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ZTE chiude le attività colpita dal bando USA, tremano i costruttori Android

Fine corsa di uno dei marchi Android più noti ma soprattutto il secondo più grande costruttore di dispositivi radio cellulare cinese: la notizia che ZTE chiude colpisce oggi di sorpresa ma non troppo, almeno per chi sta seguendo le vicende della società negli ultimi mesi.

L’annuncio della chiusura di tutte le operazioni commerciali principali di ZTE arriva direttamente dalla società con un comunicato sullo stop dello scambio delle azioni sulla borsa di Hong Kong. La fine del colosso tecnologico è riportata da Reuters ed è una conseguenza diretta del bando imposto dal Governo USA che impedisce alle società statunitensi di fornire a ZTE componenti e tecnologie.

zte chiude, foto stand ZTE Mobile World CongressQuesta misura estrema arriva dopo il pagamento a marzo di una maxi multa di 900 milioni da parte di ZTE in USA per aver venduto prodotti contenenti tecnologia statunitense a paesi banditi, tra cui Iran e Corea del Nord. In aprile invece è arrivato il bando totale perché secondo il governo USA ZTE ha violato ancora i termini degli accordi e rilasciato false dichiarazioni in merito. Naturalmente ZTE contesta le decisioni del Governo USA e ha tentato più volte di ottenere una riduzione del bando o la sua sospensione: il problema ZTE è stato anche uno degli argomenti trattati da una delegazione cinese in USA negli scorsi giorni.

Anche se inizialmente il bando del Governo USA è stato interpretato come la chiusura totale per le vendite di componenti, dispositivi di rete e smartphone in uno dei principali mercati al mondo, in realtà il nocciolo della questione per quanto riguarda i terminali verte tutto su Google, i suoi servizi e il sistema operativo Android. Software e tecnologie che ora ZTE non può più ottenere in licenza con la conseguenza di una chiusura immediata per una delle società hi-tech cinesi più grandi e presente in tutto il mondo. Un precedente inquietante anche per altri costruttori Android cinesi, forse la ragione che ha spinto Huawei a muoversi d’anticipo sviluppando un sistema operativo proprietario alternativo da impiegare nel caso si verificasse il peggior scenario possibile.

Dirigenti ZTE e il governo cinese sono comunque ancora in trattative con il governo USA per trovare una soluzione, come precisa anche il comunicato rilasciato dalla società. «A partire da ora, la Società mantiene liquidità sufficiente e aderisce rigorosamente ai propri obblighi commerciali, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti. La Società e le parti correlate stanno attivamente comunicando con i competenti dipartimenti governativi degli Stati Uniti allo scopo di facilitare la modifica o l’annullamento dell’Ordinanza di rifiuto da parte del governo degli Stati Uniti e di forgiare un risultato positivo nello sviluppo delle questioni». ZTE rilascerà nuove comunicazioni non appena ci saranno novità in merito.

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