin’ora.

Ed è difficile perché inevitabilmente è probabile che il Razer Viper Ultimate sarà chiamato nei prossimi anni come l’apripista per una nuova generazione di mouse, e questo pezzo di conseguenza citato in molte altre recensioni: speriamo di fare un buon lavoro e di raccontarvelo nel modo più appropriato. Nel mentre sedetevi comodi perché c’è tanto da dire.

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Razer Viper Ultimate, la recensione

Fuori dalla scatola

La scatola del Razer Viper Ultimate si apre lasciando a chi conosce già il marchio la prima novità: il foglio di benvenuto non cita più il mantra “Congratulation, there is no turning back” (come nel caso di altri mouse che abbiamo provato come il Razer Mamba) ma adesso offre un più aggressivo “Unleash your true potential”.

Appena più sotto si mostra subito nella sua raffinata corazza nera di plastica satinata, ad eccezioni delle rifiniture in plastica lucida e dei laterali in gomma viscosa.

Sotto, il Razer Viper Ultimate mostra i cuscinetti in gomma bianca, invece che nera come su tutti gli altri mouse Razer e i pulsanti di accensione e quello per il cambio veloce del set di gioco.

Nella stessa scatola trova posto il cavo USB-A/MicroUSB con copertura in tessuto morbido e appena più sotto il Razer Mouse Dock, la base di appoggio per la ricarica con una doppia funzione, una delle tantissime novità come vedremo tra poco.

Completa il tutto l’antenna USB-A wireless, che il Viper ospita nell’apposito cassetto appena sotto la scocca.

La prima cosa che si nota nella messa su strada del mouse è il peso: leggerissimo, appena 74 grammi, che se provato su di un tappetino moderno (come questo ad esempio) fa letteralmente sfrecciare il Viper laddove molti altri mouse, anche di settore, necessitano di uno sforzo maggiore.

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Un filo che non c’è

Esteticamente, il nuovo Razer Viper Ultimate non differisce dal modello precedente, che per il momento resta in vendita ad un prezzo inferiore, ma nella realtà delle cose il prodotto è radicalmente diverso.

Se i tasti riportano la stessa tecnologia ottica per il clic, in grado di aumentare sensibilmente la precisione riducendo il disturbo, il nuovo modello perde la necessità dell’utilizzo del cavo, dato che adesso può funzionare anche senza grazie alla nuova tecnologia Razer HyperSpeed, un sistema di trasmissione senza fili innovativo che garantisce sino al 25% di velocità in più rispetto al resto del mercato.

Questo sistema di trasmissione, unitamente all’AFT, la tecnologia che scansiona e cambia dinamicamente la banda di frequenza in base alla disponibilità dei vari canali (già vista sul Razer Lancehead e Razer Lancehead Wireless) permette al Razer Viper Ultimate di utilizzare una connessione wireless estremamente capace, a prova di interferenze e soprattutto con una incredibile stabilità durante il movimento.

Che cosa comportano al lato pratico queste novità? Soprattutto precisione, oltre a velocità e naturalizza del tracciamento, una estrema sensazione di sicurezza durante l’utilizzo, soprattuto quando ci si ricorda che il filo non c’è.

Sottolineiamo che il Razer Viper Ultimate offre un Pooling rate di 1000 Hz in wireless, un dato altissimo se confrontato con la maggior parte dei modelli (i cui valori senza filo non superano i 100 Hz).

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L’altra parte della scrivania

All’interno della confezione abbiamo trovato anche il Dock, un accessorio non indispensabile per il corretto funzionamento del mouse, ma davvero intrigante e comodo.

Per il corretto funzionamento serve che l’antenna USB sia collegata al computer (Mac o PC, vedremo poi le differenze) e il mouse acceso tramite il pulsante nella parte inferiore.

Il dock però fa sostanzialmente da HUB USB ospitando l’antenna e ricaricando il mouse quando è scarico o entrambi: in questo ultimo caso, il Dock cambia la propria illuminazione in colore Rosso quando la carica della batteria interna diventa critica.

In realtà nelle idee di Razer il Dock è collegato al computer e ospita l’antenna wireless, ma a nostro modo di vedere il Dock sta bene anche collegato via USB ad un alimentatore esterno, così da caricare il mouse di notte quando il computer è spento: in questo modo però si perde l’illuminazione.

20.000 dpi sotto i mari

Ma se pensate che le novità del Razer Viper Ultimate si fermino al chip wireless e al dock vi sbagliate, perché abbiamo appena iniziato.

A bordo c’è un nuovo sensore, il Razer Focus+ ottico, capace di arrivare sino a 20.000 dpi di risoluzione, 650 IPS (inch per secondo) e il 99,6% di accuratezza, la massima espressione oggi nel mercato, nonché di tutti i mouse oggi in commercio anche nel listino Razer.

Il nuovo sensore ottico monta al suo interno tecnologie come lo Smart Tracking, capace di mappare in automatico le varie superfici dove si muove il mouse senza l’intervento dell’utente, il Cut-off asimmetrico, che favorisce in modo indipendente il modo in cui alziamo o abbassiamo il mouse durante la partite per spostare il range del cursore e il Motion Sync, che di per se non è una tecnologia nuova ma un sensibile miglioramento del sistema di tracciamento durante l’utilizzo del mouse.

Tutti questi sistemi, del tutto trasparenti per l’utente, provvedono a rendere l’esperienza del Razer Viper Ultimate molto naturale, quasi intima diremmo, come deve essere il naturale prolungamento della mano.

Synapse

Il funzionamento del mouse è pensato per passare tramite Synapse 3, il software di Razer per il controllo totale e completo di tutte le sue funzioni.

L’interfaccia del software è molto bella e in piena linea con il design del mouse Razer Viper Ultimate: tutti i parametri possono essere impostati in un PC e registrati all’interno della memoria del mouse per essere poi recuperati in un secondo PC all’occorrenza (fattore molto importante per chi fa tornei di eSport su PC preconfigurati).

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Synapse arriva anche a controllare il funzionamento del Dock, in particolare nella sua luminosità ed effetti, se e solo se questo è collegato al PC via USB.

Su Mac purtroppo Synapse 3 ancora latita, anche se chi scrive non perde le speranze di rivederlo: ciononostante il mouse funziona molto bene (tanto a filo quanto in wireless) con l’unico limite di non poter modificare il funzionamento dei tasti.

Considerazioni

Razer Viper Ultimate è un eccellente mouse: leggerissimo, aggressivo, con una curiosa caratteristica di avere la migliore tecnologia del mondo a bordo ma di offrire una guida del tutto trasparente verso l’utente, che si deve solo preoccupare di configurarlo la prima volta al meglio e di giocare.

Uno dei fattori fondamentali di questa versione è il funzionamento wireless, nelle nostre prove impeccabile, con una batteria la cui durata può arrivare a 70 ore (con luci spente), quindi una settimana di utilizzo intenso, ma che nei nostri testi a luci accese (e con orgoglio) ha superato i due giorni con una carica ben sopra il 50% (ricordiamo che con queste caratteristiche e con questo tipo di chip il consumo è mostruosamente più alto dei mouse tradizionali).

Considerate tutte le premesse e quanto abbiamo visto siamo convinti che questo mouse non sia un punto di arrivo per Razer ma un punto di inizio e ci aspettiamo ancora tanti modelli con queste caratteristiche in futuro, ottime per chi gioca, eccellenti per chi lavora di precisione.

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Pro:

• Leggerissimo
• Funzionamento in wireless
• Il Dock è interessante
• Alcune tecnologie a bordo sono molto interessanti

Contro:

• Mancano I driver per Mac
• L’uso della batteria risente di diverse capacità attive

Prezzo:

• 169,99 Euro

Razer Viper Ultimate è disponibile nel negozio ufficiale Razer ma i lettori possono ordinarlo anche partendo dalle pagine di Amazon.it.
Per il momento resta a listino anche il modello Razer Viper a filo, di cui abbiamo parlato in modo approfondito qui.

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